Calcio
CDM - Di Stasio: "Si rischia la disaffezione, Maradona e Careca chiedevano benefici per tutti, ora si pensa solo agli ingaggi"
05.07.2022 14:40 di Napoli Magazine

Franco Di Stasio, giornalista, ha commentato la situazione del calcio italiano nel suo editoriale per il Corriere del Mezzogiorno: "Il calcio rischiala disaffezione, come la politica. Abituato come sono a sentire parlare solo di rinnovi di contratti a scadenza, di riduzione spesso indigesta degli ingaggi, di plusvalenze, di debiti di centinaia di milioni, l’Italia del nuoto mi riporta indietro negli anni, quando, forse perché ancora non vessato, il calcio per me era un gol, un tunnel, una parata. Un vero divertimento. Il mio amico Careca mi diceva che con Diego, negli incontri con il presidente Ferlaino, l’argomento principale erano gli ingaggi dei giovani e i premi per il team allargato. Erano una sorta di sindacalisti, tra l’altro ascoltati. Sfruttavano la loro classe immensa per ottenere benefici per tutti, staff compresi. Ed erano amati anche per questo, erano leader tecnici e morali, non perché più pagati. É vero, era un altro calcio in un’altra Italia, ma era migliore. C’erano problemi, non si può negare, ma per i tifosi c’erano passione e partecipazione. Gli stadi erano pieni, non c’erano le pay tv, anche loro vittime di queste sabbie mobili attuali. Hanno immesso tanti soldi nel sistema, sopravvalutando i beneficiari. È stato come finanziare dei ludopatici".

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CDM - Di Stasio: "Si rischia la disaffezione, Maradona e Careca chiedevano benefici per tutti, ora si pensa solo agli ingaggi"

di Napoli Magazine

05/07/2024 - 14:40

Franco Di Stasio, giornalista, ha commentato la situazione del calcio italiano nel suo editoriale per il Corriere del Mezzogiorno: "Il calcio rischiala disaffezione, come la politica. Abituato come sono a sentire parlare solo di rinnovi di contratti a scadenza, di riduzione spesso indigesta degli ingaggi, di plusvalenze, di debiti di centinaia di milioni, l’Italia del nuoto mi riporta indietro negli anni, quando, forse perché ancora non vessato, il calcio per me era un gol, un tunnel, una parata. Un vero divertimento. Il mio amico Careca mi diceva che con Diego, negli incontri con il presidente Ferlaino, l’argomento principale erano gli ingaggi dei giovani e i premi per il team allargato. Erano una sorta di sindacalisti, tra l’altro ascoltati. Sfruttavano la loro classe immensa per ottenere benefici per tutti, staff compresi. Ed erano amati anche per questo, erano leader tecnici e morali, non perché più pagati. É vero, era un altro calcio in un’altra Italia, ma era migliore. C’erano problemi, non si può negare, ma per i tifosi c’erano passione e partecipazione. Gli stadi erano pieni, non c’erano le pay tv, anche loro vittime di queste sabbie mobili attuali. Hanno immesso tanti soldi nel sistema, sopravvalutando i beneficiari. È stato come finanziare dei ludopatici".