Raphael Varane, membro del consiglio di amministrazione del Como nonché ex difensore di Real e Manchester United, campione del Mondo nel 2018 con la Francia, ha parlato a The Bridge della scelta di lasciare il Real Madrid nel 2018.
Queste le sue parole: “Perché ho scelto di lasciare il Real Madrid? Nel 2018 ho vinto la mia quarta Champions League e non abbiamo praticamente festeggiato. La stessa estate ho vinto il Mondiale con la Francia e lì ho sentito di dover cercare nuovi stimoli. Non ho rimpianti per questa scelta. L’Inghilterra è un paese dove si sente veramente la passione per il calcio”.
Infine un passaggio sul Mondiale 2018 e le differenze con la finale del 2022 contro l’Argentina: “Quando abbiamo vinto il Mondiale nel 2018 sentivi l’approccio alla finale. Ci dicevamo: ‘È la partita della nostra vita. Non ci sono altre opzioni’. Non pensavamo a ‘se perdiamo’. No, non c’erano altre strade. Era ‘vincere e basta’. Contro l’Argentina non abbiamo avuto la stessa marcia. Ci ho pensato tanto dopo la finale, sentivamo la pressione dell’evento, ma non eravamo trascinati come nel 2018″.
di Napoli Magazine
27/03/2025 - 00:12
Raphael Varane, membro del consiglio di amministrazione del Como nonché ex difensore di Real e Manchester United, campione del Mondo nel 2018 con la Francia, ha parlato a The Bridge della scelta di lasciare il Real Madrid nel 2018.
Queste le sue parole: “Perché ho scelto di lasciare il Real Madrid? Nel 2018 ho vinto la mia quarta Champions League e non abbiamo praticamente festeggiato. La stessa estate ho vinto il Mondiale con la Francia e lì ho sentito di dover cercare nuovi stimoli. Non ho rimpianti per questa scelta. L’Inghilterra è un paese dove si sente veramente la passione per il calcio”.
Infine un passaggio sul Mondiale 2018 e le differenze con la finale del 2022 contro l’Argentina: “Quando abbiamo vinto il Mondiale nel 2018 sentivi l’approccio alla finale. Ci dicevamo: ‘È la partita della nostra vita. Non ci sono altre opzioni’. Non pensavamo a ‘se perdiamo’. No, non c’erano altre strade. Era ‘vincere e basta’. Contro l’Argentina non abbiamo avuto la stessa marcia. Ci ho pensato tanto dopo la finale, sentivamo la pressione dell’evento, ma non eravamo trascinati come nel 2018″.