Calcio
A DIMARO-FOLGARIDA - Conte alza l’asticella da “amma a fatica” a “amma a fatica again”, i campioni sono attesi in quattro competizioni, lodata la Val di Sole
18.07.2025 19:43 di Napoli Magazine

Dodici mesi fa lo slogan era “amma faticà” quest’anno nella conferenza stampa di apertura del ritiro di Dimaro Antonio Conte aggiunge un “again” che dà quel tocco d’internazionalità che si confà alla perfezione chiesta ad una squadra che tornerà in Champions League dalla porta principale e lo farà con la voglia di “dare fastidio, come in campionato, Supercoppa e Coppa Italia”. Che, utilizzando per Conte” significa solamente una cosa: essere competitivi, senza “se” e senza “ma”. Un “again” che si confà perfettamente – e lo stesso tecnico azzurro lo riconosce - anche al salto di qualità delle strutture della SKI.IT Arena messe a disposizione dall’amministrazione comunale di Dimaro Folgarida, dall’APT Val di Sole e dalla Provincia autonoma di Trento attraverso Trentino marketing Trentino Marketing. Ad aprire la conferenza è stato il neo sindaco di Dimaro Folgarida Marco Panciera che, oltre ad augurare buon lavoro a mister Conte, alla sua squadra e ai 150 rappresentanti dei media al lavoro in Val di Sole, ha ribadito “l’orgoglio di poter ospitare un club del valore del Napoli, guidato da un allenatore vincente, capace e grintoso qual è Antonio Conte. Abbiamo fatto tanto per far sì che il ritiro fosse perfetto, abbiamo apportato importanti novità alla struttura, come la palestra all’interno della scuola e il secondo campo per il riscaldamento e il lavoro dei portieri. Abbiamo fatto il massimo, come il Napoli fa tutti i giorni sul campo”. Se a luglio 2024 il Napoli era “under costruction”, con il tecnico partenopeo che, alla sua prima esperienza sulla panchina azzurra, in ritiro guidava un gruppo composto da tanti giovani e numerosi elementi “da valutare” (quanti ne rimasero, poi, effettivamente in rosa? Sei - sette, non di più), adesso la situazione è ben diversa. Sì, perché i “big” ci sono tutti, i nuovi acquisti stanno arrivando a Dimaro uno dietro l’altro (e vanno subito in campo, perché con Conte non si scherza nemmeno per un secondo) e, dunque, quest’anno il Napoli faticherà - tanto - ad organico quasi al completo, potendo così iniziare subito il processo di amalgama “globale”. Mica poco, considerato che, se lo scorso anno i partenopei erano reduci da un decimo posto e volevano tornare “grandi”, adesso “grandissimi” sono tornati sul campo, con tanto di scudetto cucito sul petto. In Val di Sole, dove si è lavorato sodo per migliorare la struttura, per renderla perfetta anche per un esigente a “cinque stelle” e perfezionista quale è Mister Conte, osannato in ogni momento della giornata dai tifosi, che hanno individuato in lui il vero top player del Napoli, c’è da costruire la squadra del presente e del futuro. De Bruyne è il top player, l’acquisto che ha suscitato l’invidia di mezzi club europei, ma ci sono anche Lang, Marianucci, Lucca e, prossimo all’approdo in Trentino, anche l’ultimo “colpo” che risponde al nome di Beukema. “De Bruyne - ha spiegato Conte - non ha bisogno di presentazioni. Volevamo alzare la qualità della rosa e implementare l’organico, visto che gli impegni saranno molti di più, e con il suo arrivo sicuramente è stato compiuto uno step notevole. Stiamo parlando di uno dei centrocampisti che, per tanti anni, è stato tra i più forti in assoluto al mondo, ha vinto tutto e adesso viene da noi per una nuova sfida, in un contesto decisamente diverso rispetto a quello del City, ma si è calato già bene nella realtà. Ma non c’è solo lui: gli altri acquisti sono diversi, giovani, che noi consideriamo bravi, staranno qui tanti anni e saranno il Napoli del futuro. Io sono un “costruttore”, lo sono stato nelle squadre che ho allenato prima del Napoli, creando basi molto solide. Se devo riconoscermi una “pecca”, è quella di non aver avuto pazienza e non essere rimasto tanti anni per poi godere dei frutti del lavoro. I giovani devono migliorare e io dovrò essere bravo a migliorare