"Ci siamo allenati forte, abbiamo iniziato bene il campionato anche sul piano del possesso palla. Ci hanno condizionato degli episodi. Ora cerchiamo di superare gli errori fatti, per migliorare sempre. Qui c'è un collega di mio padre che si è trasferito in città: mi sta aiutando ad inserirmi. Poi anche l'ex Antenucci, a Ferrara, mi ha consigliato di scegliere un grande club come questo": così l'attaccante del Bari Emanuele Rao ha fatto un bilancio dell'avvio stagionale e del suo rapporto con la piazza sportiva. "Io come Cuadrado? No, mi ispiro di più a Rafael Leao. Vado in campo spensierato per dare il massimo. Il mio problema con il diabete? L'ho scoperto dieci anni fa a Natale, ero al Chievo. Dopo un controllo mi hanno diagnosticato il problema. Non avevo realizzato che potevo giocare ancora a calcio: sono andato a Ferrara con la malattia, i miei avevano paura. In convitto ho trovato tutor eccezionali che mi hanno aiutato e ho iniziato a convivere con la malattia. Sono autonomo: gioco a calcio e curo tutto con il micro-infusore. Ai ragazzi che hanno il diabete dico che è un ostacolo che si può superare", ha concluso Rao.
di Napoli Magazine
10/10/2025 - 14:39
"Ci siamo allenati forte, abbiamo iniziato bene il campionato anche sul piano del possesso palla. Ci hanno condizionato degli episodi. Ora cerchiamo di superare gli errori fatti, per migliorare sempre. Qui c'è un collega di mio padre che si è trasferito in città: mi sta aiutando ad inserirmi. Poi anche l'ex Antenucci, a Ferrara, mi ha consigliato di scegliere un grande club come questo": così l'attaccante del Bari Emanuele Rao ha fatto un bilancio dell'avvio stagionale e del suo rapporto con la piazza sportiva. "Io come Cuadrado? No, mi ispiro di più a Rafael Leao. Vado in campo spensierato per dare il massimo. Il mio problema con il diabete? L'ho scoperto dieci anni fa a Natale, ero al Chievo. Dopo un controllo mi hanno diagnosticato il problema. Non avevo realizzato che potevo giocare ancora a calcio: sono andato a Ferrara con la malattia, i miei avevano paura. In convitto ho trovato tutor eccezionali che mi hanno aiutato e ho iniziato a convivere con la malattia. Sono autonomo: gioco a calcio e curo tutto con il micro-infusore. Ai ragazzi che hanno il diabete dico che è un ostacolo che si può superare", ha concluso Rao.