Calcio
GENOA - Il Tribunale respinge il ricorso di ACM, aumento di capitale legittimo di Sucu
07.04.2025 20:31 di Napoli Magazine Fonte: gianlucadimarzio.com

Il Tribunale di Genova ha respinto il ricorso presentato da ACM Delegate LLC contro l’aumento di capitale deliberato lo scorso 14 dicembre da Sucu, con il quale quest’ultimo è diventato a tutti gli effetti il proprietario del Genoa CFC. La decisione segna un punto fermo nella vicenda societaria del club rossoblù, consolidando la posizione dell’attuale proprietà.

ACM Delegate LLC, soggetto legato al mondo finanziario statunitense, aveva concesso in passato un prestito a una società collegata al gruppo 777 Partners, allora controllante del Genoa. Il contratto prevedeva una clausola che, in caso di insolvenza o grave difficoltà economica del debitore, avrebbe conferito ad ACM diritti di voto all’interno delle assemblee delle società del gruppo, incluso il Genoa CFC.

Tuttavia, il Tribunale ha stabilito che ACM Delegate LLC non è e non risulta essere socia del Genoa CFC. Di conseguenza, la società non possedeva né il diritto di partecipare né quello di votare all’assemblea del club e, soprattutto, non aveva titolo per impugnare la delibera relativa all’aumento di capitale.

Come comunicato anche sul sito ufficiale del Genoa, il Tribunale ha accolto integralmente le tesi difensive presentate dai legali della società, sancendo così la legittimità dell’operazione finanziaria che ha portato Sucu a diventare proprietario del club.

Il comunicato del Genoa: "Si rende noto che il Tribunale di Genova – Rg. N. 325-1 ha respinto, ritenendole inammissibili e infondate, le richieste cautelari di ACM Delegate LLC (“ACM”) con riferimento all’esecuzione e agli effetti della delibera dell’Assemblea dei Soci tenutasi in data 14 dicembre 2024 e avente a oggetto l’aumento del capitale sociale di oltre 45 milioni. Il Tribunale ha pienamente accolto, con un provvedimento particolarmente articolato e motivato nel pronunciamento del Giudice Dott. Daniele Bianchi, le tesi dei legali del Genoa ritenendo non sussistente, in termini tecnici, il fumus boni iuris in relazione a qualsiasi domanda e rivendicazione, anche di carattere risarcitorio, presentata da ACM. Nello specifico è stato accertato che ACM non è e non risulta titolare del diritto di impugnazione della Delibera dell’Assemblea, non figurando tra i soci del Genoa CFC. Il Genoa non ha pertanto commesso alcuna irregolarità di convocazione dell’Assemblea, posto che sono stati regolarmente convocati i soci tra i quali non è incluso ACM. L’asserita delega di voto conferita ad ACM, da parte di società 600 Partners LLC e 777 Partners, non è inoltre opponibile al Genoa CFC, al pari degli accordi finanziari sottoscritti tra le suddette società. Il presunto danno lamentato da ACM è conseguenza esclusiva della scelta di quest’ultimo di non partecipare all’aumento di capitale, essendo comprovato dai fatti che ACM fosse stato messo a conoscenza della possibilità di intervenire. Il Tribunale ha quindi ritenuto non provato l’asserito pregiudizio economico lamentato da ACM, ritenendo, invece, che la Delibera abbia consentito di preservare il valore della partecipazione di 777 Genoa CFC Holding S.r.l. nel Genoa CFC. Non è stata ravvisata alcuna operazione in frode alla legge, poiché la Delibera ha espressamente ottemperato alla necessità di garantire al meglio il credito dell’Agenzia delle Entrate nei confronti del club. Non è stato ritenuto sussistente anche il requisito di periculum in mora, dato che il supposto danno reclamato da ACM risulta genericamente affermato, non provato e anzi smentito dai documenti depositati. Il Genoa CFC è stato assistito dagli Avv.ti Prof. Marco Arato, Riccardo Bordi, Prof. Laura Salvaneschi dello studio legale BonelliErede".

