Calcio
IL PENSIERO - Tarallo: "Napoli, quella con il Bologna è tra le prestazioni peggiori degli ultimi anni"
10.11.2025 12:31 di Napoli Magazine
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A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano La Verità. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Come giudica la sconfitta del Napoli contro il Bologna?

“Innanzitutto, direi che la prestazione del Napoli vada inquadrata tra le peggiori degli ultimi anni. Poi, per quanto riguarda le parole di Conte, non mi sono piaciute. E credo di avere tutta la legittimità per dirlo, soprattutto perché io ho sempre difeso Conte, e se mai dovesse aver bisogno di un difensore d’ufficio, mi offro io. Però non mi è piaciuto il linguaggio criptico, non mi piacciono i pizzini. Credo che il tifoso del Napoli meriti chiarezza. Ieri Conte ha lanciato una serie di messaggi preoccupanti, ma senza chiarirli. Se decidi di parlare, non puoi lasciare tutto nel vago. Quando un allenatore parla di chi coltiva il proprio orticello o di problemi extracalcistici e poi aggiunge ‘ne ho parlato con la società’, lascia un senso di smarrimento. Perché il tifoso si chiede: che sta succedendo? Il linguaggio criptico — anche in politica — si usa spesso per gettare un po’ di fumo negli occhi, per creare confusione. Conte ha detto quelle parole perché davvero crede che ci sia qualcuno che remi contro, è verosimile. Io sono obbligato a credere alle parole di Conte, ma anche a quelle della società. Tanto più che lui ieri ha usato espressioni precise, parlando di un gruppo che non lo segue e di giovani alla prima esperienza italiana che devono crescere. Se fosse stato solo uno sfogo, avrebbe avuto meno senso. Credo, quindi, che abbia intuito qualcosa di reale, ma deve essere chiaro: basta sedute spiritiche!”.

Chi sarebbe, secondo lei, a remare contro il Napoli?

“Eh, questa è la domanda più difficile. È chiaro che, se Conte fa certi riferimenti, qualcuno in mente ce l’ha. Ma è anche possibile che non voglia o non possa fare nomi per non scatenare polemiche interne. Io posso solo dire che, in un anno in cui molti giocatori pensano anche alla Nazionale e al Mondiale, qualcuno può essere più concentrato su sé stesso che sulla squadra. Le prestazioni parlano: alcuni sembrano lontani parenti dei giocatori che conoscevamo".

Si riferisce a qualcuno in particolare?

“Beh, parliamo di McTominay, ad esempio: è stato un fantasma. Giocare in dieci, ieri, è stata la realtà. Lo abbiamo visto tutti. Una prestazione sconcertante.” Sui social scrivono Conte abbia ricevuto una lezione di calcio da Italiano: è d’accordo? “No, non parlerei di lezione di calcio. Italiano sta facendo un ottimo lavoro, ma il Napoli non vale così poco come ha mostrato ieri. Io mi limito a constatare che, ormai da diverse partite, la squadra non riesce più ad arrivare al tiro. Questo è un problema serio, e va risolto cambiando qualcosa, anche tatticamente".

A proposito di cambiamenti, oggi molti tifosi chiedono un intervento diretto di De Laurentiis. Lei che ne pensa?

“Penso che De Laurentiis, in questo momento, dovrebbe intervenire. L’anno scorso, quando si fece da parte, il Napoli volò. Ma quest’anno la situazione è diversa. Conte ha detto chiaramente ‘ne ho parlato con la società’. Bene, allora la società deve farsi sentire. Il problema è che il Napoli è sempre De Laurentiis e basta: non c’è una struttura intorno in grado di gestire un momento così delicato. La strategia comunicativa è stata interamente affidata a Conte, e questo è un errore. Il presidente deve riprendere in mano la situazione, e farlo presto. In passato ci si lamentava del fatto che De Laurentiis parlasse troppo. Ora, forse, sta parlando troppo poco: siamo passati da un estremo all’altro. È vero che Conte aveva chiesto al presidente di limitare le sue esternazioni, ma qui serve equilibrio. Non possiamo buttare via tutto quello che di buono è stato fatto in vent’anni. È vero, il campionato dello scorso anno non è stato straordinario in generale, ma il Napoli ha comunque vinto, e ha dimostrato di essere una squadra forte. Adesso serve solo ritrovare serenità e chiarezza interna".

