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L'INIZIATIVA - Maxibasket regala un campo ad Aleppo
30.07.2019 01:00 di Napoli Magazine

I giocatori italiani di Maxibasket, cioè i partecipanti ai tornei di pallacanestro che vanno dagli over 40 in su, doneranno un campo di basket ad Aleppo, la città siriana devastata da una lunga guerra. L'iniziativa è partita dall'associazione Maxibasket Milano e poi è stata condivisa da tanti appassionati cestisti veterani, parecchi dei quali impegnati in questi giorni nei campionati mondiali di Helsinki in varie rappresentative azzurre, dalla Over 40 alla Over 75. Sarà un campo in piena regola, con spogliatoi e copertura, che verrà realizzato grazie alla collaborazione con l'associazione Pro Terra Santa e con i francescani, con il beneplacito di Papa Francesco. Giorgio Papetti, ex di Simmenthal e Mobilquattro-Xerox, e Gabriele Camorani, attuale presidente di Maxibasket Milano, si sono fatti carico dell'organizzazione di questa iniziativa a cominciare dalla raccolta dei fondi, ottenendo poi la disponibilità di grandi coach come Valerio Bianchini ad andare ad Aleppo e preparare allenatori locali.

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L'INIZIATIVA - Maxibasket regala un campo ad Aleppo

di Napoli Magazine

30/07/2024 - 01:00

I giocatori italiani di Maxibasket, cioè i partecipanti ai tornei di pallacanestro che vanno dagli over 40 in su, doneranno un campo di basket ad Aleppo, la città siriana devastata da una lunga guerra. L'iniziativa è partita dall'associazione Maxibasket Milano e poi è stata condivisa da tanti appassionati cestisti veterani, parecchi dei quali impegnati in questi giorni nei campionati mondiali di Helsinki in varie rappresentative azzurre, dalla Over 40 alla Over 75. Sarà un campo in piena regola, con spogliatoi e copertura, che verrà realizzato grazie alla collaborazione con l'associazione Pro Terra Santa e con i francescani, con il beneplacito di Papa Francesco. Giorgio Papetti, ex di Simmenthal e Mobilquattro-Xerox, e Gabriele Camorani, attuale presidente di Maxibasket Milano, si sono fatti carico dell'organizzazione di questa iniziativa a cominciare dalla raccolta dei fondi, ottenendo poi la disponibilità di grandi coach come Valerio Bianchini ad andare ad Aleppo e preparare allenatori locali.