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NEWS - Legambiente presenta l'indagine Beach litter 2018 in Campania: su 29 spiagge monitorate una media di 647 rifiuti ogni 100 metri
20.05.2019 19:50 di Napoli Magazine

Legambiente presenta l’indagine Beach Litter 2019

 

Su 29 spiagge monitorate in Campania

 

trovati una media di 647 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia

 

Per ogni passo che facciamo sulle spiagge campane incrociamo più di 3 rifiuti

 

A farla da padrona è ancora la plastica (83% del totale)

 

 

L’usa e getta in plastica continua a invadere i nostri litorali:

 

ogni 100 metri 30 stoviglie (piatti, bicchieri, posate e cannucce) e 43 bottiglie

 

 

Legambiente presenta l’edizione 2019 di Spiagge e fondali puliti:

 

25 e il 26 maggio decine di appuntamenti in Campania per ripulire dai  rifiuti i nostri litorali

 

Domani 21 maggio anteprima pulizia del costone Ripe Rosse Agnone 

Cilento

 

 

Per ogni passo che facciamo sulle spiagge campane incrociamo più di tre rifiuti, sei ogni metro. Per lo più sono plastica, un frammento ad ogni passo, ma ad invadere i nostri litorali c’è ormai di tutto: oggetti di ogni forma, materiale, dimensione, colore. Rifiuti spiaggiati gettati consapevolmente arrivati da chissà dove attraverso i fiumi o che provengono direttamente dagli scarichi non depurati, dall'abitudine di utilizzare i wc come una pattumiera e, soprattutto, dalla loro cattiva gestione.

 

A fotografare il fenomeno è l’indagine Beach Litter 2019 di Legambiente che presenta anche quest’anno una situazione critica per molti arenili campani: su 29 spiagge monitorate, per un totale di circa 170.150 mq, sono stati trovati una media di 647 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia per un totale complessivo di 18.744 i rifiuti . La plastica è il materiale più trovato, pari al 83% del totale dei rifiuti rinvenuti (maggiore rispetto alla media nazionale dell’81%), seguita da vetro e ceramica (4%), legno trattato (4%) e carta e cartone (3%). Ai primi posti della top ten dei rifiuti più trovati mozziconi di sigarette (ben 126 ogni 100m) e pezzi di plastica e polistirolo, ma anche tappi e coperchi di bevande e cotton fioc (il 7,8% di tutti i rifiuti monitorati). Questi ultimi, in particolare, sono il simbolo per eccellenza di maladepurazione e della cattiva abitudine di buttarli nel wc (da ricordare che in Italia, anche grazie alla denuncia di Legambiente, sono stati messi al bando dal primo gennaio 2019 in favore di alternative biodegradabili e compostabili). E non manca l’usa e getta di plastica, che se disperso nell’ambiente rappresenta uno dei principali nemici del nostro mare: ogni 100 metri di spiaggia si trovano 30 stoviglie (piatti, bicchieri, posate e cannucce) e 43 bottiglie di plastica. Non è un caso che la recente direttiva Europea sul monouso di plastica prenda in esame proprio le 11 tipologie di rifiuti più diffusi sulle spiagge europee per imporre agli Stati membri entro il 2021 misure di prevenzione, dai bandi, ai target di riduzione, all’introduzione dei regimi di responsabilità del produttore, misure di sensibilizzazione fin’anche alla revisione dell’etichettatura.

La cattiva gestione dei rifiuti urbani è la causa principale della presenza dei rifiuti (85%), insieme alla “carenza dei sistemi depurativi”, responsabile del 9% degli oggetti ritrovati (la media nazionale si attesta sul 8%). Le attività da pesca e acquacolturasono i settori responsabili del 6% degli oggetti monitorati, (la media nazionale si attesta al 7%): reti, lenze, scatoline delle esche…non solo pesca professionale ma anche amatoriale.

