A “1 Football Club” su 1 Station Radio, è intervenuto Gianni Parisio, giornalista di passioneInter.
Quale sarà la formazione titolare che schiererà Inzaghi?
“Scelte quasi obbligate, specie in difesa a causa della squalifica di Bastoni. Sommer; Pavard, Acerbi, Bisseck; Darmian, Frattesi, Çalhanoglu, Barella, Carlos Augusto; Lautaro, Arnautovic.”
Dopo le sconfitte con Bologna e Milan, secondo il suo parere, l’Inter è in crisi?
“Sinceramente no. È una squadra che è apparsa stanca, soprattutto nei secondi tempi. Nel match contro il Milan, secondo me, è emersa ancora una volta la differenza di qualità e di rendimento tra le prime e le seconde linee. È mancato un giocatore molto importante, a mio modo di vedere: più di tutti, Mkhitaryan a centrocampo. Perché era quello che, nelle rotazioni, garantiva comunque un livello di qualità nel palleggio e nello sviluppo del gioco. Il discorso legato all’attacco, invece, purtroppo è un tema che ci portiamo dietro da inizio stagione, dove non ci sono stati segnali positivi da parte di Taremi. È stato un’illusione estiva, l’attaccante iraniano, che inizialmente sembrava potesse lavorare bene, un po’ come il redivivo Hakan Sukur della stagione 2001, quando fu acquistato dal Galatasaray. Questo lo ricordiamo molto bene: sì, ha lasciato il segno nella storia della Serie A, ma non certo per le sue prestazioni.”
L’Inter, ad oggi, è più concentrata sulla Champions League o sul campionato?
“Questa è una bella domanda. Oggi, sabato 26 aprile, direi che è più concentrata sulla Champions, perché mercoledì c’è un appuntamento molto importante contro il Barcellona. Però le scelte di Simone Inzaghi, togliendo le eccezioni dovute a squalifiche e infortuni, indicano che l’Inter non vuole assolutamente mollare neanche un centimetro in campionato. Chiaramente, non bisogna commettere gli stessi errori, cioè giocare per 55-60 minuti e poi lasciare spazio all’avversario. E l’avversario è la Roma, una squadra molto pericolosa: ha il miglior rendimento in trasferta nelle ultime cinque partite, ne ha vinte addirittura quattro. Quindi bisogna tenere alta l’asticella dell’attenzione, anche perché i giallorossi lottano per un posto nell’Europa che conta.”
Conosce molto bene Conte, lo ha avuto in panchina nella sua Inter. Lui ha individuato nei campi di Castelvolturno la causa dei tanti infortuni muscolari. Secondo lei è plausibile? Oppure è già accaduto nella sua carriera?
“Non credo sia già accaduto, perché comunque lui ha allenato Juventus, Tottenham, Chelsea e Inter e non ricordiamo una situazione simile. Il discorso legato ai campi mi sembra un po’ come quando Mazzarri diceva che se non avesse piovuto, non avrebbe perso… Mi sembra stia cercando una scusa per lasciare Napoli a fine stagione, addossando le responsabilità un po’ al mercato, un po’ ai campi, un po’ ai campionati, un po’ a tutto. Secondo me non sta facendo una gran bella figura nei confronti del Napoli e dei tifosi napoletani. Cerca sempre di uscirne a testa alta, di avere ragione, ma la scusa dei campi… ecco, non regge. È un po’ fuori luogo.”
di Napoli Magazine
26/04/2025 - 12:10
A “1 Football Club” su 1 Station Radio, è intervenuto Gianni Parisio, giornalista di passioneInter.
Quale sarà la formazione titolare che schiererà Inzaghi?
“Scelte quasi obbligate, specie in difesa a causa della squalifica di Bastoni. Sommer; Pavard, Acerbi, Bisseck; Darmian, Frattesi, Çalhanoglu, Barella, Carlos Augusto; Lautaro, Arnautovic.”
Dopo le sconfitte con Bologna e Milan, secondo il suo parere, l’Inter è in crisi?
“Sinceramente no. È una squadra che è apparsa stanca, soprattutto nei secondi tempi. Nel match contro il Milan, secondo me, è emersa ancora una volta la differenza di qualità e di rendimento tra le prime e le seconde linee. È mancato un giocatore molto importante, a mio modo di vedere: più di tutti, Mkhitaryan a centrocampo. Perché era quello che, nelle rotazioni, garantiva comunque un livello di qualità nel palleggio e nello sviluppo del gioco. Il discorso legato all’attacco, invece, purtroppo è un tema che ci portiamo dietro da inizio stagione, dove non ci sono stati segnali positivi da parte di Taremi. È stato un’illusione estiva, l’attaccante iraniano, che inizialmente sembrava potesse lavorare bene, un po’ come il redivivo Hakan Sukur della stagione 2001, quando fu acquistato dal Galatasaray. Questo lo ricordiamo molto bene: sì, ha lasciato il segno nella storia della Serie A, ma non certo per le sue prestazioni.”
L’Inter, ad oggi, è più concentrata sulla Champions League o sul campionato?
“Questa è una bella domanda. Oggi, sabato 26 aprile, direi che è più concentrata sulla Champions, perché mercoledì c’è un appuntamento molto importante contro il Barcellona. Però le scelte di Simone Inzaghi, togliendo le eccezioni dovute a squalifiche e infortuni, indicano che l’Inter non vuole assolutamente mollare neanche un centimetro in campionato. Chiaramente, non bisogna commettere gli stessi errori, cioè giocare per 55-60 minuti e poi lasciare spazio all’avversario. E l’avversario è la Roma, una squadra molto pericolosa: ha il miglior rendimento in trasferta nelle ultime cinque partite, ne ha vinte addirittura quattro. Quindi bisogna tenere alta l’asticella dell’attenzione, anche perché i giallorossi lottano per un posto nell’Europa che conta.”
Conosce molto bene Conte, lo ha avuto in panchina nella sua Inter. Lui ha individuato nei campi di Castelvolturno la causa dei tanti infortuni muscolari. Secondo lei è plausibile? Oppure è già accaduto nella sua carriera?
“Non credo sia già accaduto, perché comunque lui ha allenato Juventus, Tottenham, Chelsea e Inter e non ricordiamo una situazione simile. Il discorso legato ai campi mi sembra un po’ come quando Mazzarri diceva che se non avesse piovuto, non avrebbe perso… Mi sembra stia cercando una scusa per lasciare Napoli a fine stagione, addossando le responsabilità un po’ al mercato, un po’ ai campi, un po’ ai campionati, un po’ a tutto. Secondo me non sta facendo una gran bella figura nei confronti del Napoli e dei tifosi napoletani. Cerca sempre di uscirne a testa alta, di avere ragione, ma la scusa dei campi… ecco, non regge. È un po’ fuori luogo.”