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GENOA - Il Tribunale respinge il ricorso di ACM, aumento di capitale legittimo di Sucu

di Napoli Magazine

07/04/2025 - 20:31

Il Tribunale di Genova ha respinto il ricorso presentato da ACM Delegate LLC contro l’aumento di capitale deliberato lo scorso 14 dicembre da Sucu, con il quale quest’ultimo è diventato a tutti gli effetti il proprietario del Genoa CFC. La decisione segna un punto fermo nella vicenda societaria del club rossoblù, consolidando la posizione dell’attuale proprietà.

ACM Delegate LLC, soggetto legato al mondo finanziario statunitense, aveva concesso in passato un prestito a una società collegata al gruppo 777 Partners, allora controllante del Genoa. Il contratto prevedeva una clausola che, in caso di insolvenza o grave difficoltà economica del debitore, avrebbe conferito ad ACM diritti di voto all’interno delle assemblee delle società del gruppo, incluso il Genoa CFC.

Tuttavia, il Tribunale ha stabilito che ACM Delegate LLC non è e non risulta essere socia del Genoa CFC. Di conseguenza, la società non possedeva né il diritto di partecipare né quello di votare all’assemblea del club e, soprattutto, non aveva titolo per impugnare la delibera relativa all’aumento di capitale.

Come comunicato anche sul sito ufficiale del Genoa, il Tribunale ha accolto integralmente le tesi difensive presentate dai legali della società, sancendo così la legittimità dell’operazione finanziaria che ha portato Sucu a diventare proprietario del club.

Il comunicato del Genoa: "Si rende noto che il Tribunale di Genova – Rg. N. 325-1 ha respinto, ritenendole inammissibili e infondate, le richieste cautelari di ACM Delegate LLC (“ACM”) con riferimento all’esecuzione e agli effetti della delibera dell’Assemblea dei Soci tenutasi in data 14 dicembre 2024 e avente a oggetto l’aumento del capitale sociale di oltre 45 milioni. Il Tribunale ha pienamente accolto, con un provvedimento particolarmente articolato e motivato nel pronunciamento del Giudice Dott. Daniele Bianchi, le tesi dei legali del Genoa ritenendo non sussistente, in termini tecnici, il fumus boni iuris in relazione a qualsiasi domanda e rivendicazione, anche di carattere risarcitorio, presentata da ACM. Nello specifico è stato accertato che ACM non è e non risulta titolare del diritto di impugnazione della Delibera dell’Assemblea, non figurando tra i soci del Genoa CFC. Il Genoa non ha pertanto commesso alcuna irregolarità di convocazione dell’Assemblea, posto che sono stati regolarmente convocati i soci tra i quali non è incluso ACM. L’asserita delega di voto conferita ad ACM, da parte di società 600 Partners LLC e 777 Partners, non è inoltre opponibile al Genoa CFC, al pari degli accordi finanziari sottoscritti tra le suddette società. Il presunto danno lamentato da ACM è conseguenza esclusiva della scelta di quest’ultimo di non partecipare all’aumento di capitale, essendo comprovato dai fatti che ACM fosse stato messo a conoscenza della possibilità di intervenire. Il Tribunale ha quindi ritenuto non provato l’asserito pregiudizio economico lamentato da ACM, ritenendo, invece, che la Delibera abbia consentito di preservare il valore della partecipazione di 777 Genoa CFC Holding S.r.l. nel Genoa CFC. Non è stata ravvisata alcuna operazione in frode alla legge, poiché la Delibera ha espressamente ottemperato alla necessità di garantire al meglio il credito dell’Agenzia delle Entrate nei confronti del club. Non è stato ritenuto sussistente anche il requisito di periculum in mora, dato che il supposto danno reclamato da ACM risulta genericamente affermato, non provato e anzi smentito dai documenti depositati. Il Genoa CFC è stato assistito dagli Avv.ti Prof. Marco Arato, Riccardo Bordi, Prof. Laura Salvaneschi dello studio legale BonelliErede".

Fonte: gianlucadimarzio.com