In Campania sono state monitorate ben 29 spiagge; nella provincia di Caserta le spiagge libere tra Lido Medusa e Lido Venere e quella tra Lido Pino d’Oro e Piazza Conte a Mondragone, la spiaggia nel parco regionale di Roccamonfina, vicino alla foce del fiume Garigliano a Sessa Aurunca e quella dell’Oasi dei Variconi a Castel Volturno; nella provincia di Napoli, tre spiagge a Bacoli (Baia, Miseno e Marina Grande), l’Arenile Stabiese a Castellammare di Stabia, tre transetti sul lido delle Monachelle a Pozzuoli, le spiagge di Rovigliano e Marina del Sole a Torre Annunziata, la spiaggia di Ponte della Gatta a Torre del Greco; nella provincia di Salerno la spiaggia presso il porto di Agropoli, la spiaggia di Piano di Velia ad Ascea, quella presso la foce del fiume Tusciano a Battipaglia, le spiagge di Grotta della Cala e quella del Troncone di Camerota, l’Oasi Dunale e Licinella Torre di Mare a Capaccio Paestum, la spiaggia sul lungomare di Ogliastro Marina a Castellabate, la spiaggia delle Saline a Centola, l’area protetta Legambiente Eboli e la spiaggia alla foce del fiume Sele a Eboli, il lungomare di Agnone a Montecorice, la spiaggia libera Cristoforo Colombo a Salerno, quella presso il comune di Santa Marina e la spiaggia presso il largo dei Trecento a Sapri.

La plastica regna sovrana sulle singole spiagge: su 2234 rifiuti censiti sulla spiaggia di Marina Grande di Bacoli ben il 94% è rappresentato da plastica; nel casertano presso la spiaggia Oasi dei Variconi su 1446 rifiuti censiti il 90% riguarda la plastica. E non da meno la situazione sulla spiaggia di Cristoforo Colombo di Salerno dove su 1031 rifiuti trovato 88% riguardano la plastica.

«Negli ultimi anni ci siamo concentrati sullo studio delle plastiche spiaggiate e galleggianti, per capire la natura del problema e valutare la provenienza stessa del rifiuto. Oggi il marine litter è una delle due più gravi emergenze ambientali globali insieme ai cambiamenti climatici, poiché mette a rischio la biodiversità marina e la salute dell’uomo. La leadership normativa dimostrata dal nostro Paese, seppur apprezzabile non basta – dichiara Francesca Ferro, direttore Legambiente Campania –. Siamo stati i primi paesi in Europa a mettere al bando gli shopper in plastica, e abbiamo anticipato la direttiva europea per i cotton fioc di plastica e le microplastiche nei prodotti cosmetici. Ora però è il momento di alzare l’asticella e recepire al più presto la nuova Direttiva europea con obiettivi e target di riduzione ancora più ambiziosi. In Campania sono tante le amministrazione virtuose che hanno messo la bando la plastica monouso. È questa la strada giusta, non c’è più tempo: è necessario mettere in campo misure di contrasto alla plastica e ai rifiuti galleggianti per proteggere la bellezza dei nostri territori, diffondere cittadinanza responsabile e consapevole e incentivare il turismo sostenibile».

L’indagine di Legambiente (realizzata per il sesto anno consecutivo nei mesi di aprile e maggio), è una delle più importanti azioni a livello internazionale di citizen science sul tema dei rifiuti spiaggiati, il risultato cioè di un monitoraggio eseguito direttamente dai volontari dei circoli dell’associazione, che setacciano le spiagge italiane contando i rifiuti presenti secondo un protocollo scientifico riconosciuto dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, a cui ogni anno vengono inviati i dati dell’indagine. L’indagine rientra nel progetto di citizen science di Legambiente Volontari per Natura.

Appuntamento  di Spiagge e Fondali Puliti  nel prossimo week-end vedrà impegnati migliaia di volontari in oltre 20 località per la pulizia per gli arenili, fondali e spiagge campane. Anteprima domani mattina Martedì 21 maggio per la pulizia della Ripe Rosse grazie  ad un'azione congiunta tra l'Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni , i Comuni di Montecorice, Castellabate e  Pollica, la Provincia di Salerno con la società "Arechi Multiservizi" e la Comunità Montana Alento Monte Stella.  La Società, Cardine S. R. L., metterà a disposizione il proprio personale qualificato (speleologi/rocciatori) per la pulizia del costone, sotto la piazzola di sosta, invaso e devastato dai rifiuti, mentre il 25 maggio appuntamento sulla spiaggia di San Giovanni a Teduccio con la presenza delle associazioni locali, delle scuole in collaborazione con la Fondazione Famiglia di Maria e la partecipazione dell'Uffico Delega Mare del Comune di Napoli e della VI Municipalità.

