Calcio
ATALANTA - Lookman: "Gasperini ha detto che sono nella storia del calcio? E' vero ed è un onore"
14.10.2024 14:25 di Napoli Magazine

Ademola Lookman, attaccante dell'Atalanta, ha rilasciato alcune dichiarazioni a France Football: "Quando ho visto il mio nome tra i 30 candidati per il Pallone d'Oro mi sono detto che era una cosa da pazzi. A Londra, tra Peckham e Camberwell, c'erano un sacco di comunità di origini e culture diverse, e anche una grande comunità nigeriana. Era la mia Little Lagos e ne riserbo molti bei ricordi. Viverci rende più forti, più duri, difficili da spezzare. Ho imparato a lavorare duro, perché se di talento ce n'è molto, non basta. Tanti hanno scelto la vita di strada. Per me non è mai stata un'opzione. La mia vita era casa, scuola e calcio. Mio padre e una delle due mie sorelle vivevano in Nigeria, a Lagos. Io con mia madre e un'altra sorella a Londra. Mia madre è superwoman, una persona geniale, lavorava molto ma a volte non aveva tempo per prepararmi da mangiare, così andavo dai vicini. La vittoria con tripletta in Europa League? La sensazione di vincere e avere l'oro al collo è una sensazione imparagonabile. E scrivere la storia in una città piccola come Bergamo è qualcosa di straordinario. Mi ha molto colpito il fatto che Gasperini qualche giorno dopo mi abbia detto che sono entrato a far parte della storia del calcio. È vero, è un onore, ma ho lavorato tanto per arrivare fin qui".

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ATALANTA - Lookman: "Gasperini ha detto che sono nella storia del calcio? E' vero ed è un onore"

di Napoli Magazine

14/10/2024 - 14:25

Ademola Lookman, attaccante dell'Atalanta, ha rilasciato alcune dichiarazioni a France Football: "Quando ho visto il mio nome tra i 30 candidati per il Pallone d'Oro mi sono detto che era una cosa da pazzi. A Londra, tra Peckham e Camberwell, c'erano un sacco di comunità di origini e culture diverse, e anche una grande comunità nigeriana. Era la mia Little Lagos e ne riserbo molti bei ricordi. Viverci rende più forti, più duri, difficili da spezzare. Ho imparato a lavorare duro, perché se di talento ce n'è molto, non basta. Tanti hanno scelto la vita di strada. Per me non è mai stata un'opzione. La mia vita era casa, scuola e calcio. Mio padre e una delle due mie sorelle vivevano in Nigeria, a Lagos. Io con mia madre e un'altra sorella a Londra. Mia madre è superwoman, una persona geniale, lavorava molto ma a volte non aveva tempo per prepararmi da mangiare, così andavo dai vicini. La vittoria con tripletta in Europa League? La sensazione di vincere e avere l'oro al collo è una sensazione imparagonabile. E scrivere la storia in una città piccola come Bergamo è qualcosa di straordinario. Mi ha molto colpito il fatto che Gasperini qualche giorno dopo mi abbia detto che sono entrato a far parte della storia del calcio. È vero, è un onore, ma ho lavorato tanto per arrivare fin qui".