Calcio
IL PENSIERO - Magoni: "McTominay centrocampista completo e determinante, De Bruyne e Modric hanno portato lustro e classe al calcio italiano"
18.09.2025 11:40 di Napoli Magazine
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A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Oscar Magoni, direttore sportivo del Renate ed ex centrocampista, tra le tante, di Napoli, Bologna ed Atalanta. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Direttore, parto dal risultato dell’Atalanta di ieri. Come era prevedibile, contro una delle squadre più forti al mondo, il Paris Saint-Germain, è arrivata una sconfitta. Forse troppo larga dal punto di vista del punteggio. Cosa non ha funzionato nella Dea?

“Allora, si poteva pensare di soffrire e magari anche di perdere a Parigi, ma la differenza tecnica e di gol è stata troppo ampia. È stata una brutta sconfitta e l’Atalanta non ne esce bene. Sinceramente non so dire cosa non abbia funzionato, ma il Paris è stato dominante per tutta la partita. Segnando subito, poi, la gara si è messa in discesa per loro ed è stato quasi troppo facile. Un vero peccato, perché quando scendi in campo in Europa devi avere un atteggiamento molto più aggressivo e determinato. Invece si è vista un’enorme differenza sul campo”.

L’Atalanta, in questo nuovo corso, dopo tanti anni con Gasperini e ora con Ivan Juric, a cosa può realmente ambire in questa stagione?

“L’Atalanta sta facendo un percorso diverso. Ieri, però, mancavano giocatori fondamentali come Kolasinac e Lookman e non dimentichiamo che si è perso anche Retegui. A prescindere da tutto, quella di ieri non era l’Atalanta al completo. È chiaro che il calcio va avanti, ci sono cambiamenti e bisogna fare bene con ciò che si ha. In questo momento l’Atalanta sta ancora cercando un’identità precisa: in campionato ha avuto qualche difficoltà, poi una bella vittoria con il Lecce, e ora questa brutta caduta. Ci vuole un po’ di pazienza. Nel calcio la pazienza è una virtù che spesso manca, perché ogni partita porta con sé un risultato e ogni risultato ha il suo peso”.

Oggi il Napoli sarà di scena all’Etihad Stadium contro il Manchester City. Napoli che viaggia sulle ali dell’entusiasmo, anche grazie a Kevin De Bruyne. Che impressione le ha fatto?

“Farebbe la differenza anche a 40 anni come Modric: chi sa giocare, sa giocare sempre. Modric è un organizzatore straordinario, con una capacità internazionale incredibile, abituato ai grandissimi palcoscenici. De Bruyne uguale: pressione, qualità, intelligenza. Mi sembrano due giocatori straordinari. Hanno portato lustro e classe al calcio italiano e questo non può che farci piacere”.

Rimanendo in tema centrocampo, le chiedo di Scott McTominay. Nonostante l’arrivo di campioni come Modric e De Bruyne, secondo me resta il centrocampista più decisivo e incisivo della Serie A. È d’accordo?

“Sicuramente sì, anche se bisogna vedere come andrà la stagione, perché ci sono più partite di alto livello rispetto alla passata stagione, più stress fisico, più rotazioni. Però lui è un centrocampista che sa fare gol in tanti modi, è offensivo, ha ritmo, gamba, velocità: è completo e importante. Sicuramente determinante. Non so però se ad oggi sia giusto dire che resta il più forte in assoluto, perché con De Bruyne e Modric è una bella sfida. Sono tutti centrocampisti fenomenali, ma McTominay è unico: sa inserirsi, calciare, colpire di testa. Lo scozzese, però, rispetto agli altri due, è ancora al top della forma fisica, perciò è quello più determinate”.

Sarà ancora una lotta a due tra Inter e Napoli, oppure vede qualche outsider accreditata?

“Al momento sul gradino più alto vedo Napoli e Inter. Subito dietro, quest’anno, ci metto la Juventus, che mi sembra ritrovata, e il Milan, che è più quadrato, più solido e credo possa venire fuori alla lunga. La sorpresa potrebbe essere la Roma: con Ranieri, l’anno scorso, ha fatto un grande percorso e penso possa avere buone chance anche quest’anno col progetto Gasperini.”

