Tredici tifosi della Roma, identificati dalla polizia francese come "ultrà", non sono rientrati in Italia e continuano ad essere trattenuti in carcere a Nizza dopo la partita di Europa League di mercoledì sera. Da quanto si apprende, sono stati posti in detenzione provvisoria in attesa di processo dopo essere stati arrestati, la sera prima della partita, mentre si preparavano a uno scontro con i rivali locali del Nizza. Sono stati denunciati ma l'udienza in tribunale a Nizza è stata rinviata al 26 novembre e le richieste di detenzione provvisoria della procura sono state accettate. Le accuse, per il gruppo di tifosi romani, sono "partecipazione a un assembramento in preparazione di violenze volontario contro persone e distruzione o danneggiamento di beni", "possesso di armi vietate" e - per alcuni di loro - "associazione per delinquere per commettere reati di violenza aggravata". Per il procuratore della Repubblica di Nizza, Damien Martinelli, questi ultimi evidenziano "elementi che, riuniti, consentono di ipotizzare che abbiano avuto un ruolo di organizzatori". La guerriglia della sera di martedì si è conclusa con il fermo di 102 persone, quasi tutti provenienti da Roma, molti vestiti di nero, nel centro di Nizza, fra piazza Garibaldi e il parcheggio Sulzer. Sono stati sequestrati loro bastoni, coltelli, martelli e sono stati ritrovati nel parcheggio anche dei giubbotti antiproiettile. Per evitare scontri ulteriori con i tifosi del Nizza, sono stati impiegati 400 fra poliziotti e gendarmi, con 4 unità mobili. La sera seguente, prima della partita, diverse auto sono state danneggiate e pensiline distrutte. Ai tifosi che sono stati fatti rientrare in Italia, è stato notificato il divieto di tornare nel dipartimento di Nizza per i prossimi sei mesi.
di Napoli Magazine
26/09/2025 - 20:55
Tredici tifosi della Roma, identificati dalla polizia francese come "ultrà", non sono rientrati in Italia e continuano ad essere trattenuti in carcere a Nizza dopo la partita di Europa League di mercoledì sera. Da quanto si apprende, sono stati posti in detenzione provvisoria in attesa di processo dopo essere stati arrestati, la sera prima della partita, mentre si preparavano a uno scontro con i rivali locali del Nizza. Sono stati denunciati ma l'udienza in tribunale a Nizza è stata rinviata al 26 novembre e le richieste di detenzione provvisoria della procura sono state accettate. Le accuse, per il gruppo di tifosi romani, sono "partecipazione a un assembramento in preparazione di violenze volontario contro persone e distruzione o danneggiamento di beni", "possesso di armi vietate" e - per alcuni di loro - "associazione per delinquere per commettere reati di violenza aggravata". Per il procuratore della Repubblica di Nizza, Damien Martinelli, questi ultimi evidenziano "elementi che, riuniti, consentono di ipotizzare che abbiano avuto un ruolo di organizzatori". La guerriglia della sera di martedì si è conclusa con il fermo di 102 persone, quasi tutti provenienti da Roma, molti vestiti di nero, nel centro di Nizza, fra piazza Garibaldi e il parcheggio Sulzer. Sono stati sequestrati loro bastoni, coltelli, martelli e sono stati ritrovati nel parcheggio anche dei giubbotti antiproiettile. Per evitare scontri ulteriori con i tifosi del Nizza, sono stati impiegati 400 fra poliziotti e gendarmi, con 4 unità mobili. La sera seguente, prima della partita, diverse auto sono state danneggiate e pensiline distrutte. Ai tifosi che sono stati fatti rientrare in Italia, è stato notificato il divieto di tornare nel dipartimento di Nizza per i prossimi sei mesi.