Quindi, secondo lei, la sosta per le Nazionali arriva nel momento giusto o nel momento sbagliato?

“Per me arriva nel momento sbagliato. In queste due settimane si parlerà troppo, si gonfieranno le polemiche, e questo non aiuta. Però, se la società e Conte vogliono intervenire per sistemare le cose, allora il tempo servirà. L’importante è agire subito: se c’è qualcuno che rema contro, va individuato e allontanato. Dalle parole di Conte si evince che si stia formando un “clan” di scontenti nello spogliatoio, e se così fosse, bisogna eliminarlo immediatamente. Il Napoli non può permettersi di avere elementi che destabilizzano il gruppo. Ci vogliono maturità e compattezza: basta atteggiamenti da bambini".

Dopo questa lunga pausa, il Napoli affronterà l’Atalanta di Palladino. Sarà il banco di prova decisivo per capire se la squadra potrà rilanciarsi?

“Non direi ‘decisivo’, perché la stagione è ancora lunga, ma sarà certamente un passaggio importante. Conte ha visto cose che non gli piacciono, e lo ha detto apertamente. Se il Napoli non reagirà nemmeno contro l’Atalanta, allora sì, la crisi diventerà ufficiale. Vincere a Bergamo, in questo momento, deve essere il minimo sindacale. Però più del risultato conterà l’atteggiamento: capiremo se questa squadra ha ancora testa e cuore per reagire2.

Pausa nazionali vuol dire dare anche un primo giudizio sulla Juventus di Spalletti: che ne pensa?

“Rispondo con una domanda: perché Spalletti ha accettato un incarico ad interim? Non è che a luglio la Juventus ci riproverà con Conte? È una possibilità concreta. Spalletti ha firmato un contratto di soli otto mesi, il che è anomalo per un tecnico del suo livello. E sappiamo che la Juventus ha già corteggiato Conte in passato. Vedremo, ma di certo questa storia avrà sviluppi interessanti".

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IL PENSIERO - Tarallo: "Napoli, quella con il Bologna è tra le prestazioni peggiori degli ultimi anni"

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10/11/2025 - 12:31

A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano La Verità. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Come giudica la sconfitta del Napoli contro il Bologna?

“Innanzitutto, direi che la prestazione del Napoli vada inquadrata tra le peggiori degli ultimi anni. Poi, per quanto riguarda le parole di Conte, non mi sono piaciute. E credo di avere tutta la legittimità per dirlo, soprattutto perché io ho sempre difeso Conte, e se mai dovesse aver bisogno di un difensore d’ufficio, mi offro io. Però non mi è piaciuto il linguaggio criptico, non mi piacciono i pizzini. Credo che il tifoso del Napoli meriti chiarezza. Ieri Conte ha lanciato una serie di messaggi preoccupanti, ma senza chiarirli. Se decidi di parlare, non puoi lasciare tutto nel vago. Quando un allenatore parla di chi coltiva il proprio orticello o di problemi extracalcistici e poi aggiunge ‘ne ho parlato con la società’, lascia un senso di smarrimento. Perché il tifoso si chiede: che sta succedendo? Il linguaggio criptico — anche in politica — si usa spesso per gettare un po’ di fumo negli occhi, per creare confusione. Conte ha detto quelle parole perché davvero crede che ci sia qualcuno che remi contro, è verosimile. Io sono obbligato a credere alle parole di Conte, ma anche a quelle della società. Tanto più che lui ieri ha usato espressioni precise, parlando di un gruppo che non lo segue e di giovani alla prima esperienza italiana che devono crescere. Se fosse stato solo uno sfogo, avrebbe avuto meno senso. Credo, quindi, che abbia intuito qualcosa di reale, ma deve essere chiaro: basta sedute spiritiche!”.

Chi sarebbe, secondo lei, a remare contro il Napoli?

