Calcio
IL PENSIERO - Martorelli: "Conte? Sarebbe bello e giusto per lui continuare al Napoli"
29.05.2025 11:22 di Napoli Magazine

A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Giocondo Martorelli, procuratore.

Qualche mese fa lei aveva pronosticato lo scudetto al Napoli e la vittoria della Champions per l’Inter. La prima parte della sua previsione si è avverata. Quante chance ci sono che si realizzi anche la seconda? 

“In questo momento ci sono due squadre che partono alla pari. Il Paris Saint-Germain è una grandissima squadra, e Luis Enrique, con l’enorme disponibilità economica che ha a disposizione, ha fatto delle scelte importanti. Non ha costruito una squadra di figurine, ma un gruppo che gioca un calcio straordinario. Ha una potenzialità enorme, con giocatori straordinari, non solo Donnarumma: tutti di livello assoluto, capaci di cambiare il destino della partita in ogni momento. Dall’altra parte c’è l’Inter, che magari ha meno qualità individuale, ma ha un’organizzazione di gioco e un bagaglio d’esperienza costruito negli ultimi anni che può controbilanciare tutto questo. Quindi, per non essere demagogico, direi 50 e 50. Penso che il 90% degli addetti ai lavori oggi la pensi così. Non ci sono favoritismi netti: entrambe possono vincere. Poi in partite come queste contano tantissimo gli episodi. Bisogna solo sedersi davanti alla TV e godersi uno spettacolo meraviglioso, che sarà seguito in tutto il mondo".

Ovviamente facciamo il tifo per le italiane, quindi anche per l’Inter. Ma, nel caso in cui i nerazzurri non dovessero vincere la Champions, la loro stagione sarebbe da ritenersi insufficiente o addirittura fallimentare? 

“Guarda, io penso che nella vita esistano sempre le vie di mezzo. Gli estremismi non mi piacciono. Non c’è solo bianco e nero, ma anche tante sfumature. È chiaro che una grande squadra ha il dovere di competere sempre, per rispetto verso la società, i tifosi e tutte le competizioni. All’Inter non si può rimproverare nulla. Ha lottato fino all’ultima giornata contro una squadra importante, con un grande allenatore che ha meritato lo scudetto. La Coppa Italia magari si poteva gestire meglio, ma essendo un derby non si poteva rischiare troppo in vista della finale di Champions. Secondo me è già un successo straordinario, non solo per l’immagine, ma anche per i risultati economici: l’Inter ha incassato oltre 100 milioni di euro solo con la Champions. Certo, i tifosi si aspettano di alzare un trofeo, ed è legittimo. Ma da qui a dire che la stagione sarebbe fallimentare… ecco, sinceramente mi sembra esagerato. Se vogliamo parlare di stagioni fallimentari, allora forse possiamo citare il Milan e, in parte, la Juventus. Quelle sì, squadre che non hanno centrato obiettivi alla loro portata, per storia e investimenti. Se poi l’Inter dovesse vincere la Champions, sarebbe un’annata strepitosa. Si andrebbe a coronare un percorso iniziato tre anni fa con la finale di Istanbul contro il City, giocata alla pari. Lì, la differenza l’ha fatta un singolo episodio. Bisogna guardare il tutto con una prospettiva più ampia e fare valutazioni più concrete".

Come dice Rafa Benitez, “il calcio è anche bugia”. A volte a vincere non è la squadra migliore. Ma proprio per questo, può scatenare delle analisi profonde. Oggi ci troviamo con una Serie A forse mai così incerta nella sua storia. Che effetto domino potrebbe generare questa situazione? 

“Io amo questo tipo di situazioni. Negli ultimi anni, dal campionato vinto dall’Inter a quello del Napoli, abbiamo visto stagioni che si decidevano già a febbraio o marzo. Così è meno competitivo, meno affascinante. Le ‘bugie bianche’ fanno parte della vita. Nessuno dice sempre la verità al 100%, in ogni ambito. Anche a me, se chiedono se un’operazione è conclusa o no, a volte per professionalità devo glissare. Fa parte del nostro ruolo. Quindi non mi stupisce ciò che accade. Condivido pienamente la frase di Benitez".

