Calcio
L'ANALISI - Giordano: "La svolta è l'atmosfera festosa del Napoli di Antonio Conte, il "Contismo" non è antitetico alla Grande Bellezza"
29.09.2024 09:18 di Napoli Magazine

Antonio Giordano, giornalista, ha elogiato il lavoro di Antonio Conte, allenatore del Napoli, nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport: "In un mese e mezzo ricco di accadimenti, Conte è uscito dai luoghi comuni, ha rimosso il cosiddetto «feticcio» del 3-4-2-1, s’è adeguato alla vocazione di un Napoli che ha tante anime e che però ha dimostrato di privilegiare quella che l’ha accompagnato nell’ultimo decennio o giù di lì: avendo percorso vari sentieri tattici, e potendosi permettere di starsene in laboratorio ad elaborare formule alternative, con la Juventus ha buttato via il suo decennale status e si è riappropriato delle proprie certezze d’inizio carriera. Ma la svolta, che pure i risultati raccontano in maniera indiscutibile (quattro vittorie e un pareggio negli ultimi cinque appuntamenti, archiviati chiudendo la porta in quattro circostanze e segnandone quattordici), è nell’atmosfera festosa di questo (e di questa) Napoli che s’incammina con i suoi cinquantamila verso il Maradona per starsene allegramente in questa era nuova, la chiamano quella de «il Contismo», per niente filosoficamente antitetica alla Grande Bellezza e semmai alternativa o diversa. Dentro, c’è tanto del terzo scudetto, con il Monza i sette undicesimi per l’assenza di Meret; poi tracce di un’organizzazione che si esprime a modo suo, dipende dallo scenario d’una partita, dalle insidie che presenta, dalle urgenze di cui ha bisogno per tornare tra le stelle. Perciò vota Antonio".

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L'ANALISI - Giordano: "La svolta è l'atmosfera festosa del Napoli di Antonio Conte, il "Contismo" non è antitetico alla Grande Bellezza"

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29/09/2024 - 09:18

Antonio Giordano, giornalista, ha elogiato il lavoro di Antonio Conte, allenatore del Napoli, nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport: "In un mese e mezzo ricco di accadimenti, Conte è uscito dai luoghi comuni, ha rimosso il cosiddetto «feticcio» del 3-4-2-1, s’è adeguato alla vocazione di un Napoli che ha tante anime e che però ha dimostrato di privilegiare quella che l’ha accompagnato nell’ultimo decennio o giù di lì: avendo percorso vari sentieri tattici, e potendosi permettere di starsene in laboratorio ad elaborare formule alternative, con la Juventus ha buttato via il suo decennale status e si è riappropriato delle proprie certezze d’inizio carriera. Ma la svolta, che pure i risultati raccontano in maniera indiscutibile (quattro vittorie e un pareggio negli ultimi cinque appuntamenti, archiviati chiudendo la porta in quattro circostanze e segnandone quattordici), è nell’atmosfera festosa di questo (e di questa) Napoli che s’incammina con i suoi cinquantamila verso il Maradona per starsene allegramente in questa era nuova, la chiamano quella de «il Contismo», per niente filosoficamente antitetica alla Grande Bellezza e semmai alternativa o diversa. Dentro, c’è tanto del terzo scudetto, con il Monza i sette undicesimi per l’assenza di Meret; poi tracce di un’organizzazione che si esprime a modo suo, dipende dallo scenario d’una partita, dalle insidie che presenta, dalle urgenze di cui ha bisogno per tornare tra le stelle. Perciò vota Antonio".