 

Spiagge e Fondali Puliti in Campania è realizzata con il contributo

 

Acquatec, Sarim e 100% Campania, Cardine S. R. L.,

 

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di Napoli Magazine

20/05/2024 - 19:50

Legambiente presenta l’indagine Beach Litter 2019

 

Su 29 spiagge monitorate in Campania

 

trovati una media di 647 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia

 

Per ogni passo che facciamo sulle spiagge campane incrociamo più di 3 rifiuti

 

A farla da padrona è ancora la plastica (83% del totale)

 

 

L’usa e getta in plastica continua a invadere i nostri litorali:

 

ogni 100 metri 30 stoviglie (piatti, bicchieri, posate e cannucce) e 43 bottiglie

 

 

Legambiente presenta l’edizione 2019 di Spiagge e fondali puliti:

 

25 e il 26 maggio decine di appuntamenti in Campania per ripulire dai  rifiuti i nostri litorali

 

Domani 21 maggio anteprima pulizia del costone Ripe Rosse Agnone 

Cilento

 

 

Per ogni passo che facciamo sulle spiagge campane incrociamo più di tre rifiuti, sei ogni metro. Per lo più sono plastica, un frammento ad ogni passo, ma ad invadere i nostri litorali c’è ormai di tutto: oggetti di ogni forma, materiale, dimensione, colore. Rifiuti spiaggiati gettati consapevolmente arrivati da chissà dove attraverso i fiumi o che provengono direttamente dagli scarichi non depurati, dall'abitudine di utilizzare i wc come una pattumiera e, soprattutto, dalla loro cattiva gestione.

 

A fotografare il fenomeno è l’indagine Beach Litter 2019 di Legambiente che presenta anche quest’anno una situazione critica per molti arenili campani: su 29 spiagge monitorate, per un totale di circa 170.150 mq, sono stati trovati una media di 647 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia per un totale complessivo di 18.744 i rifiuti . La plastica è il materiale più trovato, pari al 83% del totale dei rifiuti rinvenuti (maggiore rispetto alla media nazionale dell’81%), seguita da vetro e ceramica (4%), legno trattato (4%) e carta e cartone (3%). Ai primi posti della top ten dei rifiuti più trovati mozziconi di sigarette (ben 126 ogni 100m) e pezzi di plastica e polistirolo, ma anche tappi e coperchi di bevande e cotton fioc (il 7,8% di tutti i rifiuti monitorati). Questi ultimi, in particolare, sono il simbolo per eccellenza di maladepurazione e della cattiva abitudine di buttarli nel wc (da ricordare che in Italia, anche grazie alla denuncia di Legambiente, sono stati messi al bando dal primo gennaio 2019 in favore di alternative biodegradabili e compostabili). E non manca l’usa e getta di plastica, che se disperso nell’ambiente rappresenta uno dei principali nemici del nostro mare: ogni 100 metri di spiaggia si trovano 30 stoviglie (piatti, bicchieri, posate e cannucce) e 43 bottiglie di plastica. Non è un caso che la recente direttiva Europea sul monouso di plastica prenda in esame proprio le 11 tipologie di rifiuti più diffusi sulle spiagge europee per imporre agli Stati membri entro il 2021 misure di prevenzione, dai bandi, ai target di riduzione, all’introduzione dei regimi di responsabilità del produttore, misure di sensibilizzazione fin’anche alla revisione dell’etichettatura.

La cattiva gestione dei rifiuti urbani è la causa principale della presenza dei rifiuti (85%), insieme alla “carenza dei sistemi depurativi”, responsabile del 9% degli oggetti ritrovati (la media nazionale si attesta sul 8%). Le attività da pesca e acquacolturasono i settori responsabili del 6% degli oggetti monitorati, (la media nazionale si attesta al 7%): reti, lenze, scatoline delle esche…non solo pesca professionale ma anche amatoriale.

