Amadeus - ospite della puntata de ‘Il Bello del Calcio’, programma condotto da Claudia Mercurio su 11 Televomero - ha parlato della partita pareggiata dal Napoli contro l'Inter e della lotta Scudetto che coinvolge gli azzurri: "Credo che l'Inter in questo momento possa giocare al massimo solo un tempo, non per 90'. Il Napoli deve tifare per l'Inter affinché vada avanti il più possibile in Champions League e in Coppa Italia, in questo modo i nerazzurri avrebbero maggiori energie per il campionato. Inoltre si dice che l'Inter abbia due squadre, in realtà secondo me è una sola e i titolari sono stanchi, chi li sostituisce non è come i titolari. Al Maradona la squadra di Inzaghi ha giocato bene solo il primo tempo, nella ripresa c'è stato solo il Napoli e questo me l'aspettavo. Cosa scelgo tra Champions e Scudetto? Da interista ti direi tutto, ma da interista con il cuore napoletano mi farebbe piacere la coppa ai nerazzurri e lo Scudetto al Napoli. Obiettivi stagionali? Realisticamente l'Inter può andare lontano, passando il turno in Champions probabilmente incontrerà il Bayern Monaco. Fare pronostici sugli obiettivi è sempre complicato, bisogna anche fare ragionamenti sul momento, senza andare troppo in avanti. Un giocatore che ruberei al Napoli? Non Lukaku, visto che sono soddisfatto di Lautaro e Thuram. Il belga è un giocatore perfetto per Antonio Conte. Mi piacciono molto McTominay, che prenderei subito, e Lobotka. Maglie di Juve, Milan e Napoli regalatemi durante il Festival di Sanremo? Per quello ho deciso di smettere [ride, ndr.]. Ogni anno mi venivano regalate divise di squadre che poi vincevano il campionato, la cosa incredibile è che non sono mai riuscito ad avere nessuno dell'Inter. Ricevetti un pallone autografato da tutti i calciatori, inoltre chiesi a Conte la possibilità di avere Lukaku come ospite ma era difficile avere giocatori disponibili in settimana a causa del campionato. Quando venne il bambino a regalarmi la maglia del Napoli, pensai che gli azzurri avrebbero trionfato. Milan? Per i rossoneri è una stagione complicatissima, secondo me è ancora peggio rispetto al Napoli dello scorso anno. Conte? Una persona di grande esperienza, un vincente che ha fotografato subito la situazione degli azzurri. A inizio stagione il Napoli non si aspettava di arrivare in questa posizione a questo punto del campionato, quindi è ovvio che lui abbia comunicato alla tifoseria l'obiettivo di arrivare in alto ma con la possibilità di non vincere il campionato, poi quando ha visto che la possibilità c'è ha dato forza al suo gruppo. È vero che ci sono stati quattro pareggi e una sconfitta nelle ultime cinque gare, ma la squadra è lì e questo ha fatto capire che sia Inter che Atalanta sono in difficoltà. Vincendo le prossime undici gare e con un passo falso di una delle due gli azzurri possono avvantaggiarsi. È giusto che lui parli così. Critiche a Inzaghi? Ci sono stati degli infortuni e qualche giocatore non sta rendendo al meglio. A un certo punto con il Napoli ha capito che la squadra era in difficoltà e per questo si sbracciava tanto, la squadra non riusciva a stare alta. Penso che il lavoro dell'allenatore nerazzurro sia positivo, visti gli infortuni, le difficoltà incontrate e il rendimento non ottimale di diversi giocatori chiave dello scorso anno. Io salvo l'allenatore nerazzurro. Il Napoli oggi rispecchia esattamente lo stile di Antonio Conte. La squadra ha il carattere dell'allenatore: non molla mai, anche quando gioca male, e per questo al momento è quella che ha più possibilità di vincere il tricolore. Tra Inter, Napoli e Atalanta, la formazione di Conte è quella psicologicamente più convinta. La Juventus può rientrare nella lotta Scudetto? No, non penso. A quel punto metterei più in gioco la Lazio dei bianconeri. Se Lukaku può fare di più? Lui gioca molto spalle alla porta, sono passati 5-6 dalle prime stagioni all'Inter e dunque ha adattato il suo modo di giocare. Può fare di più, è chiaro, e forse ha bisogno di qualcuno che gli giochi vicino in attacco per dargli un maggiore supporto. Penso però che il belga sia adatto a questo Napoli, si può sempre fare meglio ma quello che sta facendo è già molto. Il suo lavoro lo fa sempre: protegge il pallone spalle alla porta e obbliga sempre gli avversari a marcarlo con uno o due uomini. Lui è fortemente voluto da Conte. Io nerazzurro a metà? L'Inter è la mia squadra da quando sono bambino, ma ho grande affetto per il Napoli e la città, mia moglie è napoletana. Ho fatto il militare a San Giorgio a Cremano nell'anno in cui arrivò Maradona...Guardo sempre il risultato degli azzurri e, considerando l'affetto che nutro per