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INTESA SANPAOLO - Un miliardo di euro a imprese e famiglie, il Direttore Regionale Nargi: "Abbiamo voluto essere vicini ai nostri clienti"
28.05.2020 12:42 di Napoli Magazine

Tra Campania, Calabria, Basilicata e Puglia  e' stato riservato da Intesa Sanpaolo un miliardo di euro a  imprese e famiglie. Un dato che racconta pero' solo parzialmente  il lavoro fatto in tre mesi di lockdown dai 6.000 dipendenti della  Direzione regionale Sud guidata da Giuseppe Nargi.

 

 "Il nostro bacino comprende 2,1 milioni di clienti, e 230.000  aziende. Aver profuso questo impegno, completamente o quasi da  remoto, e' un risultato molto positivo. Ma quello che piu' conta  e' aver contribuito a togliere un pensiero ai nostri clienti",  afferma Nargi in una intervista all'Italpress.

 

 A cominciare dalla moratoria sui mutui. Che dati avete?

 

"Nel Mezzogiorno abbiamo sospeso le rate di mutui e finanziamenti  per 4,2 miliardi. In tutto, circa 50.000 pratiche: al 60% hanno  riguardato i privati e al 40% le imprese".

 

Per quanto riguarda le imprese, quali sono invece i numeri?


 "Siamo partiti prima del decreto cura-Italia, garantendo a livello  nazionale 5 miliardi di liquidita' a breve, per un periodo fino a 18 mesi. Un pronto intervento cui hanno risposto 2500 aziende del  Sud, per un ammontare complessivo di 330 milioni. Poi c'e' stato  il decreto liquidita', e solamente dopo Pasqua, per i  finanziamenti garantiti fino a 25 mila euro, abbiamo avviato nel  Mezzogiorno circa 11.000 operazioni, per 220 milioni tra erogato e  in fase di erogazione. Stiamo gia' portando avanti anche le  operazioni garantite tramite Sace, e quindi complessivamente  abbiamo raggiunto il plafond da un miliardo che ci eravamo prefissati: in Campania sono andati 450 milioni, 400 milioni in  Puglia, e 150 tra Calabria e Basilicata".


 Ora che e' cominciata la Fase 2, cosa succedera'?


 "La nostra Fase 2 e' iniziata in realta' smaltendo il lavoro  residuo della Fase 1. Ad esempio, per i finanziamenti alle imprese  con fatturato fino a 100.000 euro, nonostante i pochi documenti  richiesti, arrivano molte domande incomplete. Comunque siamo  soddisfatti, adesso con il decreto liquidita', possiamo  raddoppiare questo intervento. Con le pratiche in fase di  istruttoria, entro giugno potremo attivare un altro miliardo".

 

 

La struttura pare aver tenuto, pero' le lamentele verso le banche  non si fermano.


 "Per i finanziamenti garantiti fino a 25.000 euro, se la  documentazione presentata e' corretta, l'operazione va a buon fine  perche' non c'e' valutazione del merito di credito, ma solo una  verifica, richiesta anche dal decreto, delle procedure  antiriciclaggio e della centrale rischi. Per le somme superiori,  l'istruttoria e' invece quella ordinaria. Anche in questo caso, i  colleghi si sono quasi subito abituati a lavorare da casa, quindi  non abbiamo ridotto la nostra capacita' di impatto. La rete si e' attrezzata e risponde bene, e anche nelle sedi centrali lavora in  ufficio solo il 20% del personale. Anzi, devo dire che i contratti  fatti da remoto, vedono le aziende entusiaste, dato che possono  azzerare i tempi. Per i privati invece la consulenza a distanza  sta diventando una nuova abitudine".

 

 

Veniamo alle note dolenti. Innanzitutto, il comparto del turismo: che estate sara'?


 "Il peso del turismo in Campania equivale al 13% del Pil. Grazie a  un'offerta integrata, che comprendeva chi arrivava con una nave da  crociera, mangiava a Napoli e magari andava a Sorrento o a Capri. Prima della pandemia una presenza turistica di questo tipo  generava 100 euro al giorno per persona. Diverso il caso di  regioni come la Puglia, dove il turismo e' prevalentemente  balneare, e questo valore si ferma a 70 euro al giorno. Credo pero', che il Mezzogiorno possa essere un approdo per il  turismo nazionale. Dopo due mesi di depressione, affidandomi a  un'analisi realizzata da Srm, Centro Studi e Ricerche per il  Mezzogiorno, secondo lo scenario peggiore, si prevede un calo di  un terzo del fatturato. Per fare meglio, dobbiamo riconfigurare  l'offerta turistica verso l'alto, attraendo il turista ad elevato  spending che normalmente preferisce mete straniere. Intesa Sanpaolo, unica banca a farlo, sostiene le imprese del  settore turistico concedendo la sospensione delle rate dei  finanziamenti fino a 24 mesi. Abbiamo inoltre messo a disposizione  delle aziende meridionali del comparto un plafond di circa 300 milioni di euro".   

