Calcio
IL PENSIERO - Benvenuti: "Il Napoli è ormai una big da 15 anni"
02.06.2025 17:50 di Napoli Magazine

Francesca Benvenuti, giornalista di SportMediaset, ha rilasciato queste dichiarazioni a "Radio Napoli Centrale": "Vicenda Acerbi? Non mi è piaciuta affatto, sono abbastanza delusa dal suo atteggiamento. La Nazionale, visti i due Mondiali delicati, sta vivendo una fase molto delicata. Non comprendo fino in fondo, non lo trovo coerente con l'esperienza e lo spessore di un giocatore del calibro di Acerbi. Inoltre, l'Italia ha contro la Norvegia una gran parte delle sue possibilità di andare al Mondiale. In Italia questa cultura di giovani non prende ancora piede, pagando un dazio generazionale di alto livello. L’ultimo ciclo di livello è stato quello di Totti e Del Piero. L’unica via è quella di far crescere giovani calciatori e di farli entrare nel calcio di alto livello. Solo noi siamo convinti di poter giocare solo con chi ha 30 anni. Questo è un processo culturale da cambiare, come ha dimostrato la finale di Champions tra il PSG e il Borussia Dortmund. Lanciare giovani in Nazionale se dovessero andare bene le gare contro Norvegia e Moldavia? Penso di sì, perché Spalletti è attento a questi equilibri. Ma prima bisogna mettere i primi mattoncini con la Norvegia e la Moldavia. Napoli? Non si può mettere in dubbio che sia ormai diventata una big del campionato. Ormai la dimensione del Napoli è grande da 15 anni. Non è solo un punto di partenza, ma anche un punto d’arrivo. In Italia siamo ancora convinti che il nostro sistema sia ancora il migliore, quando non è assolutamente così. Napoli non è più da tempo la città che ha il bisogno di riscattare. Anzi, ormai è diventata una grandissima realtà su tantissimi aspetti".

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IL PENSIERO - Benvenuti: "Il Napoli è ormai una big da 15 anni"

di Napoli Magazine

02/06/2025 - 17:50

Francesca Benvenuti, giornalista di SportMediaset, ha rilasciato queste dichiarazioni a "Radio Napoli Centrale": "Vicenda Acerbi? Non mi è piaciuta affatto, sono abbastanza delusa dal suo atteggiamento. La Nazionale, visti i due Mondiali delicati, sta vivendo una fase molto delicata. Non comprendo fino in fondo, non lo trovo coerente con l'esperienza e lo spessore di un giocatore del calibro di Acerbi. Inoltre, l'Italia ha contro la Norvegia una gran parte delle sue possibilità di andare al Mondiale. In Italia questa cultura di giovani non prende ancora piede, pagando un dazio generazionale di alto livello. L’ultimo ciclo di livello è stato quello di Totti e Del Piero. L’unica via è quella di far crescere giovani calciatori e di farli entrare nel calcio di alto livello. Solo noi siamo convinti di poter giocare solo con chi ha 30 anni. Questo è un processo culturale da cambiare, come ha dimostrato la finale di Champions tra il PSG e il Borussia Dortmund. Lanciare giovani in Nazionale se dovessero andare bene le gare contro Norvegia e Moldavia? Penso di sì, perché Spalletti è attento a questi equilibri. Ma prima bisogna mettere i primi mattoncini con la Norvegia e la Moldavia. Napoli? Non si può mettere in dubbio che sia ormai diventata una big del campionato. Ormai la dimensione del Napoli è grande da 15 anni. Non è solo un punto di partenza, ma anche un punto d’arrivo. In Italia siamo ancora convinti che il nostro sistema sia ancora il migliore, quando non è assolutamente così. Napoli non è più da tempo la città che ha il bisogno di riscattare. Anzi, ormai è diventata una grandissima realtà su tantissimi aspetti".