Francesco Modugno, giornalista presente in studio durante la puntata de ‘Il Bello del Calcio’ su 11 Televomero, ha parlato delle ultime vicende legate al mercato del Napoli e della partita vinta dagli azzurri contro la Juventus: "Sensazioni dopo Napoli-Juventus? Volpecina, Maradona, Raspadori, Lukaku. Napoli-Juve o Juve-Napoli che sia, è sempre stato il presagio di qualcosa di bello. Le sensazioni potrebbero essere le stesse. Non voglio essere blasfemo, il Napoli è una squadra che ha fede e crede nel suo allenatore. Conte ha grande autorevolezza e la squadra gli ha consegnato l'anima. Più che un comandante lui è un credo religioso per la squadra. Ogni calciatore è devoto all'allenatore. Chi entra in campo per 2' può avere due reazioni: la più frequente è quella di entrare scarichi dopo magari essersi riscaldati per 40', Simeone invece va dentro e mette la testa tra i piedi dell'avversario. Queste cose, se non sei devoto al tuo tecnico, non le fai. Nell'intervallo Conte non ha solo caricato e motivato la squadra, l'ha cambiata completamente. Se non si dice questa cosa gli si fa un torto. Lui è un allenatore in grado di mettere in campo i giocatori come pochi altri sanno fare. Ha cambiato la gara non solo da un punto di vista mentale, ma soprattutto tattico. Il vantaggio che ha il Napoli nel giocare una volta alla settimana? Risiede nella capacità di Conte di saper incidere sulla squadra. Questa è una capacità che non tutti hanno allo stesso livello: ci sono quelli che riescono ad incidere fino ad un certo punto, poi ci sono quelli come Conte che riescono a cambiare completamente tutto. La stagione di Anguissa? Quando Cristiano Giuntoli lo acquistò mi disse che, se avessero creato la nazionale africana, lui avrebbe giocato titolare. Chiedendogli un suo difetto, mi disse 'Non sa calciare in porta, non sa fare gol. Se migliorasse questo aspetto sarebbe un top vero'. Antonio Conte è arrivato e ha visto in lui 8 gol stagionali, al momento siamo a 5 ma i margini di crescita sono enormi. Oggi è un centrocampista maestoso e fortissimo: ha personalità, leadership, capacità di fare le due fasi, disponibilità e mette abnegazione in campo. È un giocatore importante anche nelle dinamiche di gruppo, è molto ascoltato nello spogliatoio azzurro. Quando parla, lo fa in maniera forte, decisa e sa arrivare ai compagni. McTominay? Un gran bel giocatore: ha fisicità, energia, duttilità tattica e grande capacità tattica di azzannare la partita. Ha tante virtù, però non ha una la qualità nei piedi di Piotr Zielinski. Lui è un calciatore più di quantità che di qualità. Percentuali nella corsa Scudetto? 40% Napoli, 40% Inter, 20% Atalanta. Confronto tra il calendario del Napoli e dell'Inter fino allo scontro del Maradona? Entrambe le squadre hanno diverse gare complicate, l'Inter ha il derby che è una partita differente e la Juventus rappresenta l'avversaria di sempre. Io credo che se le due squadre arriveranno allo scontro diretto in queste condizioni, potrebbero accontentarsi di una pareggio. Mercato di gennaio? Un fattore incoraggiante che può far propendere per un acquisto importante, oltre alle pressioni che Conte può esercitare nelle stanze interne, è quello di carattere fiscale. Il Napoli con la cessione di Kvara ha fatto registrare 70 e più milioni di plusvalenza e, se vuole evitare di versarli in tasse nelle casse del Fisco, è costretto o quasi a fare un'operazione. Questo può rappresentare una motivazione ulteriore".
di Napoli Magazine
28/01/2025 - 01:16
Francesco Modugno, giornalista presente in studio durante la puntata de ‘Il Bello del Calcio’ su 11 Televomero, ha parlato delle ultime vicende legate al mercato del Napoli e della partita vinta dagli azzurri contro la Juventus: "Sensazioni dopo Napoli-Juventus? Volpecina, Maradona, Raspadori, Lukaku. Napoli-Juve o Juve-Napoli che sia, è sempre stato il presagio di qualcosa di bello. Le sensazioni potrebbero essere le stesse. Non voglio essere blasfemo, il Napoli è una squadra che ha fede e crede nel suo allenatore. Conte ha grande autorevolezza e la squadra gli ha consegnato l'anima. Più che un comandante lui è un credo religioso per la squadra. Ogni calciatore è devoto all'allenatore. Chi entra in campo per 2' può avere due reazioni: la più frequente è quella di entrare scarichi dopo magari essersi riscaldati per 40', Simeone invece va dentro e mette la testa tra i piedi dell'avversario. Queste cose, se non sei devoto al tuo tecnico, non le fai. Nell'intervallo Conte non ha solo caricato e motivato la squadra, l'ha cambiata completamente. Se non si dice questa cosa gli si fa un torto. Lui è un allenatore in grado di mettere in campo i giocatori come pochi altri sanno fare. Ha cambiato la gara non solo da un punto di vista mentale, ma soprattutto tattico. Il vantaggio che ha il Napoli nel giocare una volta alla settimana? Risiede nella capacità di Conte di saper incidere sulla squadra. Questa è una capacità che non tutti hanno allo stesso livello: ci sono quelli che riescono ad incidere fino ad un certo punto, poi ci sono quelli come Conte che riescono a cambiare completamente tutto. La stagione di Anguissa? Quando Cristiano Giuntoli lo acquistò mi disse che, se avessero creato la nazionale africana, lui avrebbe giocato titolare. Chiedendogli un suo difetto, mi disse 'Non sa calciare in porta, non sa fare gol. Se migliorasse questo aspetto sarebbe un top vero'. Antonio Conte è arrivato e ha visto in lui 8 gol stagionali, al momento siamo a 5 ma i margini di crescita sono enormi. Oggi è un centrocampista maestoso e fortissimo: ha personalità, leadership, capacità di fare le due fasi, disponibilità e mette abnegazione in campo. È un giocatore importante anche nelle dinamiche di gruppo, è molto ascoltato nello spogliatoio azzurro. Quando parla, lo fa in maniera forte, decisa e sa arrivare ai compagni. McTominay? Un gran bel giocatore: ha fisicità, energia, duttilità tattica e grande capacità tattica di azzannare la partita. Ha tante virtù, però non ha una la qualità nei piedi di Piotr Zielinski. Lui è un calciatore più di quantità che di qualità. Percentuali nella corsa Scudetto? 40% Napoli, 40% Inter, 20% Atalanta. Confronto tra il calendario del Napoli e dell'Inter fino allo scontro del Maradona? Entrambe le squadre hanno diverse gare complicate, l'Inter ha il derby che è una partita differente e la Juventus rappresenta l'avversaria di sempre. Io credo che se le due squadre arriveranno allo scontro diretto in queste condizioni, potrebbero accontentarsi di una pareggio. Mercato di gennaio? Un fattore incoraggiante che può far propendere per un acquisto importante, oltre alle pressioni che Conte può esercitare nelle stanze interne, è quello di carattere fiscale. Il Napoli con la cessione di Kvara ha fatto registrare 70 e più milioni di plusvalenza e, se vuole evitare di versarli in tasse nelle casse del Fisco, è costretto o quasi a fare un'operazione. Questo può rappresentare una motivazione ulteriore".