Calcio
GAZZETTA - Ceniti sugli scontri prima di Inter-Napoli: "Se non ci fosse stato un morto, forse questo episodio sarebbe finito in dieci righe di cronaca"
18.01.2019 18:29 di Napoli Magazine

In diretta a ‘Un Calcio Alla Radio’, trasmissione in onda su Radio CRC, è intervenuto Francesco Ceniti, giornalista de La Gazzetta dello sport: “Quello che abbiamo scritto oggi su La Gazzetta, l’avevamo scritto anche su Fuorigioco, domenicale de La Gazzetta, è che sembra che ormai da diverso tempo le frazioni più estreme del tifo si incontrano, possibilmente lontano dagli stadi, per darsela di santa ragione. I tifosi del Napoli sapevano dell’attacco? Sì, lo scrive anche il gip. Il questore di Milano aveva parlato di agguato, ma già allora molte cose sembravano strane. Nel tam tam degli ultrà questa versione era smentita da alcuni particolari. In Via Novara c’erano anche altre vetture che avevano inseguito i minibus, una di queste hanno avuto una reazione di macchina, vedendo una strada piena di macchine con intenzioni non certo amichevoli, hanno provato a scappare e una di queste probabilmente potrebbe aver colpito Dedè. La seconda parte, invece, che era una fazione più preparata di tifosi del Napoli, non è arretrata, anzi è scesa ed è partita la battaglia. La cosa grave era che uno di questo mini van era piena di armi, come emerge sul gip. Uno di questi accordi è quello di non denunciare, quindi non si va a farsi curare in ospedale e non si denuncia l’altra parte. Quando Ciccarelli fu fermato aveva detto che si era ferito con dei cocci di bottiglia e questa versione non è stata creduta. Se non ci fosse stato il morto, forse questo episodio sarebbe finito in dieci righe di cronaca. Ci sono stati anche altri incidenti di questo tipo. Una delle regole previste è che se un ultras cade a terra non bisogna infierire, non si attacca, ma bisogna fermarsi e dare la possibilità agli avversari di soccorrerlo. Come accaduto praticamente anche con Dedè”.

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GAZZETTA - Ceniti sugli scontri prima di Inter-Napoli: "Se non ci fosse stato un morto, forse questo episodio sarebbe finito in dieci righe di cronaca"

di Napoli Magazine

18/01/2024 - 18:29

In diretta a ‘Un Calcio Alla Radio’, trasmissione in onda su Radio CRC, è intervenuto Francesco Ceniti, giornalista de La Gazzetta dello sport: “Quello che abbiamo scritto oggi su La Gazzetta, l’avevamo scritto anche su Fuorigioco, domenicale de La Gazzetta, è che sembra che ormai da diverso tempo le frazioni più estreme del tifo si incontrano, possibilmente lontano dagli stadi, per darsela di santa ragione. I tifosi del Napoli sapevano dell’attacco? Sì, lo scrive anche il gip. Il questore di Milano aveva parlato di agguato, ma già allora molte cose sembravano strane. Nel tam tam degli ultrà questa versione era smentita da alcuni particolari. In Via Novara c’erano anche altre vetture che avevano inseguito i minibus, una di queste hanno avuto una reazione di macchina, vedendo una strada piena di macchine con intenzioni non certo amichevoli, hanno provato a scappare e una di queste probabilmente potrebbe aver colpito Dedè. La seconda parte, invece, che era una fazione più preparata di tifosi del Napoli, non è arretrata, anzi è scesa ed è partita la battaglia. La cosa grave era che uno di questo mini van era piena di armi, come emerge sul gip. Uno di questi accordi è quello di non denunciare, quindi non si va a farsi curare in ospedale e non si denuncia l’altra parte. Quando Ciccarelli fu fermato aveva detto che si era ferito con dei cocci di bottiglia e questa versione non è stata creduta. Se non ci fosse stato il morto, forse questo episodio sarebbe finito in dieci righe di cronaca. Ci sono stati anche altri incidenti di questo tipo. Una delle regole previste è che se un ultras cade a terra non bisogna infierire, non si attacca, ma bisogna fermarsi e dare la possibilità agli avversari di soccorrerlo. Come accaduto praticamente anche con Dedè”.