Calcio
CHAMPIONS - Slovan Bratislava, Kucka: "Il Milan è stato un sogno, lo dicevo anche da ragazzino"
26.11.2024 16:46 di Napoli Magazine

In occasione del match di Champions tra Milan e Slovan Bratislava, il capitano della squadra slovacca, Juraj Kucka, ha rilasciato alcune dichiarazioni al portale Sport.sk, riservando anche parole d’elogio nei confronti della sua ex squadra: “Il Milan per me è stato un sogno, lo dicevo anche da ragazzino quando giocavo al Podbrezova”.

Situazione difficile ai tempi del Genoa: “Per due anni praticamente non potevo uscire di casa per via dei tifosi. Entrarono anche nello spogliatoio al centro sportivo, per muoverci dovevamo farlo in sicurezza. Una volta durante una partita ci chiesero di toglierci le maglie perché non le meritavamo. Poi la situazione si è ribaltata”.

Sul passaggio formale all’Inter che acquistò metà del suo cartellino: “Appena mi comprò l’Inter, mi sono dimenticato di come si giocava a calcio. Non so quale fosse il problema ma non potevo farci niente. Ho giocato malissimo le prime partite e poi l’allenatore mi ha fatto fuori, ma è stata colpa mia. Il Genoa poi riacquistò il 50% del mio cartellino ad un prezzo inferiore, quindi ci guadagnò comunque. Un affare tutto italiano”.

Il passaggio al Milan: “Stavo quasi andando al Bursaspor quando mi ha chiamato un numero sconosciuto. Era Adriano Galliani. Non sapevo cosa dire, la sera andai a Milano ed il giorno dopo era tutto fatto. Sono stati anni strani poi, anche il club sapeva che la squadra in quel momento non era forte come in passato”.

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CHAMPIONS - Slovan Bratislava, Kucka: "Il Milan è stato un sogno, lo dicevo anche da ragazzino"

di Napoli Magazine

26/11/2024 - 16:46

In occasione del match di Champions tra Milan e Slovan Bratislava, il capitano della squadra slovacca, Juraj Kucka, ha rilasciato alcune dichiarazioni al portale Sport.sk, riservando anche parole d’elogio nei confronti della sua ex squadra: “Il Milan per me è stato un sogno, lo dicevo anche da ragazzino quando giocavo al Podbrezova”.

Situazione difficile ai tempi del Genoa: “Per due anni praticamente non potevo uscire di casa per via dei tifosi. Entrarono anche nello spogliatoio al centro sportivo, per muoverci dovevamo farlo in sicurezza. Una volta durante una partita ci chiesero di toglierci le maglie perché non le meritavamo. Poi la situazione si è ribaltata”.

Sul passaggio formale all’Inter che acquistò metà del suo cartellino: “Appena mi comprò l’Inter, mi sono dimenticato di come si giocava a calcio. Non so quale fosse il problema ma non potevo farci niente. Ho giocato malissimo le prime partite e poi l’allenatore mi ha fatto fuori, ma è stata colpa mia. Il Genoa poi riacquistò il 50% del mio cartellino ad un prezzo inferiore, quindi ci guadagnò comunque. Un affare tutto italiano”.

Il passaggio al Milan: “Stavo quasi andando al Bursaspor quando mi ha chiamato un numero sconosciuto. Era Adriano Galliani. Non sapevo cosa dire, la sera andai a Milano ed il giorno dopo era tutto fatto. Sono stati anni strani poi, anche il club sapeva che la squadra in quel momento non era forte come in passato”.