 

 

Turismo a parte, i conti in banca sono pieni o vuoti?


"La liquidita' sui conti e' aumentata. Ma il tema vero sul quale  dobbiamo ragionare riguarda chi era in crisi gia' prima del  Covid-19".


 C'e' una fascia economica ad alto rischio?


"Esiste una fascia che rischia di prendere strade differenti per  finanziarsi, come ha ricordato il ministro dell'Interno Lamorgese  nei giorni scorsi. Chi era in difficolta', deve essere a carico  della fiscalita' pubblica. Noi come Banca oggi possiamo aiutare le  persone che si trovano a ridosso della fascia a rischio. La  stragrande maggioranza dei nostri clienti pero' sta valutando la  possibilita' di usufruire delle nostre offerte".


Usura e riciclaggio sono il prossimo grande pericolo?


"Monitoriamo costantemente gli andamenti non congrui dei conti, ma  per ora non ci sono indicatori diversi da quanto solitamente  osservavamo prima della crisi. La nostra attenzione e' massima sui  cambi di quote societarie e sui movimenti anomali di denaro".

 

 

Dalle sue parole emerge il racconto di una fase impegnativa, dove  pero' l'intermediazione personale batte nettamente gli algoritmi  della finanza.

 

"Certo, abbiamo voluto essere vicini ai nostri clienti. Gestiamo  con intelligenza i piccoli sconfinamenti, perche' e' faticoso e  difficile ristabilire la fiducia con il cliente preoccupato. E  sono tanti. Le racconto una storia: una nostra cliente ha ricevuto  dalla Banca una Pec, per paura che fosse la richiesta di un  pagamento non ha aperto la mail per qualche giorno, poi i figli  l'hanno convinta. E hanno fatto bene perche'  le stavamo  comunicando che aveva ottenuto il finanziamento richiesto. Ha  scritto una mail toccante al personale della sua filiale chiedendo  di abbracciare tutti. Il nostro direttore l'ha ringraziata, spiegandole affettuosamente  pero' che per gli abbracci avrebbero dovuto rinviare di qualche  tempo… Sono centinaia le storie di questo tipo, la nostra  motivazione sta tutta nel guardare a questo momento, dal punto di  vista del cliente".

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INTESA SANPAOLO - Un miliardo di euro a imprese e famiglie, il Direttore Regionale Nargi: "Abbiamo voluto essere vicini ai nostri clienti"

di Napoli Magazine

28/05/2024 - 12:42

Tra Campania, Calabria, Basilicata e Puglia  e' stato riservato da Intesa Sanpaolo un miliardo di euro a  imprese e famiglie. Un dato che racconta pero' solo parzialmente  il lavoro fatto in tre mesi di lockdown dai 6.000 dipendenti della  Direzione regionale Sud guidata da Giuseppe Nargi.

 

 "Il nostro bacino comprende 2,1 milioni di clienti, e 230.000  aziende. Aver profuso questo impegno, completamente o quasi da  remoto, e' un risultato molto positivo. Ma quello che piu' conta  e' aver contribuito a togliere un pensiero ai nostri clienti",  afferma Nargi in una intervista all'Italpress.

 

 A cominciare dalla moratoria sui mutui. Che dati avete?

 

"Nel Mezzogiorno abbiamo sospeso le rate di mutui e finanziamenti  per 4,2 miliardi. In tutto, circa 50.000 pratiche: al 60% hanno  riguardato i privati e al 40% le imprese".

 

Per quanto riguarda le imprese, quali sono invece i numeri?


 "Siamo partiti prima del decreto cura-Italia, garantendo a livello  nazionale 5 miliardi di liquidita' a breve, per un periodo fino a 18 mesi. Un pronto intervento cui hanno risposto 2500 aziende del  Sud, per un ammontare complessivo di 330 milioni. Poi c'e' stato  il decreto liquidita', e solamente dopo Pasqua, per i  finanziamenti garantiti fino a 25 mila euro, abbiamo avviato nel  Mezzogiorno circa 11.000 operazioni, per 220 milioni tra erogato e  in fase di erogazione. Stiamo gia' portando avanti anche le  operazioni garantite tramite Sace, e quindi complessivamente  abbiamo raggiunto il plafond da un miliardo che ci eravamo prefissati: in Campania sono andati 450 milioni, 400 milioni in  Puglia, e 150 tra Calabria e Basilicata".


 Ora che e' cominciata la Fase 2, cosa succedera'?


