Calcio
IL PARERE - Moggi: "Scudetto? Il Napoli è tra le favorite, l'avversaria sarà l'Inter"
15.10.2024 19:27 di Napoli Magazine

Luciano Moggi, ex dirigente di Juventus, Roma, Napoli, Lazio e Torino, è intervenuto ai microfoni di Elleradio nel corso della trasmissione “Tutto il mio calcio e non solo". Questo il suo commento sulla situazione in casa Napoli: "Parlo spesso con Conte. Di Lorenzo aveva detto che la società non lo stimava e che voleva andare via. Quando è arrivato Antonio Conte, lui ha detto che sarebbe rimasto per Conte. Il lavoro di Conte inizialmente è stato sulla testa, perché i giocatori se non hanno più l'autostima diventano padroni del pallone e si divertono ad averlo tra i piedi. Dopo la prima partita persa 3-0 con il Verona, le cose sono migliorate gradualmente ed i giocatori sono tornati a divertirsi giocando, perché sanno di avere una guida che sa farli scendere bene in campo senza tante fissazioni. Io avevo detto che conoscendo Conte il Napoli poteva essere tra i favoriti per la vittoria e lo confermo adesso, che è più facile. L'avversaria di turno sarà l'Inter, perché altre non ce ne sono. Quando si parla del Napoli e del suo presidente, io capisco che non sia amato per il carattere che ha. Quest'anno invece De Laurentiis ha capito di aver sbagliato: non solo lo ha detto, ma lo ha anche messo in atto. Perché non ci si può fermare al nome di Conte, ma bisogna pensare anche a Oriali, che praticamente fa il guardiano del faro: prima parlavano tutti quanti, entravano tutti nello spogliatoio, mentre adesso c'è ordine nel Napoli".

Questo il suo commento sui rapporti tra società di calcio e tifo organizzato: "Occorre fare una riflessione: chi sono i presidenti che tirano dritto senza dare retta ai tifosi? Uno è Lotito, che gira da anni con la scorta perché dice sempre quello che penso anch'io: i tifosi devono fare i tifosi, se vogliono andare allo stadio a vedere la partita ci vadano, altrimenti vadano al cinema. Quando la Curva Sud del Milan disse che sarebbe rimasta fuori un tempo...adesso sappiamo il perché. C'è un contesto abbastanza problematico: le società di calcio sono schiave della cosiddetta responsabilità oggettiva, che mette i tifosi nelle condizioni di fare i prepotenti, perché se buttano un petardo o mettono delle scritte la società paga una penalità.  I biglietti li dai perché così poi durante la partita non devi patire le multe della Federazione. Venga tolta la responsabilità oggettiva, fai sì che i dirigenti facciano i dirigenti e non abbiano paura di non dare biglietti ai tifosi, dopodiché se subiscono dei torti da parte dei tifosi devono avere il coraggio di andare dalla polizia e fare i nomi di questa gente".

Sulle sue esperienze personali: "Quando tutti dicevano che non venivano dati i biglietti, io ero l'unico a dire cosa succedeva. Ho sempre fatto patti chiari e amicizia lunga: voi avete tanti biglietti, se fate i bravi io ve li mantengo, se mi rompete io non vi faccio vedere le partite e dovete pagare anche voi. Con questo sistema qui ho sempre vissuto tranquillamente e i miei tifosi di ogni tempo non hanno mai fatto cose eccezionali. I poliziotti mi dicevano perché dovessero andare a prendere le botte in curva, non essendo pagati per questo. Per i colpevoli  che si faccia come in Inghilterra con gli hooligans".

Sul presidente della FIGC Gabriele Gravina: "La Federazione sta tranquilla e non si preoccupa di queste cose. Se la Federazione avesse mandato più poliziotti nelle curve, tutto questo non sarebbe successo. Ha ragione Lotito quando dice che il presidente dovrebbe cambiare, perché uno come Gravina lo si trova dovunque senza cercare molto. Gravina ha fatto solo delle passeggiate delle vittorie su alcune squadre come se fossero merito suo, ma lui ha promesso tante innovazioni e non ha realizzata nemmeno una".