Se Martorelli fosse Antonio Conte, cosa farebbe? 

“Io ad Antonio voglio un bene dell’anima. Già da agosto avevo detto che, insieme all’Inter, il Napoli aveva tutte le qualità per raggiungere l’obiettivo. Antonio ci ha messo tantissima determinazione e voglia. Per giudicare serve stare dentro a certe dinamiche. Da fuori, però, direi che dovrebbe continuare. Se la società gli garantisse l’80% delle condizioni che lui richiede per lavorare bene, in campionato e Champions, io credo che dovrebbe restare. A Napoli ha dato tanto, ma ha anche ricevuto tantissimo affetto. Se ci saranno le condizioni giuste, penso che sarebbe bello e giusto per lui continuare: potrebbe davvero fare qualcosa di straordinario".

Se Conte dovesse rimanere a Napoli, chi vedrebbe bene sulla panchina della Juventus? 

“È un rebus. Ogni giorno succede qualcosa di nuovo. Chi si aspettava, per esempio, le dimissioni di Palladino dalla Fiorentina? Queste sono notizie che cambiano tutto e possono dare il via a un domino imprevedibile. Se l’operazione Conte non dovesse andare in porto, per la Juve diventerebbe complicato trovare un allenatore che rappresenti qualcosa di importante. Non credo vogliano ripetere l’azzardo fatto l’anno scorso con Thiago Motta. Ora cercano un profilo più sicuro, un cosiddetto ‘usato sicuro’, per usare un’espressione un po’ banale ma efficace. Non faccio nomi, perché è difficile. Ma dovrebbero andare su un tecnico con esperienza, affidabile".

Immagino si riferisca a Gasperini? 

“No, Gasperini in questo momento lo vedo più vicino alla Roma. A meno che non lasci l’Atalanta, cosa comunque possibile. Penso che anche lui stia valutando con attenzione. Dopo aver rifiutato in passato alcune offerte, ora potrebbe accettare. E la Roma, secondo me, sta puntando fortemente su di lui: è il loro primo obiettivo. Quindi, per la Juve, resta tutto ancora da decifrare".

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IL PENSIERO - Martorelli: "Conte? Sarebbe bello e giusto per lui continuare al Napoli"

di Napoli Magazine

29/05/2025 - 11:22

A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Giocondo Martorelli, procuratore.

Qualche mese fa lei aveva pronosticato lo scudetto al Napoli e la vittoria della Champions per l’Inter. La prima parte della sua previsione si è avverata. Quante chance ci sono che si realizzi anche la seconda? 

“In questo momento ci sono due squadre che partono alla pari. Il Paris Saint-Germain è una grandissima squadra, e Luis Enrique, con l’enorme disponibilità economica che ha a disposizione, ha fatto delle scelte importanti. Non ha costruito una squadra di figurine, ma un gruppo che gioca un calcio straordinario. Ha una potenzialità enorme, con giocatori straordinari, non solo Donnarumma: tutti di livello assoluto, capaci di cambiare il destino della partita in ogni momento. Dall’altra parte c’è l’Inter, che magari ha meno qualità individuale, ma ha un’organizzazione di gioco e un bagaglio d’esperienza costruito negli ultimi anni che può controbilanciare tutto questo. Quindi, per non essere demagogico, direi 50 e 50. Penso che il 90% degli addetti ai lavori oggi la pensi così. Non ci sono favoritismi netti: entrambe possono vincere. Poi in partite come queste contano tantissimo gli episodi. Bisogna solo sedersi davanti alla TV e godersi uno spettacolo meraviglioso, che sarà seguito in tutto il mondo".

Ovviamente facciamo il tifo per le italiane, quindi anche per l’Inter. Ma, nel caso in cui i nerazzurri non dovessero vincere la Champions, la loro stagione sarebbe da ritenersi insufficiente o addirittura fallimentare? 