 "La nostra Fase 2 e' iniziata in realta' smaltendo il lavoro  residuo della Fase 1. Ad esempio, per i finanziamenti alle imprese  con fatturato fino a 100.000 euro, nonostante i pochi documenti  richiesti, arrivano molte domande incomplete. Comunque siamo  soddisfatti, adesso con il decreto liquidita', possiamo  raddoppiare questo intervento. Con le pratiche in fase di  istruttoria, entro giugno potremo attivare un altro miliardo".

 

 

La struttura pare aver tenuto, pero' le lamentele verso le banche  non si fermano.


 "Per i finanziamenti garantiti fino a 25.000 euro, se la  documentazione presentata e' corretta, l'operazione va a buon fine  perche' non c'e' valutazione del merito di credito, ma solo una  verifica, richiesta anche dal decreto, delle procedure  antiriciclaggio e della centrale rischi. Per le somme superiori,  l'istruttoria e' invece quella ordinaria. Anche in questo caso, i  colleghi si sono quasi subito abituati a lavorare da casa, quindi  non abbiamo ridotto la nostra capacita' di impatto. La rete si e' attrezzata e risponde bene, e anche nelle sedi centrali lavora in  ufficio solo il 20% del personale. Anzi, devo dire che i contratti  fatti da remoto, vedono le aziende entusiaste, dato che possono  azzerare i tempi. Per i privati invece la consulenza a distanza  sta diventando una nuova abitudine".

 

 

Veniamo alle note dolenti. Innanzitutto, il comparto del turismo: che estate sara'?


 "Il peso del turismo in Campania equivale al 13% del Pil. Grazie a  un'offerta integrata, che comprendeva chi arrivava con una nave da  crociera, mangiava a Napoli e magari andava a Sorrento o a Capri. Prima della pandemia una presenza turistica di questo tipo  generava 100 euro al giorno per persona. Diverso il caso di  regioni come la Puglia, dove il turismo e' prevalentemente  balneare, e questo valore si ferma a 70 euro al giorno. Credo pero', che il Mezzogiorno possa essere un approdo per il  turismo nazionale. Dopo due mesi di depressione, affidandomi a  un'analisi realizzata da Srm, Centro Studi e Ricerche per il  Mezzogiorno, secondo lo scenario peggiore, si prevede un calo di  un terzo del fatturato. Per fare meglio, dobbiamo riconfigurare  l'offerta turistica verso l'alto, attraendo il turista ad elevato  spending che normalmente preferisce mete straniere. Intesa Sanpaolo, unica banca a farlo, sostiene le imprese del  settore turistico concedendo la sospensione delle rate dei  finanziamenti fino a 24 mesi. Abbiamo inoltre messo a disposizione  delle aziende meridionali del comparto un plafond di circa 300 milioni di euro".   

 

 

Turismo a parte, i conti in banca sono pieni o vuoti?


"La liquidita' sui conti e' aumentata. Ma il tema vero sul quale  dobbiamo ragionare riguarda chi era in crisi gia' prima del  Covid-19".


 C'e' una fascia economica ad alto rischio?


"Esiste una fascia che rischia di prendere strade differenti per  finanziarsi, come ha ricordato il ministro dell'Interno Lamorgese  nei giorni scorsi. Chi era in difficolta', deve essere a carico  della fiscalita' pubblica. Noi come Banca oggi possiamo aiutare le  persone che si trovano a ridosso della fascia a rischio. La  stragrande maggioranza dei nostri clienti pero' sta valutando la  possibilita' di usufruire delle nostre offerte".


Usura e riciclaggio sono il prossimo grande pericolo?


"Monitoriamo costantemente gli andamenti non congrui dei conti, ma  per ora non ci sono indicatori diversi da quanto solitamente  osservavamo prima della crisi. La nostra attenzione e' massima sui  cambi di quote societarie e sui movimenti anomali di denaro".

 

 

Dalle sue parole emerge il racconto di una fase impegnativa, dove  pero' l'intermediazione personale batte nettamente gli algoritmi  della finanza.

 

"Certo, abbiamo voluto essere vicini ai nostri clienti. Gestiamo  con intelligenza i piccoli sconfinamenti, perche' e' faticoso e  difficile ristabilire la fiducia con il cliente preoccupato. E  sono tanti. Le racconto una storia: una nostra cliente ha ricevuto  dalla Banca una Pec, per paura che fosse la richiesta di un  pagamento non ha aperto la mail per qualche giorno, poi i figli  l'hanno convinta. E hanno fatto bene perche'  le stavamo  comunicando che aveva ottenuto il finanziamento richiesto. Ha  scritto una mail toccante al personale della sua filiale chiedendo  di abbracciare tutti. Il nostro direttore l'ha ringraziata, spiegandole affettuosamente  pero' che per gli abbracci avrebbero dovuto rinviare di qualche  tempo… Sono centinaia le storie di questo tipo, la nostra  motivazione sta tutta nel guardare a questo momento, dal punto di  vista del cliente".