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IL PENSIERO - Magoni: "McTominay centrocampista completo e determinante, De Bruyne e Modric hanno portato lustro e classe al calcio italiano"

di Napoli Magazine

18/09/2025 - 11:40

A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Oscar Magoni, direttore sportivo del Renate ed ex centrocampista, tra le tante, di Napoli, Bologna ed Atalanta. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Direttore, parto dal risultato dell’Atalanta di ieri. Come era prevedibile, contro una delle squadre più forti al mondo, il Paris Saint-Germain, è arrivata una sconfitta. Forse troppo larga dal punto di vista del punteggio. Cosa non ha funzionato nella Dea?

“Allora, si poteva pensare di soffrire e magari anche di perdere a Parigi, ma la differenza tecnica e di gol è stata troppo ampia. È stata una brutta sconfitta e l’Atalanta non ne esce bene. Sinceramente non so dire cosa non abbia funzionato, ma il Paris è stato dominante per tutta la partita. Segnando subito, poi, la gara si è messa in discesa per loro ed è stato quasi troppo facile. Un vero peccato, perché quando scendi in campo in Europa devi avere un atteggiamento molto più aggressivo e determinato. Invece si è vista un’enorme differenza sul campo”.

L’Atalanta, in questo nuovo corso, dopo tanti anni con Gasperini e ora con Ivan Juric, a cosa può realmente ambire in questa stagione?

“L’Atalanta sta facendo un percorso diverso. Ieri, però, mancavano giocatori fondamentali come Kolasinac e Lookman e non dimentichiamo che si è perso anche Retegui. A prescindere da tutto, quella di ieri non era l’Atalanta al completo. È chiaro che il calcio va avanti, ci sono cambiamenti e bisogna fare bene con ciò che si ha. In questo momento l’Atalanta sta ancora cercando un’identità precisa: in campionato ha avuto qualche difficoltà, poi una bella vittoria con il Lecce, e ora questa brutta caduta. Ci vuole un po’ di pazienza. Nel calcio la pazienza è una virtù che spesso manca, perché ogni partita porta con sé un risultato e ogni risultato ha il suo peso”.

Oggi il Napoli sarà di scena all’Etihad Stadium contro il Manchester City. Napoli che viaggia sulle ali dell’entusiasmo, anche grazie a Kevin De Bruyne. Che impressione le ha fatto?

“Farebbe la differenza anche a 40 anni come Modric: chi sa giocare, sa giocare sempre. Modric è un organizzatore straordinario, con una capacità internazionale incredibile, abituato ai grandissimi palcoscenici. De Bruyne uguale: pressione, qualità, intelligenza. Mi sembrano due giocatori straordinari. Hanno portato lustro e classe al calcio italiano e questo non può che farci piacere”.

Rimanendo in tema centrocampo, le chiedo di Scott McTominay. Nonostante l’arrivo di campioni come Modric e De Bruyne, secondo me resta il centrocampista più decisivo e incisivo della Serie A. È d’accordo?

“Sicuramente sì, anche se bisogna vedere come andrà la stagione, perché ci sono più partite di alto livello rispetto alla passata stagione, più stress fisico, più rotazioni. Però lui è un centrocampista che sa fare gol in tanti modi, è offensivo, ha ritmo, gamba, velocità: è completo e importante. Sicuramente determinante. Non so però se ad oggi sia giusto dire che resta il più forte in assoluto, perché con De Bruyne e Modric è una bella sfida. Sono tutti centrocampisti fenomenali, ma McTominay è unico: sa inserirsi, calciare, colpire di testa. Lo scozzese, però, rispetto agli altri due, è ancora al top della forma fisica, perciò è quello più determinate”.

Sarà ancora una lotta a due tra Inter e Napoli, oppure vede qualche outsider accreditata?

“Al momento sul gradino più alto vedo Napoli e Inter. Subito dietro, quest’anno, ci metto la Juventus, che mi sembra ritrovata, e il Milan, che è più quadrato, più solido e credo possa venire fuori alla lunga. La sorpresa potrebbe essere la Roma: con Ranieri, l’anno scorso, ha fatto un grande percorso e penso possa avere buone chance anche quest’anno col progetto Gasperini.”