“Guarda, io penso che nella vita esistano sempre le vie di mezzo. Gli estremismi non mi piacciono. Non c’è solo bianco e nero, ma anche tante sfumature. È chiaro che una grande squadra ha il dovere di competere sempre, per rispetto verso la società, i tifosi e tutte le competizioni. All’Inter non si può rimproverare nulla. Ha lottato fino all’ultima giornata contro una squadra importante, con un grande allenatore che ha meritato lo scudetto. La Coppa Italia magari si poteva gestire meglio, ma essendo un derby non si poteva rischiare troppo in vista della finale di Champions. Secondo me è già un successo straordinario, non solo per l’immagine, ma anche per i risultati economici: l’Inter ha incassato oltre 100 milioni di euro solo con la Champions. Certo, i tifosi si aspettano di alzare un trofeo, ed è legittimo. Ma da qui a dire che la stagione sarebbe fallimentare… ecco, sinceramente mi sembra esagerato. Se vogliamo parlare di stagioni fallimentari, allora forse possiamo citare il Milan e, in parte, la Juventus. Quelle sì, squadre che non hanno centrato obiettivi alla loro portata, per storia e investimenti. Se poi l’Inter dovesse vincere la Champions, sarebbe un’annata strepitosa. Si andrebbe a coronare un percorso iniziato tre anni fa con la finale di Istanbul contro il City, giocata alla pari. Lì, la differenza l’ha fatta un singolo episodio. Bisogna guardare il tutto con una prospettiva più ampia e fare valutazioni più concrete".

Come dice Rafa Benitez, “il calcio è anche bugia”. A volte a vincere non è la squadra migliore. Ma proprio per questo, può scatenare delle analisi profonde. Oggi ci troviamo con una Serie A forse mai così incerta nella sua storia. Che effetto domino potrebbe generare questa situazione? 

“Io amo questo tipo di situazioni. Negli ultimi anni, dal campionato vinto dall’Inter a quello del Napoli, abbiamo visto stagioni che si decidevano già a febbraio o marzo. Così è meno competitivo, meno affascinante. Le ‘bugie bianche’ fanno parte della vita. Nessuno dice sempre la verità al 100%, in ogni ambito. Anche a me, se chiedono se un’operazione è conclusa o no, a volte per professionalità devo glissare. Fa parte del nostro ruolo. Quindi non mi stupisce ciò che accade. Condivido pienamente la frase di Benitez".

Se Martorelli fosse Antonio Conte, cosa farebbe? 

“Io ad Antonio voglio un bene dell’anima. Già da agosto avevo detto che, insieme all’Inter, il Napoli aveva tutte le qualità per raggiungere l’obiettivo. Antonio ci ha messo tantissima determinazione e voglia. Per giudicare serve stare dentro a certe dinamiche. Da fuori, però, direi che dovrebbe continuare. Se la società gli garantisse l’80% delle condizioni che lui richiede per lavorare bene, in campionato e Champions, io credo che dovrebbe restare. A Napoli ha dato tanto, ma ha anche ricevuto tantissimo affetto. Se ci saranno le condizioni giuste, penso che sarebbe bello e giusto per lui continuare: potrebbe davvero fare qualcosa di straordinario".

Se Conte dovesse rimanere a Napoli, chi vedrebbe bene sulla panchina della Juventus? 

“È un rebus. Ogni giorno succede qualcosa di nuovo. Chi si aspettava, per esempio, le dimissioni di Palladino dalla Fiorentina? Queste sono notizie che cambiano tutto e possono dare il via a un domino imprevedibile. Se l’operazione Conte non dovesse andare in porto, per la Juve diventerebbe complicato trovare un allenatore che rappresenti qualcosa di importante. Non credo vogliano ripetere l’azzardo fatto l’anno scorso con Thiago Motta. Ora cercano un profilo più sicuro, un cosiddetto ‘usato sicuro’, per usare un’espressione un po’ banale ma efficace. Non faccio nomi, perché è difficile. Ma dovrebbero andare su un tecnico con esperienza, affidabile".

Immagino si riferisca a Gasperini? 

“No, Gasperini in questo momento lo vedo più vicino alla Roma. A meno che non lasci l’Atalanta, cosa comunque possibile. Penso che anche lui stia valutando con attenzione. Dopo aver rifiutato in passato alcune offerte, ora potrebbe accettare. E la Roma, secondo me, sta puntando fortemente su di lui: è il loro primo obiettivo. Quindi, per la Juve, resta tutto ancora da decifrare".