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IL PENSIERO - Chiariello: "Napoli, tre vittorie di seguito dopo la grande crisi sfiorata, Antonio Conte è veramente il comandante di questa squadra"
01.12.2025 09:34 di Napoli Magazine
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Umberto Chiariello, giornalista, nel suo editoriale per Canale 21 ha commentato la prestazione del Napoli contro la Roma: "Diceva Lucio Anneo Seneca che la fortuna teme i forti e schiaccia i paurosi. E Antonio Conte non è un uomo d'avere paura. Ha perso i pezzi per strada continuamente, stucchevole la discussione se deriva dalla preparazione, dagli allenamenti. (...) Napoli non ne ha più a centrocampo, è rimasto con due fiori e che fiori: McTominay, detto Hurricane Scott e Stanislav Lobotka. Questi sono gli unici che ci sono rimasti. E quando Scott McTominay è caduto al suolo, infortunato per una botta alla caviglia, siamo sobbalzati col fiato sospeso dalla sedia. Perché è come quando Mertens rimase unico fiore in attacco, ogni volta che andava a terra rimanevamo col fiato sospeso. E quindi il monito di Seneca per Antonio Conte è stato evidentemente, quello che lo ha guidato nella tre giorni di riflessione di Torino post-Bologna. Perché poi ci viene in soccorso anche vista la serata, che il Napoli sbanca Roma e va di nuovo in testa alla classifica. Rischiava perdendo la partita di andare a cinque punti alla vetta, pareggiandola usciva fuori dalla zona Champions, pensate un po', e invece è di nuovo capoclassifica. (...) Pronti via, si riparte con tre attaccanti, si cambia sistema di gioco. Il Napoli non giocava a calcio. Col 4-5-1, di fatto aveva abdicato alla fase offensiva, non tirava in porta. A Torino zero tiri in porta, a Milano 38 minuti in vantaggio numerico, zero tiri in porta. E poi col Como abbiamo strappato quel punto preziosissimo con le unghie, con i denti, ma senza tiri in porta. A Lecce è bastata una spizzata di testa di Anguissa, ma neanche un tiro in porta. A Bologna un ragazzino di 17 anni si è preso il caffè, perché nessuno gli tirava in porta. La riflessione ha portato a un Napoli diverso. Di Lorenzo liberato sulla fascia, la prima cosa. Beukema a guardia del fortino e davanti tre attaccanti, tre a far male, ad offendere. E oggi il Napoli con gli stessi, squadra che vince non si tocca, ha ripetutamente offeso la Roma che non aveva idee e non trovava sbocchi. Nel primo tempo il Napoli poteva anche farne di più, poi l’ha controllata e stavolta l'ha fatto anche bene. E come spesso accade poi nel finale, i portieri ci mettono la loro nel bene e nel male. Milinkovic-Savic si è fatto trovare pronto. passando da portiere di media squadra a 50 tiri in porta a partita a un tiro e una parata, quella decisiva. L'unico tiro della Roma, oltre uno alto di Pellegrini. La Roma letteralmente inane, incapace di costruire alcunché di fronte a un Rrahmani sontuoso, un Buongiorno aggressivo, come poche altre volte l'ho visto, attaccare su ogni palla come un cagnaccio furioso. Olivera sulla fascia, tonico, pronto, attento, neanche un cross concesso agli avversari. Un Napoli che ha capito che la miglior difesa era l'offesa. (...) Il Napoli invece stasera ha dimostrato, che chi aveva dato per morto Antonio Conte, chi lo aveva dato per bollito, chi lo aveva dato per superato, vero amico Capuano? Perché sai che ti voglio bene e ti stimo, ma non fai altro che dire che è antistorico, è superato, che Conte qua, che Conte è là. Eh no, non è propriamente così. Conte ha una capacità che non ha nessun altro allenatore. È poliedrico, è camaleontico, è capace di trovare soluzioni, non si innamora delle proprie idee. E ha dimostrato cambiando il Napoli, con i residui che ha di questo Napoli. Togliete a qualsiasi altra squadra Lukaku, De Bruyne e Anguissa, uno affila all'altro, ammazzerebbe un toro, ma non certo Antonio Conte. E questo Napoli che di nuovo inventa, tre vittorie di seguito dopo la grande crisi sfiorata sono la dimostrazione che Antonio Conte è veramente il comandante di questa squadra, che De Laurentiis è stato formidabile nello spegnere sul nascere ogni belle età di crisi che i salotti del Nord hanno pompato".