“Eh, questa è la domanda più difficile. È chiaro che, se Conte fa certi riferimenti, qualcuno in mente ce l’ha. Ma è anche possibile che non voglia o non possa fare nomi per non scatenare polemiche interne. Io posso solo dire che, in un anno in cui molti giocatori pensano anche alla Nazionale e al Mondiale, qualcuno può essere più concentrato su sé stesso che sulla squadra. Le prestazioni parlano: alcuni sembrano lontani parenti dei giocatori che conoscevamo".

Si riferisce a qualcuno in particolare?

“Beh, parliamo di McTominay, ad esempio: è stato un fantasma. Giocare in dieci, ieri, è stata la realtà. Lo abbiamo visto tutti. Una prestazione sconcertante.” Sui social scrivono Conte abbia ricevuto una lezione di calcio da Italiano: è d’accordo? “No, non parlerei di lezione di calcio. Italiano sta facendo un ottimo lavoro, ma il Napoli non vale così poco come ha mostrato ieri. Io mi limito a constatare che, ormai da diverse partite, la squadra non riesce più ad arrivare al tiro. Questo è un problema serio, e va risolto cambiando qualcosa, anche tatticamente".

A proposito di cambiamenti, oggi molti tifosi chiedono un intervento diretto di De Laurentiis. Lei che ne pensa?

“Penso che De Laurentiis, in questo momento, dovrebbe intervenire. L’anno scorso, quando si fece da parte, il Napoli volò. Ma quest’anno la situazione è diversa. Conte ha detto chiaramente ‘ne ho parlato con la società’. Bene, allora la società deve farsi sentire. Il problema è che il Napoli è sempre De Laurentiis e basta: non c’è una struttura intorno in grado di gestire un momento così delicato. La strategia comunicativa è stata interamente affidata a Conte, e questo è un errore. Il presidente deve riprendere in mano la situazione, e farlo presto. In passato ci si lamentava del fatto che De Laurentiis parlasse troppo. Ora, forse, sta parlando troppo poco: siamo passati da un estremo all’altro. È vero che Conte aveva chiesto al presidente di limitare le sue esternazioni, ma qui serve equilibrio. Non possiamo buttare via tutto quello che di buono è stato fatto in vent’anni. È vero, il campionato dello scorso anno non è stato straordinario in generale, ma il Napoli ha comunque vinto, e ha dimostrato di essere una squadra forte. Adesso serve solo ritrovare serenità e chiarezza interna".

Quindi, secondo lei, la sosta per le Nazionali arriva nel momento giusto o nel momento sbagliato?

“Per me arriva nel momento sbagliato. In queste due settimane si parlerà troppo, si gonfieranno le polemiche, e questo non aiuta. Però, se la società e Conte vogliono intervenire per sistemare le cose, allora il tempo servirà. L’importante è agire subito: se c’è qualcuno che rema contro, va individuato e allontanato. Dalle parole di Conte si evince che si stia formando un “clan” di scontenti nello spogliatoio, e se così fosse, bisogna eliminarlo immediatamente. Il Napoli non può permettersi di avere elementi che destabilizzano il gruppo. Ci vogliono maturità e compattezza: basta atteggiamenti da bambini".

Dopo questa lunga pausa, il Napoli affronterà l’Atalanta di Palladino. Sarà il banco di prova decisivo per capire se la squadra potrà rilanciarsi?

“Non direi ‘decisivo’, perché la stagione è ancora lunga, ma sarà certamente un passaggio importante. Conte ha visto cose che non gli piacciono, e lo ha detto apertamente. Se il Napoli non reagirà nemmeno contro l’Atalanta, allora sì, la crisi diventerà ufficiale. Vincere a Bergamo, in questo momento, deve essere il minimo sindacale. Però più del risultato conterà l’atteggiamento: capiremo se questa squadra ha ancora testa e cuore per reagire2.

Pausa nazionali vuol dire dare anche un primo giudizio sulla Juventus di Spalletti: che ne pensa?

“Rispondo con una domanda: perché Spalletti ha accettato un incarico ad interim? Non è che a luglio la Juventus ci riproverà con Conte? È una possibilità concreta. Spalletti ha firmato un contratto di soli otto mesi, il che è anomalo per un tecnico del suo livello. E sappiamo che la Juventus ha già corteggiato Conte in passato. Vedremo, ma di certo questa storia avrà sviluppi interessanti".