chi arriverà. Il lavoro da fare è tanto, ma noi siamo pronti”. E poi, ecco lo “spottone” da titolo, che ha già guadagnato le prime pagine del web: “amma da faticà again”, con quella “parolina” inglese che porta tutti fuori dai confini italiani. Con una versione, ovviamente, anche decisamente più autoctona: “amma faticà, ma chiu assaje”. Sì, perché c’è lo scudetto da difendere, ma anche la Champions League, la Supercoppa in Arabia e la Coppa Italia da scalare. “Chi ha lo scudetto sulla maglia - ha aggiunto Conte - per definizione parte favorito tra i favoriti e noi non ci sottraiamo a questo “ruolo” per paura e non ci nascondiamo. Abbiamo fatto tanto per raggiungere questo obiettivo e il nostro stimolo dovrà essere proprio quello di volerlo difendere. Serviranno umiltà e nessun volo pindarico. L’ambiente, con il quale si è creato un rapporto meraviglioso, e penso ai 50mila tifosi sugli spalti per una gara di Coppa Italia contro il Modena ad agosto e ai numerosi sold out, dovrà essere molto intelligente: se vinciamo si vince tutti assieme, se si arriva decimi, tutta Napoli arriva decima, non solamente il presidente, l’allenatore, la squadra”. E, allora, in attesa di “lavorà” sempre più forte, perché ogni giorno che passa l’asticella si alza, l’attenzione è alla rosa. Perché il mercato non è ancora finito. Anzi. “Giocheremo quattro competizioni - ha concluso il tecnico - e ci sarà bisogno di tutti. L’anno scorso, nei momenti di difficoltà, chi aveva trovato meno spazio è stato decisivo. Adesso dobbiamo pensare che saremo impegnati su quattro fronti: non cadiamo nel “provincialismo”, non parliamo di titolari e riserve, non creiamo polemiche, non “vediamo” cose che non ci sono. Un obiettivo concreto? Quello di rendere orgoglioso il popolo napoletano. Noi siamo questi, siamo orgogliosi di esserlo, sia ben chiaro, siamo consci dei nostri limiti e, in questo momento, la rosa non è ancora completa e attrezzata per tutti gli impegni che ci attendono. In cosa dobbiamo migliorare? In tutto, certo è che l’anno scorso non abbiamo realizzato quanto abbiamo creato”.

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18/07/2025 - 19:43

Dodici mesi fa lo slogan era “amma faticà” quest’anno nella conferenza stampa di apertura del ritiro di Dimaro Antonio Conte aggiunge un “again” che dà quel tocco d’internazionalità che si confà alla perfezione chiesta ad una squadra che tornerà in Champions League dalla porta principale e lo farà con la voglia di “dare fastidio, come in campionato, Supercoppa e Coppa Italia”. Che, utilizzando per Conte” significa solamente una cosa: essere competitivi, senza “se” e senza “ma”. Un “again” che si confà perfettamente – e lo stesso tecnico azzurro lo riconosce - anche al salto di qualità delle strutture della SKI.IT Arena messe a disposizione dall’amministrazione comunale di Dimaro Folgarida, dall’APT Val di Sole e dalla Provincia autonoma di Trento attraverso Trentino marketing Trentino Marketing. Ad aprire la conferenza è stato il neo sindaco di Dimaro Folgarida Marco Panciera che, oltre ad augurare buon lavoro a mister Conte, alla sua squadra e ai 150 rappresentanti dei media al lavoro in Val di Sole, ha ribadito “l’orgoglio di poter ospitare un club del valore del Napoli, guidato da un allenatore vincente, capace e grintoso qual è Antonio Conte. Abbiamo fatto tanto per far sì che il ritiro fosse perfetto, abbiamo apportato importanti novità alla struttura, come la palestra all’interno della scuola e il secondo campo per il riscaldamento e il lavoro dei portieri. Abbiamo fatto il massimo, come il Napoli fa tutti i giorni sul campo”. Se a luglio 2024 il Napoli era “under costruction”, con il tecnico partenopeo che, alla sua prima esperienza sulla panchina azzurra, in ritiro guidava un gruppo composto da tanti giovani e numerosi elementi “da valutare” (quanti ne rimasero, poi, effettivamente in rosa? Sei - sette, non di più), adesso la situazione è ben diversa. Sì, perché i “big” ci sono tutti, i nuovi acquisti stanno arrivando a Dimaro uno dietro l’altro (e