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NOEMI - I detenuti le donano un quadro con una principessa e una preghiera: consegnati al Santobono da Polizia Penitenziaria e Volontari
18.05.2019 17:48 di Napoli Magazine

Fair Play con i detenuti dedicato a Noemi, polizia penitenziaria del carcere di Secondigliano e associazioni le fanno visita in ospedale. Tutti insieme per solidarietà: con questo spirito gli organizzatori del quadrangolare che si è svolto ieri al Centro sportivo Andrea Capasso di via Limitone d’Arzano, hanno incontrato i medici dell’ospedale Santobono, dove è ricoverata la bimba rimasta ferita in una sparatoria a piazza Nazionale il 3 maggio. «Nell’occasione - spiega la promotrice del Fair Play Franca Lovisetto, della E-Vent, giunta in ospedale insieme ad Antimo Cicala, commissario capo della polizia penitenziaria e comandante del reparto di Napoli Secondigliano, al cappellano del carcere don Giovanni Russo e a Piermassimo Caiazzo, dell’associazione O.C.C.T. - abbiamo incontrato i genitori di Noemi, a cui abbiamo donato un quadro raffigurante la principessa Cenerentola realizzato dai detenuti del carcere di Secondigliano con una lettera e una preghiera che hano scritto per la piccola in cui le esprimono solidarietà e vicinanza per quanto accaduto: è stato un momento molto toccante e carico di significato». I volontari hanno inoltre donato al reparto pediatrico un libro di fiabe e un altro quadro e hanno consegnato alla famiglia della bimba di quattro anni una medaglia e una targa in ricordo del Fair Play dedicato a Noemi contro ogni forma di violenza e bullismo, che ha visto partecipare le scuole elementari di Secondigliano, in particolare la Marta Russo, che ha inviato a Noemi un palloncino a forma di cuore da parte degli alunni partecipanti al progetto. Infine la polizia penitenziaria ha consegnato al dirigente sanitario del nosocomio e al primario del reparto dove è ricoverata la piccola un crest della polizia penitenziaria «in segno di ringraziamento per il prezioso lavoro sanitario che svolgono quotidianamente per i bambini», ha detto Cicala.

 

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NOEMI - I detenuti le donano un quadro con una principessa e una preghiera: consegnati al Santobono da Polizia Penitenziaria e Volontari

di Napoli Magazine

18/05/2024 - 17:48

Fair Play con i detenuti dedicato a Noemi, polizia penitenziaria del carcere di Secondigliano e associazioni le fanno visita in ospedale. Tutti insieme per solidarietà: con questo spirito gli organizzatori del quadrangolare che si è svolto ieri al Centro sportivo Andrea Capasso di via Limitone d’Arzano, hanno incontrato i medici dell’ospedale Santobono, dove è ricoverata la bimba rimasta ferita in una sparatoria a piazza Nazionale il 3 maggio. «Nell’occasione - spiega la promotrice del Fair Play Franca Lovisetto, della E-Vent, giunta in ospedale insieme ad Antimo Cicala, commissario capo della polizia penitenziaria e comandante del reparto di Napoli Secondigliano, al cappellano del carcere don Giovanni Russo e a Piermassimo Caiazzo, dell’associazione O.C.C.T. - abbiamo incontrato i genitori di Noemi, a cui abbiamo donato un quadro raffigurante la principessa Cenerentola realizzato dai detenuti del carcere di Secondigliano con una lettera e una preghiera che hano scritto per la piccola in cui le esprimono solidarietà e vicinanza per quanto accaduto: è stato un momento molto toccante e carico di significato». I volontari hanno inoltre donato al reparto pediatrico un libro di fiabe e un altro quadro e hanno consegnato alla famiglia della bimba di quattro anni una medaglia e una targa in ricordo del Fair Play dedicato a Noemi contro ogni forma di violenza e bullismo, che ha visto partecipare le scuole elementari di Secondigliano, in particolare la Marta Russo, che ha inviato a Noemi un palloncino a forma di cuore da parte degli alunni partecipanti al progetto. Infine la polizia penitenziaria ha consegnato al dirigente sanitario del nosocomio e al primario del reparto dove è ricoverata la piccola un crest della polizia penitenziaria «in segno di ringraziamento per il prezioso lavoro sanitario che svolgono quotidianamente per i bambini», ha detto Cicala.