Calcio
IL MINISTRO - Abodi: "Nazionale? Devono cambiare alcuni presupposti del sistema"
13.08.2024 00:36 di Napoli Magazine

Andrea Abodi, ministro per lo sport, ha parlato delle Olimpiadi ma anche dell'Italia del calcio nella lunga intervista concessa a La Verità, annunciando qualche variazione: "Non esistono formule magiche, ma intanto devono cambiare alcuni presupposti del sistema. Per questo ho appoggiato l’emendamento sulle rappresentanze calcistiche, anche se lo considero solo un primo passo di un processo che deve portare a perseguire in modo più efficace obiettivi sociali e competitivi".

Abodi ha poi proseguito: "Sul piano tecnico, mi aspetto molti cambiamenti a livello di protocolli formativi per le scuole calcio, un’anticipazione anagrafica per il campionato Primavera, una ridefinizione degli organici delle seconde squadre, con meno fuori quota e più giovani italiani, e una più chiara missione sportiva affidata alle Leghe e ai rispettivi campionati. E vorrei si apprezzasse di più il talento dei singoli calciatori, troppo spesso sacrificato sull’altare degli schemi, che tolgono l’anima al calcio. Sono tutte cose che all’estero hanno già fatto: dobbiamo solo avere l’umiltà di imparare, contestualizzare e applicare. Per poi ripartire".

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IL MINISTRO - Abodi: "Nazionale? Devono cambiare alcuni presupposti del sistema"

di Napoli Magazine

13/08/2024 - 00:36

Andrea Abodi, ministro per lo sport, ha parlato delle Olimpiadi ma anche dell'Italia del calcio nella lunga intervista concessa a La Verità, annunciando qualche variazione: "Non esistono formule magiche, ma intanto devono cambiare alcuni presupposti del sistema. Per questo ho appoggiato l’emendamento sulle rappresentanze calcistiche, anche se lo considero solo un primo passo di un processo che deve portare a perseguire in modo più efficace obiettivi sociali e competitivi".

Abodi ha poi proseguito: "Sul piano tecnico, mi aspetto molti cambiamenti a livello di protocolli formativi per le scuole calcio, un’anticipazione anagrafica per il campionato Primavera, una ridefinizione degli organici delle seconde squadre, con meno fuori quota e più giovani italiani, e una più chiara missione sportiva affidata alle Leghe e ai rispettivi campionati. E vorrei si apprezzasse di più il talento dei singoli calciatori, troppo spesso sacrificato sull’altare degli schemi, che tolgono l’anima al calcio. Sono tutte cose che all’estero hanno già fatto: dobbiamo solo avere l’umiltà di imparare, contestualizzare e applicare. Per poi ripartire".