vanno subito in campo, perché con Conte non si scherza nemmeno per un secondo) e, dunque, quest’anno il Napoli faticherà - tanto - ad organico quasi al completo, potendo così iniziare subito il processo di amalgama “globale”. Mica poco, considerato che, se lo scorso anno i partenopei erano reduci da un decimo posto e volevano tornare “grandi”, adesso “grandissimi” sono tornati sul campo, con tanto di scudetto cucito sul petto. In Val di Sole, dove si è lavorato sodo per migliorare la struttura, per renderla perfetta anche per un esigente a “cinque stelle” e perfezionista quale è Mister Conte, osannato in ogni momento della giornata dai tifosi, che hanno individuato in lui il vero top player del Napoli, c’è da costruire la squadra del presente e del futuro. De Bruyne è il top player, l’acquisto che ha suscitato l’invidia di mezzi club europei, ma ci sono anche Lang, Marianucci, Lucca e, prossimo all’approdo in Trentino, anche l’ultimo “colpo” che risponde al nome di Beukema. “De Bruyne - ha spiegato Conte - non ha bisogno di presentazioni. Volevamo alzare la qualità della rosa e implementare l’organico, visto che gli impegni saranno molti di più, e con il suo arrivo sicuramente è stato compiuto uno step notevole. Stiamo parlando di uno dei centrocampisti che, per tanti anni, è stato tra i più forti in assoluto al mondo, ha vinto tutto e adesso viene da noi per una nuova sfida, in un contesto decisamente diverso rispetto a quello del City, ma si è calato già bene nella realtà. Ma non c’è solo lui: gli altri acquisti sono diversi, giovani, che noi consideriamo bravi, staranno qui tanti anni e saranno il Napoli del futuro. Io sono un “costruttore”, lo sono stato nelle squadre che ho allenato prima del Napoli, creando basi molto solide. Se devo riconoscermi una “pecca”, è quella di non aver avuto pazienza e non essere rimasto tanti anni per poi godere dei frutti del lavoro. I giovani devono migliorare e io dovrò essere bravo a migliorare chi arriverà. Il lavoro da fare è tanto, ma noi siamo pronti”. E poi, ecco lo “spottone” da titolo, che ha già guadagnato le prime pagine del web: “amma da faticà again”, con quella “parolina” inglese che porta tutti fuori dai confini italiani. Con una versione, ovviamente, anche decisamente più autoctona: “amma faticà, ma chiu assaje”. Sì, perché c’è lo scudetto da difendere, ma anche la Champions League, la Supercoppa in Arabia e la Coppa Italia da scalare. “Chi ha lo scudetto sulla maglia - ha aggiunto Conte - per definizione parte favorito tra i favoriti e noi non ci sottraiamo a questo “ruolo” per paura e non ci nascondiamo. Abbiamo fatto tanto per raggiungere questo obiettivo e il nostro stimolo dovrà essere proprio quello di volerlo difendere. Serviranno umiltà e nessun volo pindarico. L’ambiente, con il quale si è creato un rapporto meraviglioso, e penso ai 50mila tifosi sugli spalti per una gara di Coppa Italia contro il Modena ad agosto e ai numerosi sold out, dovrà essere molto intelligente: se vinciamo si vince tutti assieme, se si arriva decimi, tutta Napoli arriva decima, non solamente il presidente, l’allenatore, la squadra”. E, allora, in attesa di “lavorà” sempre più forte, perché ogni giorno che passa l’asticella si alza, l’attenzione è alla rosa. Perché il mercato non è ancora finito. Anzi. “Giocheremo quattro competizioni - ha concluso il tecnico - e ci sarà bisogno di tutti. L’anno scorso, nei momenti di difficoltà, chi aveva trovato meno spazio è stato decisivo. Adesso dobbiamo pensare che saremo impegnati su quattro fronti: non cadiamo nel “provincialismo”, non parliamo di titolari e riserve, non creiamo polemiche, non “vediamo” cose che non ci sono. Un obiettivo concreto? Quello di rendere orgoglioso il popolo napoletano. Noi siamo questi, siamo orgogliosi di esserlo, sia ben chiaro, siamo consci dei nostri limiti e, in questo momento, la rosa non è ancora completa e attrezzata per tutti gli impegni che ci attendono. In cosa dobbiamo migliorare? In tutto, certo è che l’anno scorso non abbiamo realizzato quanto abbiamo creato”.