Calcio
IL RICORDO - Dossena: "Se c'era un uomo che amava la vita, quello era Paolo Rossi"
10.12.2020 19:07 di Napoli Magazine

A Radio Sportiva il campione del mondo del 1982 Giuseppe Dossena ha lasciato un toccante ricordo di Paolo Rossi, scomparso stanotte: "Con Paolo a parte il mondiale abbiamo fatto una campagna pubblicitaria insieme e siamo stati per anni insieme con le famiglie a Forte dei Marmi, a Ibiza e a casa di Miguel Bosè. Alle 4 mi ero svegliato un attimo e ho visto la luce al cellulare: ho letto quello che aveva scritto la moglie e poi un messaggio di Lele Oriali. E' dura, mi manca il fiato e sono cose che fai fatica ad accettare per tutto quello che ha rappresentato e che ha vissuto Paolo. Se c'era un uomo che amava la vita era lui, sempre felice e sempre col sorriso sulle labbra: non l'ho mai visto arrabbiato. Bearzot aveva l'intuito e la capacità di capire cosa serviva alla squadra e ci ha creduto come ha sempre creduto nelle persone, difendendole contro tutto e contro tutti. Paolo era l'istinto puro, se vedi i gol lui è sempre lì e se facevi un mezzo errore ti castigava: sono doti che hanno in pochi e che ci hanno permesso di vivere un sogno. Il calcio era un'altra cosa come la vita, Paolo è figlio di quei tempi: è ovvio che la malinconia e il dolore ti prendono, quelli erano i nostri anni ed è difficile raccontarli ai giovani. Il gol in finale è stato straordinario, solo lui poteva prendere quella palla così bassa".

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IL RICORDO - Dossena: "Se c'era un uomo che amava la vita, quello era Paolo Rossi"

di Napoli Magazine

10/12/2020 - 19:07

A Radio Sportiva il campione del mondo del 1982 Giuseppe Dossena ha lasciato un toccante ricordo di Paolo Rossi, scomparso stanotte: "Con Paolo a parte il mondiale abbiamo fatto una campagna pubblicitaria insieme e siamo stati per anni insieme con le famiglie a Forte dei Marmi, a Ibiza e a casa di Miguel Bosè. Alle 4 mi ero svegliato un attimo e ho visto la luce al cellulare: ho letto quello che aveva scritto la moglie e poi un messaggio di Lele Oriali. E' dura, mi manca il fiato e sono cose che fai fatica ad accettare per tutto quello che ha rappresentato e che ha vissuto Paolo. Se c'era un uomo che amava la vita era lui, sempre felice e sempre col sorriso sulle labbra: non l'ho mai visto arrabbiato. Bearzot aveva l'intuito e la capacità di capire cosa serviva alla squadra e ci ha creduto come ha sempre creduto nelle persone, difendendole contro tutto e contro tutti. Paolo era l'istinto puro, se vedi i gol lui è sempre lì e se facevi un mezzo errore ti castigava: sono doti che hanno in pochi e che ci hanno permesso di vivere un sogno. Il calcio era un'altra cosa come la vita, Paolo è figlio di quei tempi: è ovvio che la malinconia e il dolore ti prendono, quelli erano i nostri anni ed è difficile raccontarli ai giovani. Il gol in finale è stato straordinario, solo lui poteva prendere quella palla così bassa".