Calcio
IL PARERE - Sconcerti: "Maradona ha avuto la fortuna di scegliere tra il suo bene e il suo male"
01.12.2020 23:56 di Napoli Magazine

Mario Sconcerti, giornalista, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, durante la trasmissione sportiva Radio Goal: "Con le manifestazioni d’affetto in sua memoria di questi giorni si è ribadito che Maradona è di Napoli. Sono contento che gli sarà intitolato lo stadio e che nelle discussioni dopo la morte di Diego, quella che ha vinto è che è stato un grande uomo. Ha avuto la fortuna di scegliere tra il suo bene e il suo male e quando si ha la fortuna di fare questo vuol dire che si è vissuta una vita felice. L’ho conosciuto nel dicembre dell’80 quando era ragazzo ma già famoso e la Coca Cola lo presentò come suo testimonial mondiale. Noi giornalisti eravamo perplessi nel vedere un ragazzino a confronto di un colosso mondiale e lui ci guardava tutti quasi percependo i nostri pensieri. Poi ci disse che avrebbe dimostrato tutte le cose che di lui si dicevano. L’ultima volta l’ho visto negli studi di Sky, non stava benissimo, era sovrappeso però era molto presente. Mi successe una cosa che mi è successa poche volte in questo mestiere, andai in suggestione. Sentivo il peso della sua presenza, cercavo di fare domande per vincere questa suggestione ma non credo di esserci riuscito”.

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IL PARERE - Sconcerti: "Maradona ha avuto la fortuna di scegliere tra il suo bene e il suo male"

di Napoli Magazine

01/12/2024 - 23:56

Mario Sconcerti, giornalista, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, durante la trasmissione sportiva Radio Goal: "Con le manifestazioni d’affetto in sua memoria di questi giorni si è ribadito che Maradona è di Napoli. Sono contento che gli sarà intitolato lo stadio e che nelle discussioni dopo la morte di Diego, quella che ha vinto è che è stato un grande uomo. Ha avuto la fortuna di scegliere tra il suo bene e il suo male e quando si ha la fortuna di fare questo vuol dire che si è vissuta una vita felice. L’ho conosciuto nel dicembre dell’80 quando era ragazzo ma già famoso e la Coca Cola lo presentò come suo testimonial mondiale. Noi giornalisti eravamo perplessi nel vedere un ragazzino a confronto di un colosso mondiale e lui ci guardava tutti quasi percependo i nostri pensieri. Poi ci disse che avrebbe dimostrato tutte le cose che di lui si dicevano. L’ultima volta l’ho visto negli studi di Sky, non stava benissimo, era sovrappeso però era molto presente. Mi successe una cosa che mi è successa poche volte in questo mestiere, andai in suggestione. Sentivo il peso della sua presenza, cercavo di fare domande per vincere questa suggestione ma non credo di esserci riuscito”.