L'ultimo tango in Argentina è fatto di gol e lacrime e 39 anni il Mondiale è solo un miraggio. Lionel Messi, il genio senza sregolatezza del pallone, ha festeggiato con una doppietta contro il Venezuela quella che è stata annunciata come la sua ultima partita con la Nazionale in casa: gli occhi lucidi della Pulce prima del fischio d'inizio del match valido per le qualificazioni mondiali hanno fatto subito il giro del mondo. Con i figli in campo, l'inno e la folla sugli spalti a intonare 'mio capitano' l'addio in casa è un giorno che l'Argentina del calcio e non solo non avrebbe voluto vivere. Messi potrebbe giocare ancora la partita in Ecuador, ma lo show, l'ennesimo, allo stadio Monumental di Buenos Aires ha messo la parola fine, almeno davanti ai propri tifosi. E all'orizzonte con l'Albiceleste non c'è nemmeno la rassegna iridata che si giocherà tra Usa, Messico e Canada il prossimo anno. "Non credo che giocherò un altro Mondiale. La cosa più logica è che non accadrà, ma sono qui. Resto fiducioso, sapendo che è un'impresa che si compie giorno per giorno, partita per partita. Se non starò bene preferisco non esserci" le parole di Messi, che emozionato ha cantato l'inno stringendo i suoi bambini. Certo lo show contro il Venezuela battuto 3-0 (doppietta per la Pulce e gol di un Lautaro Martinez in grande spolvero) può considerarlo un buon biglietto d'addio in patria. "Finire così è quello che ho sempre sognato" ha detto Messi che, con otto Palloni d'oro vinti, e soprattutto la coppa sollevata in Qatar ha spezzato queltabù che non lo voleva vincente con la maglia della nazionale, non poteva chiedere di meglio. L'Argentina di Lionel Scaloni, già qualificata ai mondiali, guida il gruppo con un vantaggio di 11 punti sulla seconda. "Per molti anni ho ricevuto tanto amore al Barcellona, e il mio sogno era di riceverlo anche qui, nel mio Paese, con la mia gente. Per molti anni si sono dette tante cose, ma resta quanto di bene e bello abbiamo fatto. Mi resta il gruppo che ha provato e fallito nel tentativo di vincere, ma poi tutto quello che abbiamo vissuto è stato bellissimo". L'amore tra l'Argentina e la sua Pulce non potrà comunque finire, nemmeno dopo l'ultimo ballo.
di Napoli Magazine
05/09/2025 - 15:09
L'ultimo tango in Argentina è fatto di gol e lacrime e 39 anni il Mondiale è solo un miraggio. Lionel Messi, il genio senza sregolatezza del pallone, ha festeggiato con una doppietta contro il Venezuela quella che è stata annunciata come la sua ultima partita con la Nazionale in casa: gli occhi lucidi della Pulce prima del fischio d'inizio del match valido per le qualificazioni mondiali hanno fatto subito il giro del mondo. Con i figli in campo, l'inno e la folla sugli spalti a intonare 'mio capitano' l'addio in casa è un giorno che l'Argentina del calcio e non solo non avrebbe voluto vivere. Messi potrebbe giocare ancora la partita in Ecuador, ma lo show, l'ennesimo, allo stadio Monumental di Buenos Aires ha messo la parola fine, almeno davanti ai propri tifosi. E all'orizzonte con l'Albiceleste non c'è nemmeno la rassegna iridata che si giocherà tra Usa, Messico e Canada il prossimo anno. "Non credo che giocherò un altro Mondiale. La cosa più logica è che non accadrà, ma sono qui. Resto fiducioso, sapendo che è un'impresa che si compie giorno per giorno, partita per partita. Se non starò bene preferisco non esserci" le parole di Messi, che emozionato ha cantato l'inno stringendo i suoi bambini. Certo lo show contro il Venezuela battuto 3-0 (doppietta per la Pulce e gol di un Lautaro Martinez in grande spolvero) può considerarlo un buon biglietto d'addio in patria. "Finire così è quello che ho sempre sognato" ha detto Messi che, con otto Palloni d'oro vinti, e soprattutto la coppa sollevata in Qatar ha spezzato queltabù che non lo voleva vincente con la maglia della nazionale, non poteva chiedere di meglio. L'Argentina di Lionel Scaloni, già qualificata ai mondiali, guida il gruppo con un vantaggio di 11 punti sulla seconda. "Per molti anni ho ricevuto tanto amore al Barcellona, e il mio sogno era di riceverlo anche qui, nel mio Paese, con la mia gente. Per molti anni si sono dette tante cose, ma resta quanto di bene e bello abbiamo fatto. Mi resta il gruppo che ha provato e fallito nel tentativo di vincere, ma poi tutto quello che abbiamo vissuto è stato bellissimo". L'amore tra l'Argentina e la sua Pulce non potrà comunque finire, nemmeno dopo l'ultimo ballo.