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IL PARERE - Moggi: "Scudetto? Il Napoli è tra le favorite, l'avversaria sarà l'Inter"

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15/10/2024 - 19:27

Luciano Moggi, ex dirigente di Juventus, Roma, Napoli, Lazio e Torino, è intervenuto ai microfoni di Elleradio nel corso della trasmissione “Tutto il mio calcio e non solo". Questo il suo commento sulla situazione in casa Napoli: "Parlo spesso con Conte. Di Lorenzo aveva detto che la società non lo stimava e che voleva andare via. Quando è arrivato Antonio Conte, lui ha detto che sarebbe rimasto per Conte. Il lavoro di Conte inizialmente è stato sulla testa, perché i giocatori se non hanno più l'autostima diventano padroni del pallone e si divertono ad averlo tra i piedi. Dopo la prima partita persa 3-0 con il Verona, le cose sono migliorate gradualmente ed i giocatori sono tornati a divertirsi giocando, perché sanno di avere una guida che sa farli scendere bene in campo senza tante fissazioni. Io avevo detto che conoscendo Conte il Napoli poteva essere tra i favoriti per la vittoria e lo confermo adesso, che è più facile. L'avversaria di turno sarà l'Inter, perché altre non ce ne sono. Quando si parla del Napoli e del suo presidente, io capisco che non sia amato per il carattere che ha. Quest'anno invece De Laurentiis ha capito di aver sbagliato: non solo lo ha detto, ma lo ha anche messo in atto. Perché non ci si può fermare al nome di Conte, ma bisogna pensare anche a Oriali, che praticamente fa il guardiano del faro: prima parlavano tutti quanti, entravano tutti nello spogliatoio, mentre adesso c'è ordine nel Napoli".

Questo il suo commento sui rapporti tra società di calcio e tifo organizzato: "Occorre fare una riflessione: chi sono i presidenti che tirano dritto senza dare retta ai tifosi? Uno è Lotito, che gira da anni con la scorta perché dice sempre quello che penso anch'io: i tifosi devono fare i tifosi, se vogliono andare allo stadio a vedere la partita ci vadano, altrimenti vadano al cinema. Quando la Curva Sud del Milan disse che sarebbe rimasta fuori un tempo...adesso sappiamo il perché. C'è un contesto abbastanza problematico: le società di calcio sono schiave della cosiddetta responsabilità oggettiva, che mette i tifosi nelle condizioni di fare i prepotenti, perché se buttano un petardo o mettono delle scritte la società paga una penalità.  I biglietti li dai perché così poi durante la partita non devi patire le multe della Federazione. Venga tolta la responsabilità oggettiva, fai sì che i dirigenti facciano i dirigenti e non abbiano paura di non dare biglietti ai tifosi, dopodiché se subiscono dei torti da parte dei tifosi devono avere il coraggio di andare dalla polizia e fare i nomi di questa gente".

Sulle sue esperienze personali: "Quando tutti dicevano che non venivano dati i biglietti, io ero l'unico a dire cosa succedeva. Ho sempre fatto patti chiari e amicizia lunga: voi avete tanti biglietti, se fate i bravi io ve li mantengo, se mi rompete io non vi faccio vedere le partite e dovete pagare anche voi. Con questo sistema qui ho sempre vissuto tranquillamente e i miei tifosi di ogni tempo non hanno mai fatto cose eccezionali. I poliziotti mi dicevano perché dovessero andare a prendere le botte in curva, non essendo pagati per questo. Per i colpevoli  che si faccia come in Inghilterra con gli hooligans".

Sul presidente della FIGC Gabriele Gravina: "La Federazione sta tranquilla e non si preoccupa di queste cose. Se la Federazione avesse mandato più poliziotti nelle curve, tutto questo non sarebbe successo. Ha ragione Lotito quando dice che il presidente dovrebbe cambiare, perché uno come Gravina lo si trova dovunque senza cercare molto. Gravina ha fatto solo delle passeggiate delle vittorie su alcune squadre come se fossero merito suo, ma lui ha promesso tante innovazioni e non ha realizzata nemmeno una".