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SEA WATCH - Carola Rackete torna libera: il gip non ha convalidato l’arresto
02.07.2019 20:50 di Napoli Magazine Fonte: Corriere della Sera
AGRIGENTO - Libera. Carola Rackete - che venerdì notte ha sbarcato sul molo di Lampedusa i migranti soccorsi davanti alle acque libiche, ignorando il divieto, ignorando l’Alt della Finanza e schiacciando contro il molo la motovedetta con 5 finanzieri a bordo - non è più ai domiciliari. Il gip di Agrigento, Alessandra Vella, non ha convalidato l’arresto della comandante della Sea Watch, escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra e ritenendo che il reato di resistenza a pubblico ufficiale sia stato giustificato da una «scriminante» legata all’avere agito «all’adempimento di un dovere», quello di salvare vite umane in mare.
 
Bocciata anche la richiesta dei pm di divieto di dimora in provincia di Agrigento e dunque nei porti di competenza (Lampedusa e Linosa, Licata, Porto Empedocle) perché secondo il gip la scelta di Carola di attraccare a Lampedusa non è stata strumentale ma obbligatoria giacché i porti della Libia e della Tunisia non sono stati ritenuti porti sicuri. La capitana dunque può tornare al timone. Anche se la Sea Watch 3 per ora è ancora sotto sequestro.
 
Immediata la reazione del ministro dell’Interno Matteo Salvini: «Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale».
 
In un appartamento al primo piano di una palazzina gialla in via Dante, Rackete ha atteso la pronuncia fino alle 20,30. Mentre, dalle 6 del mattino, un gruppo di fotoreporter, via via più folto, attendeva il momento in cui Carola avrebbe potuto rilasciare dichiarazioni. Anche un piccolo nucleo di sostenitori ha atteso a lungo.
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SEA WATCH - Carola Rackete torna libera: il gip non ha convalidato l’arresto

di Napoli Magazine

02/07/2024 - 20:50

AGRIGENTO - Libera. Carola Rackete - che venerdì notte ha sbarcato sul molo di Lampedusa i migranti soccorsi davanti alle acque libiche, ignorando il divieto, ignorando l’Alt della Finanza e schiacciando contro il molo la motovedetta con 5 finanzieri a bordo - non è più ai domiciliari. Il gip di Agrigento, Alessandra Vella, non ha convalidato l’arresto della comandante della Sea Watch, escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra e ritenendo che il reato di resistenza a pubblico ufficiale sia stato giustificato da una «scriminante» legata all’avere agito «all’adempimento di un dovere», quello di salvare vite umane in mare.
 
Bocciata anche la richiesta dei pm di divieto di dimora in provincia di Agrigento e dunque nei porti di competenza (Lampedusa e Linosa, Licata, Porto Empedocle) perché secondo il gip la scelta di Carola di attraccare a Lampedusa non è stata strumentale ma obbligatoria giacché i porti della Libia e della Tunisia non sono stati ritenuti porti sicuri. La capitana dunque può tornare al timone. Anche se la Sea Watch 3 per ora è ancora sotto sequestro.
 
Immediata la reazione del ministro dell’Interno Matteo Salvini: «Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale».
 
In un appartamento al primo piano di una palazzina gialla in via Dante, Rackete ha atteso la pronuncia fino alle 20,30. Mentre, dalle 6 del mattino, un gruppo di fotoreporter, via via più folto, attendeva il momento in cui Carola avrebbe potuto rilasciare dichiarazioni. Anche un piccolo nucleo di sostenitori ha atteso a lungo.
Fonte: Corriere della Sera