Fabio Capello non fa sconti. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport dopo il ko della Juventus al Maradona, l'ex tecnico bianconero boccia la gestione di Luciano Spalletti, sia sotto il profilo tattico che comunicativo. Secondo Capello, la realtà è che la Juve "gioca lentamente" e la scelta di scendere in campo senza centravanti è stata un segnale di debolezza: "Forse ha avuto un po’ di timore verso la formazione di Conte. Ha voluto giocare senza punte per bloccare gli avversari, ma non gli è riuscito bene. Si è vista la netta differenza tra le due squadre".
Il giudizio più severo, però, riguarda lo sfogo di Spalletti in conferenza stampa contro Yildiz e Locatelli. Capello disapprova totalmente il metodo: "È un’analisi che andava fatta nello spogliatoio guardandoli in faccia, non serviva dirlo davanti ai media. Forse voleva stimolarli, ma è stato eccessivo".
di Napoli Magazine
09/12/2025 - 19:30
Fabio Capello non fa sconti. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport dopo il ko della Juventus al Maradona, l'ex tecnico bianconero boccia la gestione di Luciano Spalletti, sia sotto il profilo tattico che comunicativo. Secondo Capello, la realtà è che la Juve "gioca lentamente" e la scelta di scendere in campo senza centravanti è stata un segnale di debolezza: "Forse ha avuto un po’ di timore verso la formazione di Conte. Ha voluto giocare senza punte per bloccare gli avversari, ma non gli è riuscito bene. Si è vista la netta differenza tra le due squadre".
Il giudizio più severo, però, riguarda lo sfogo di Spalletti in conferenza stampa contro Yildiz e Locatelli. Capello disapprova totalmente il metodo: "È un’analisi che andava fatta nello spogliatoio guardandoli in faccia, non serviva dirlo davanti ai media. Forse voleva stimolarli, ma è stato eccessivo".