questa città, qualora non vincesse l'Inter sarei contento se fosse la squadra di Conte a trionfare. Quanto è cambiata Napoli dal 1984? La città si è trasformata. Quando sono arrivato qui, Piazza del Plebiscito era un enorme parcheggio. La sera in cui Maradona diventò un calciatore azzurro ricordo che ero di guardia in caserma e improvvisamente sparavano tutti, pensai fossimo entrati in guerra [ride, ndr.] ma poi il comandante ci informò che il Napoli aveva acquistato l'argentino. Ho tanti ricordi che mi legano a Napoli, in Piazza del Plebiscito ho fatto anche due finali del Festivalbar...per questo ho nel cuore questa città da quell'anno. Mio figlio José? Il suo nome è stato scelto in funzione dell'allenatore portoghese. Quando mia moglie Giovanna era incinta andammo a Lisbona in vacanza e non sapevamo ancora se il nascituro era maschio o femmina, in quei giorni Mourinho firmò per l'Inter ed era seduto sull'aereo che lo riportava in Portogallo. Gli feci tanti complimenti e gli dissi che se mio figlio fosse stato un maschio, avrebbe avuto il suo nome. Lui deve inseguire i suoi sogni, io ho sempre cercato di impedirgli di giocare a calcio perché la vedevo difficile come strada. Il calcio però ha scelto lui e di questo sono felice, il mio divertimento è seguirlo ovunque lui vada ma cerco sempre di stare in disparte. Voglio che sia lui il protagonista in campo. Quello che auguro a tutti i ragazzi è di realizzare i propri sogni, l'importante è provarci. Geolier? Non l'ho scoperto io, lui era già estremamente amato e popolare. Sanremo certamente ti porta ad avere un successo trasversale. Per farlo gareggiare ho consapevolmente cambiato le regole del Festival, che fino a quel momento impedivano a un cantante di esibirsi totalmente in dialetto. Ho ricevuto tante critiche, perché molti dicevano che l'avessi fatto solo per lui. La verità è che se fosse arrivato un gruppo sardo con una bella canzone avrei fatto lo stesso. Sono felice perché il suo pezzo è stato un grande successo, lui poi è un ragazzo d'oro nella vita. Napoli-Fiorentina? I viola, avendo vinto l'ultima gara, arriva bene psicologicamente a questa sfida. La squadra di Palladino non vorrà fare una gita turistica ma cercherà di ottenere almeno un punto. Servirà il Napoli del secondo tempo con l'Inter per vincere".
di Napoli Magazine
03/03/2025 - 23:10
Amadeus - ospite della puntata de ‘Il Bello del Calcio’, programma condotto da Claudia Mercurio su 11 Televomero - ha parlato della partita pareggiata dal Napoli contro l'Inter e della lotta Scudetto che coinvolge gli azzurri: "Credo che l'Inter in questo momento possa giocare al massimo solo un tempo, non per 90'. Il Napoli deve tifare per l'Inter affinché vada avanti il più possibile in Champions League e in Coppa Italia, in questo modo i nerazzurri avrebbero maggiori energie per il campionato. Inoltre si dice che l'Inter abbia due squadre, in realtà secondo me è una sola e i titolari sono stanchi, chi li sostituisce non è come i titolari. Al Maradona la squadra di Inzaghi ha giocato bene solo il primo tempo, nella ripresa c'è stato solo il Napoli e questo me l'aspettavo. Cosa scelgo tra Champions e Scudetto? Da interista ti direi tutto, ma da interista con il cuore napoletano mi farebbe piacere la coppa ai nerazzurri e lo Scudetto al Napoli. Obiettivi stagionali? Realisticamente l'Inter può andare lontano, passando il turno in Champions probabilmente incontrerà il Bayern Monaco. Fare pronostici sugli obiettivi è sempre complicato, bisogna anche fare ragionamenti sul momento, senza andare troppo in avanti. Un giocatore che ruberei al Napoli? Non Lukaku, visto che sono soddisfatto di Lautaro e Thuram. Il belga è un giocatore perfetto per Antonio Conte. Mi piacciono molto McTominay, che prenderei subito, e Lobotka. Maglie di Juve, Milan e Napoli regalatemi durante il Festival di Sanremo? Per quello ho deciso di smettere [ride, ndr.]. Ogni anno mi venivano regalate divise di squadre che poi vincevano il campionato, la cosa incredibile è che non sono mai riuscito ad avere nessuno dell'Inter. Ricevetti un pallone autografato da tutti i calciatori, inoltre chiesi a Conte la possibilità di avere Lukaku come ospite ma era difficile avere giocatori disponibili in settimana a causa del campionato. Quando venne il bambino a regalarmi la maglia del Napoli, pensai che gli azzurri avrebbero trionfato. Milan? Per i rossoneri è una stagione complicatissima, secondo me è ancora peggio rispetto al Napoli dello scorso anno. Conte? Una persona di grande esperienza, un vincente che ha fotografato subito la situazione degli azzurri. A inizio stagione il Napoli non si aspettava di arrivare