Calcio
ERIKSEN - Il telecronista Andrea Marinozzi: "C’era poco da dire, meglio il silenzio"
15.06.2021 10:44 di Napoli Magazine

A Fanpage.it  Andrea Marinozzi, telecronista Sky, racconta la sua reazione al dramma di Christian Eriksen: "Lo shock credo sia superato, è stato forte e si è fatto sentire una volta data la linea allo studio dopo l'uscita dal campo di Eriksen in barella. Lì un calo di tensione c'è stato e ho avuto un momento di debolezza."



"Quando è crollato in quella maniera, ho visto l'arrivo di Kjaer e gli altri compagni, le manovre che hanno fatto, ho capito subito il momento. Le immagini degli occhi sbarrati e lo sguardo nel nulla non lasciavano presagire cose positive. L'arrivo dei dottori e il massaggio cardiaco hanno fugato ogni dubbio."



"Credo di aver commentato alla stessa maniera di come avrei fatto se fossi stato sul divano di casa con mia moglie. Ho visto quelle immagini e sono rimasto senza parole, ero angosciato, riuscivo solo ad aggiungere qualcosa ogni tanto. Mancava la voglia di parlare."



"Forse il solo errore che mi sento di contestarmi è che il manuale del perfetto informatore e giornalista avrebbe previsto che dopo pochi minuti ribadissi ciò che era accaduto, visto che in quei minuti probabilmente erano in molti ad atterrare su Sky, chi perché aveva cambiato canale per qualche istante, chi perché aveva letto la notizia online. Non ci ho pensato, l'ho vissuta come un normale telespettatore. Non so nemmeno se sia giusto dirlo da telecronista, ma in quel momento io speravo solo di vedere un segnale positivo e volevo stare zitto."

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ERIKSEN - Il telecronista Andrea Marinozzi: "C’era poco da dire, meglio il silenzio"

di Napoli Magazine

15/06/2024 - 10:44

A Fanpage.it  Andrea Marinozzi, telecronista Sky, racconta la sua reazione al dramma di Christian Eriksen: "Lo shock credo sia superato, è stato forte e si è fatto sentire una volta data la linea allo studio dopo l'uscita dal campo di Eriksen in barella. Lì un calo di tensione c'è stato e ho avuto un momento di debolezza."



"Quando è crollato in quella maniera, ho visto l'arrivo di Kjaer e gli altri compagni, le manovre che hanno fatto, ho capito subito il momento. Le immagini degli occhi sbarrati e lo sguardo nel nulla non lasciavano presagire cose positive. L'arrivo dei dottori e il massaggio cardiaco hanno fugato ogni dubbio."



"Credo di aver commentato alla stessa maniera di come avrei fatto se fossi stato sul divano di casa con mia moglie. Ho visto quelle immagini e sono rimasto senza parole, ero angosciato, riuscivo solo ad aggiungere qualcosa ogni tanto. Mancava la voglia di parlare."



"Forse il solo errore che mi sento di contestarmi è che il manuale del perfetto informatore e giornalista avrebbe previsto che dopo pochi minuti ribadissi ciò che era accaduto, visto che in quei minuti probabilmente erano in molti ad atterrare su Sky, chi perché aveva cambiato canale per qualche istante, chi perché aveva letto la notizia online. Non ci ho pensato, l'ho vissuta come un normale telespettatore. Non so nemmeno se sia giusto dirlo da telecronista, ma in quel momento io speravo solo di vedere un segnale positivo e volevo stare zitto."