Momenti di piccola tensione in casa Barcellona prima dell’allenamento mattutino in vista della sfida di mercoledì sera contro l'Inter. Hansi Flick non tollera i ritardi ed è una delle regole che ha stabilito da quando è arrivato al Barcellona e più di un giocatore l'ha già sperimentata in prima persona. Lamine Yamal, Ansu Fati, Iñigo Martínez e Fermín Lopez si sono presentati in campo in leggero ritardo ma Flick era già lì ad aspettarli e li ha rimproverati per il loro atteggiamento.

È stato Gavi a richiamare di corsa la loro attenzione e a invitare ad affrettarsi verso il resto dei compagni. I quattro saranno regolarmente in campo contro l'Inter, ma di sicuro sono finiti sul libretto nero del manager tedesco.

Dell'assoluta rigidità su questo tema da parte di Flick, in questa stagione ne hanno fatto le spese Inaki Pena e Jules Kounde. Al portiere la mancata puntualità alle riunioni tecniche è costata a gennaio il posto da titolare: punito contro l'Athletic Bilbao, non è più rientrato anche perché Szczesny ha giocato bellissime partite. "Sono professionisti. Devono arrivare in tempo. È la terza volta che succede e non avevo altra scelta. Puoi arrivare prima (alle riunioni del team). Non è un problema", la spiegazione dell'allenatore tedesco.

Il difensore francese, perno insostituibile della difesa, ha pagato i ritardi alla riunione tecnica con la panchina contro Alavés, Espanyol e Rayo Vallecano ed è corso ai ripari, chiedendo agli addetti alla sicurezza che seguono quotidianamente la squadra di avvisarlo con un preavviso di 15 minuti prima dell'incontro con Flick.