in questa posizione a questo punto del campionato, quindi è ovvio che lui abbia comunicato alla tifoseria l'obiettivo di arrivare in alto ma con la possibilità di non vincere il campionato, poi quando ha visto che la possibilità c'è ha dato forza al suo gruppo. È vero che ci sono stati quattro pareggi e una sconfitta nelle ultime cinque gare, ma la squadra è lì e questo ha fatto capire che sia Inter che Atalanta sono in difficoltà. Vincendo le prossime undici gare e con un passo falso di una delle due gli azzurri possono avvantaggiarsi. È giusto che lui parli così. Critiche a Inzaghi? Ci sono stati degli infortuni e qualche giocatore non sta rendendo al meglio. A un certo punto con il Napoli ha capito che la squadra era in difficoltà e per questo si sbracciava tanto, la squadra non riusciva a stare alta. Penso che il lavoro dell'allenatore nerazzurro sia positivo, visti gli infortuni, le difficoltà incontrate e il rendimento non ottimale di diversi giocatori chiave dello scorso anno. Io salvo l'allenatore nerazzurro. Il Napoli oggi rispecchia esattamente lo stile di Antonio Conte. La squadra ha il carattere dell'allenatore: non molla mai, anche quando gioca male, e per questo al momento è quella che ha più possibilità di vincere il tricolore. Tra Inter, Napoli e Atalanta, la formazione di Conte è quella psicologicamente più convinta. La Juventus può rientrare nella lotta Scudetto? No, non penso. A quel punto metterei più in gioco la Lazio dei bianconeri. Se Lukaku può fare di più? Lui gioca molto spalle alla porta, sono passati 5-6 dalle prime stagioni all'Inter e dunque ha adattato il suo modo di giocare. Può fare di più, è chiaro, e forse ha bisogno di qualcuno che gli giochi vicino in attacco per dargli un maggiore supporto. Penso però che il belga sia adatto a questo Napoli, si può sempre fare meglio ma quello che sta facendo è già molto. Il suo lavoro lo fa sempre: protegge il pallone spalle alla porta e obbliga sempre gli avversari a marcarlo con uno o due uomini. Lui è fortemente voluto da Conte. Io nerazzurro a metà? L'Inter è la mia squadra da quando sono bambino, ma ho grande affetto per il Napoli e la città, mia moglie è napoletana. Ho fatto il militare a San Giorgio a Cremano nell'anno in cui arrivò Maradona...Guardo sempre il risultato degli azzurri e, considerando l'affetto che nutro per questa città, qualora non vincesse l'Inter sarei contento se fosse la squadra di Conte a trionfare. Quanto è cambiata Napoli dal 1984? La città si è trasformata. Quando sono arrivato qui, Piazza del Plebiscito era un enorme parcheggio. La sera in cui Maradona diventò un calciatore azzurro ricordo che ero di guardia in caserma e improvvisamente sparavano tutti, pensai fossimo entrati in guerra [ride, ndr.] ma poi il comandante ci informò che il Napoli aveva acquistato l'argentino. Ho tanti ricordi che mi legano a Napoli, in Piazza del Plebiscito ho fatto anche due finali del Festivalbar...per questo ho nel cuore questa città da quell'anno. Mio figlio José? Il suo nome è stato scelto in funzione dell'allenatore portoghese. Quando mia moglie Giovanna era incinta andammo a Lisbona in vacanza e non sapevamo ancora se il nascituro era maschio o femmina, in quei giorni Mourinho firmò per l'Inter ed era seduto sull'aereo che lo riportava in Portogallo. Gli feci tanti complimenti e gli dissi che se mio figlio fosse stato un maschio, avrebbe avuto il suo nome. Lui deve inseguire i suoi sogni, io ho sempre cercato di impedirgli di giocare a calcio perché la vedevo difficile come strada. Il calcio però ha scelto lui e di questo sono felice, il mio divertimento è seguirlo ovunque lui vada ma cerco sempre di stare in disparte. Voglio che sia lui il protagonista in campo. Quello che auguro a tutti i ragazzi è di realizzare i propri sogni, l'importante è provarci. Geolier? Non l'ho scoperto io, lui era già estremamente amato e popolare. Sanremo certamente ti porta ad avere un successo trasversale. Per farlo gareggiare ho consapevolmente cambiato le regole del Festival, che fino a quel momento impedivano a un cantante di esibirsi totalmente in dialetto. Ho ricevuto tante critiche, perché molti dicevano che l'avessi fatto solo per lui. La verità è che se fosse arrivato un gruppo sardo con una bella canzone avrei fatto lo stesso. Sono felice perché il suo pezzo è stato un grande successo, lui poi è un ragazzo d'oro nella vita. Napoli-Fiorentina? I viola, avendo vinto l'ultima gara, arriva bene psicologicamente a questa sfida. La squadra di Palladino non vorrà fare una gita turistica ma cercherà di ottenere almeno un punto. Servirà il Napoli del secondo tempo con l'Inter per vincere".