In Campania sono state monitorate ben 29 spiagge; nella provincia di Caserta le spiagge libere tra Lido Medusa e Lido Venere e quella tra Lido Pino d’Oro e Piazza Conte a Mondragone, la spiaggia nel parco regionale di Roccamonfina, vicino alla foce del fiume Garigliano a Sessa Aurunca e quella dell’Oasi dei Variconi a Castel Volturno; nella provincia di Napoli, tre spiagge a Bacoli (Baia, Miseno e Marina Grande), l’Arenile Stabiese a Castellammare di Stabia, tre transetti sul lido delle Monachelle a Pozzuoli, le spiagge di Rovigliano e Marina del Sole a Torre Annunziata, la spiaggia di Ponte della Gatta a Torre del Greco; nella provincia di Salerno la spiaggia presso il porto di Agropoli, la spiaggia di Piano di Velia ad Ascea, quella presso la foce del fiume Tusciano a Battipaglia, le spiagge di Grotta della Cala e quella del Troncone di Camerota, l’Oasi Dunale e Licinella Torre di Mare a Capaccio Paestum, la spiaggia sul lungomare di Ogliastro Marina a Castellabate, la spiaggia delle Saline a Centola, l’area protetta Legambiente Eboli e la spiaggia alla foce del fiume Sele a Eboli, il lungomare di Agnone a Montecorice, la spiaggia libera Cristoforo Colombo a Salerno, quella presso il comune di Santa Marina e la spiaggia presso il largo dei Trecento a Sapri.

La plastica regna sovrana sulle singole spiagge: su 2234 rifiuti censiti sulla spiaggia di Marina Grande di Bacoli ben il 94% è rappresentato da plastica; nel casertano presso la spiaggia Oasi dei Variconi su 1446 rifiuti censiti il 90% riguarda la plastica. E non da meno la situazione sulla spiaggia di Cristoforo Colombo di Salerno dove su 1031 rifiuti trovato 88% riguardano la plastica.

«Negli ultimi anni ci siamo concentrati sullo studio delle plastiche spiaggiate e galleggianti, per capire la natura del problema e valutare la provenienza stessa del rifiuto. Oggi il marine litter è una delle due più gravi emergenze ambientali globali insieme ai cambiamenti climatici, poiché mette a rischio la biodiversità marina e la salute dell’uomo. La leadership normativa dimostrata dal nostro Paese, seppur apprezzabile non basta – dichiara Francesca Ferro, direttore Legambiente Campania –. Siamo stati i primi paesi in Europa a mettere al bando gli shopper in plastica, e abbiamo anticipato la direttiva europea per i cotton fioc di plastica e le microplastiche nei prodotti cosmetici. Ora però è il momento di alzare l’asticella e recepire al più presto la nuova Direttiva europea con obiettivi e target di riduzione ancora più ambiziosi. In Campania sono tante le amministrazione virtuose che hanno messo la bando la plastica monouso. È questa la strada giusta, non c’è più tempo: è necessario mettere in campo misure di contrasto alla plastica e ai rifiuti galleggianti per proteggere la bellezza dei nostri territori, diffondere cittadinanza responsabile e consapevole e incentivare il turismo sostenibile».

L’indagine di Legambiente (realizzata per il sesto anno consecutivo nei mesi di aprile e maggio), è una delle più importanti azioni a livello internazionale di citizen science sul tema dei rifiuti spiaggiati, il risultato cioè di un monitoraggio eseguito direttamente dai volontari dei circoli dell’associazione, che setacciano le spiagge italiane contando i rifiuti presenti secondo un protocollo scientifico riconosciuto dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, a cui ogni anno vengono inviati i dati dell’indagine. L’indagine rientra nel progetto di citizen science di Legambiente Volontari per Natura.

Appuntamento  di Spiagge e Fondali Puliti  nel prossimo week-end vedrà impegnati migliaia di volontari in oltre 20 località per la pulizia per gli arenili, fondali e spiagge campane. Anteprima domani mattina Martedì 21 maggio per la pulizia della Ripe Rosse grazie  ad un'azione congiunta tra l'Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni , i Comuni di Montecorice, Castellabate e  Pollica, la Provincia di Salerno con la società "Arechi Multiservizi" e la Comunità Montana Alento Monte Stella.  La Società, Cardine S. R. L., metterà a disposizione il proprio personale qualificato (speleologi/rocciatori) per la pulizia del costone, sotto la piazzola di sosta, invaso e devastato dai rifiuti, mentre il 25 maggio appuntamento sulla spiaggia di San Giovanni a Teduccio con la presenza delle associazioni locali, delle scuole in collaborazione con la Fondazione Famiglia di Maria e la partecipazione dell'Uffico Delega Mare del Comune di Napoli e della VI Municipalità.

 

Spiagge e Fondali Puliti in Campania è realizzata con il contributo

 

Acquatec, Sarim e 100% Campania, Cardine S. R. L.,