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IL PENSIERO - Chiariello: "Napoli, tre vittorie di seguito dopo la grande crisi sfiorata, Antonio Conte è veramente il comandante di questa squadra"

di Napoli Magazine

01/12/2025 - 09:34

Umberto Chiariello, giornalista, nel suo editoriale per Canale 21 ha commentato la prestazione del Napoli contro la Roma: "Diceva Lucio Anneo Seneca che la fortuna teme i forti e schiaccia i paurosi. E Antonio Conte non è un uomo d'avere paura. Ha perso i pezzi per strada continuamente, stucchevole la discussione se deriva dalla preparazione, dagli allenamenti. (...) Napoli non ne ha più a centrocampo, è rimasto con due fiori e che fiori: McTominay, detto Hurricane Scott e Stanislav Lobotka. Questi sono gli unici che ci sono rimasti. E quando Scott McTominay è caduto al suolo, infortunato per una botta alla caviglia, siamo sobbalzati col fiato sospeso dalla sedia. Perché è come quando Mertens rimase unico fiore in attacco, ogni volta che andava a terra rimanevamo col fiato sospeso. E quindi il monito di Seneca per Antonio Conte è stato evidentemente, quello che lo ha guidato nella tre giorni di riflessione di Torino post-Bologna. Perché poi ci viene in soccorso anche vista la serata, che il Napoli sbanca Roma e va di nuovo in testa alla classifica. Rischiava perdendo la partita di andare a cinque punti alla vetta, pareggiandola usciva fuori dalla zona Champions, pensate un po', e invece è di nuovo capoclassifica. (...) Pronti via, si riparte con tre attaccanti, si cambia sistema di gioco. Il Napoli non giocava a calcio. Col 4-5-1, di fatto aveva abdicato alla fase offensiva, non tirava in porta. A Torino zero tiri in porta, a Milano 38 minuti in vantaggio numerico, zero tiri in porta. E poi col Como abbiamo strappato quel punto preziosissimo con le unghie, con i denti, ma senza tiri in porta. A Lecce è bastata una spizzata di testa di Anguissa, ma neanche un tiro in porta. A Bologna un ragazzino di 17 anni si è preso il caffè, perché nessuno gli tirava in porta. La riflessione ha portato a un Napoli diverso. Di Lorenzo liberato sulla fascia, la prima cosa. Beukema a guardia del fortino e davanti tre attaccanti, tre a far male, ad offendere. E oggi il Napoli con gli stessi, squadra che vince non si tocca, ha ripetutamente offeso la Roma che non aveva idee e non trovava sbocchi. Nel primo tempo il Napoli poteva anche farne di più, poi l’ha controllata e stavolta l'ha fatto anche bene. E come spesso accade poi nel finale, i portieri ci mettono la loro nel bene e nel male. Milinkovic-Savic si è fatto trovare pronto. passando da portiere di media squadra a 50 tiri in porta a partita a un tiro e una parata, quella decisiva. L'unico tiro della Roma, oltre uno alto di Pellegrini. La Roma letteralmente inane, incapace di costruire alcunché di fronte a un Rrahmani sontuoso, un Buongiorno aggressivo, come poche altre volte l'ho visto, attaccare su ogni palla come un cagnaccio furioso. Olivera sulla fascia, tonico, pronto, attento, neanche un cross concesso agli avversari. Un Napoli che ha capito che la miglior difesa era l'offesa. (...) Il Napoli invece stasera ha dimostrato, che chi aveva dato per morto Antonio Conte, chi lo aveva dato per bollito, chi lo aveva dato per superato, vero amico Capuano? Perché sai che ti voglio bene e ti stimo, ma non fai altro che dire che è antistorico, è superato, che Conte qua, che Conte è là. Eh no, non è propriamente così. Conte ha una capacità che non ha nessun altro allenatore. È poliedrico, è camaleontico, è capace di trovare soluzioni, non si innamora delle proprie idee. E ha dimostrato cambiando il Napoli, con i residui che ha di questo Napoli. Togliete a qualsiasi altra squadra Lukaku, De Bruyne e Anguissa, uno affila all'altro, ammazzerebbe un toro, ma non certo Antonio Conte. E questo Napoli che di nuovo inventa, tre vittorie di seguito dopo la grande crisi sfiorata sono la dimostrazione che Antonio Conte è veramente il comandante di questa squadra, che De Laurentiis è stato formidabile nello spegnere sul nascere ogni belle età di crisi che i salotti del Nord hanno pompato".