Calcio
IL COMMENTO - Capello: "Spalletti è stato presuntuoso, non ha pensato da c.t. ma da allenatore di club"
01.07.2024 09:04 di Napoli Magazine

Fabio Capello, ex allenatore di Juventus e Milan tra le altre, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport in merito all'Europeo dell'Italia: "Spalletti pareva volersi affidare alla difesa a tre come l'Inter campione d'Italia. Poi la retromarcia in Germania: è andato in confusione? Per quello che si è visto in campo, credo che la confusione l’abbia generata soprattutto nei calciatori. Nel ruolo di play hanno giocato Jorginho e poi Fagioli, ma nessuno dei due è il Lobotka del Napoli di Luciano. Hanno caratteristiche diverse: contro la Svizzera Xhaka faceva quel che voleva, Fagioli non andava nemmeno a prenderlo. Io, però, per Spalletti userei un’altra parola. Presunzione. Ho avuto la sensazione che già contro la Spagna il ct non abbia pensato da selezionatore, ma da allenatore di club. In sostanza, ha mandato in campo una squadra dicendosi “noi siamo noi, loro sono loro, vediamo chi è meglio”, scegliendo la difesa a quattro contro i più forti esterni d’attacco di tutto l’Europeo. E l’abbiamo visto chi era meglio…".

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IL COMMENTO - Capello: "Spalletti è stato presuntuoso, non ha pensato da c.t. ma da allenatore di club"

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01/07/2024 - 09:04

Fabio Capello, ex allenatore di Juventus e Milan tra le altre, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport in merito all'Europeo dell'Italia: "Spalletti pareva volersi affidare alla difesa a tre come l'Inter campione d'Italia. Poi la retromarcia in Germania: è andato in confusione? Per quello che si è visto in campo, credo che la confusione l’abbia generata soprattutto nei calciatori. Nel ruolo di play hanno giocato Jorginho e poi Fagioli, ma nessuno dei due è il Lobotka del Napoli di Luciano. Hanno caratteristiche diverse: contro la Svizzera Xhaka faceva quel che voleva, Fagioli non andava nemmeno a prenderlo. Io, però, per Spalletti userei un’altra parola. Presunzione. Ho avuto la sensazione che già contro la Spagna il ct non abbia pensato da selezionatore, ma da allenatore di club. In sostanza, ha mandato in campo una squadra dicendosi “noi siamo noi, loro sono loro, vediamo chi è meglio”, scegliendo la difesa a quattro contro i più forti esterni d’attacco di tutto l’Europeo. E l’abbiamo visto chi era meglio…".