Calcio
INTER - Marotta: "Non tornerò alla Juve, sto bene a MIlano, Eriksen è un giocatore importante"
09.07.2020 22:21 di Napoli Magazine

Ai microfoni di Sky, nel pre partita del Bentegodi, l’Amministratore Delegato Sport dell’Inter Giuseppe Marotta ha rilasciato alcune dichiarazioni.

 

Juventus e Lazio hanno frenato, quanto rimpianto c’è per non averne approfittato prima e quanta voglia c’è adesso di provare a riaprire qualcosa?
"Il rimpianto è tanto, però, bisogna mettere, ormai, da parte la sconfitta, farne tesoro e, quindi, fare stasera una prova assolutamente di grande orgoglio e grande determinazione, per ottenere il massimo del risultato".

 

Su Lautaro, stasera inizialmente in panchina e che interessa al Barcellona: è scaduta la clausola, vi augurate che adesso il giocatore possa stare più tranquillo, almeno fino alla fine della stagione?
"Non è, sinceramente, un argomento che ci distoglie da quella che è l’attenzione verso gli impegni, come quello di stasera. Per cui, ne abbiamo già parlato anche fin troppo, credo".

 

La vostra valutazione su Eriksen: "Diciamo che quando un giocatore arriva dall’estero, ha un po’ di difficoltà. È un giocatore importante, le aspettative erano molte, sono ancora molte. Sono certo che Conte sta facendo un buon lavoro nell’inserimento tattico, dal punto di vista tattico, e direi che è la cosa più difficile, ma anche qui bisogna avere la calma, la tranquillità, per non renderlo, da una parte, eccessivamente carico di responsabilità, dall’altra di non essere tacciato come un giocatore che non ha quelle qualità che ci si aspettava".

 

Con l’arrivo di Eriksen, Conte ha dovuto cambiare sistema di giocare; può aver destabilizzato la squadra sotto il profilo tecnico-tattico?
"Non credo, anche perché la squadra ha espresso un buon gioco, a parte alcuni episodi, come la sconfitta con il Bologna, ma non c’è la responsabilità del singolo. Il fatto di aver cambiato modulo, credo che nel calcio moderno sia una delle prerogative degli allenatori e, quindi, il fatto che cambi modulo, lo ha fatto anche da altre parti, sia un fatto altrettanto fisiologico".

 

Sulle voci di Mercato che la riguardano: "Credo sia assolutamente una fake news. Sono legato all’Inter, sto bene a Milano, sto bene a lavorare in questo club, che ha degli obiettivi. Direi che sono stimolato moltissimo per crescere e raggiungere obiettivi di soddisfazione con questa società, che è una società che ha la storia dalla sua. Quindi, lo sforzo che voglio fare, dando la mia collaborazione a tutti, è di ottenere veramente dei bei risultati. Ci vuole pazienza, ci vuole calma, Questa è, forse, la cosa che manca di più di tutte. Bisogna avere tranquillità nel raggiungere obiettivi importanti. Noi stiamo crescendo di mese in mese, al di là di quelle che sono le statistiche, di quelle che sono le classifiche, perché è un lavoro difficile, lungo e gli avvicendamenti sono stati tanti e oggi la società ha bisogno di stabilità e continuità".

 

Su Kumbulla: "Devo dire che è un giocatore attenzionato da tanti club, è giovane ed è peccato abbia scelto di giocare in una nazionale diversa dall’Italia, Dal punto di vista del valore calcistico, fa parte di quei giovani estremamente interessanti, che il calcio italiano riesce ancora ad annoverare".

 

ULTIMISSIME CALCIO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
INTER - Marotta: "Non tornerò alla Juve, sto bene a MIlano, Eriksen è un giocatore importante"

di Napoli Magazine

09/07/2024 - 22:21

Ai microfoni di Sky, nel pre partita del Bentegodi, l’Amministratore Delegato Sport dell’Inter Giuseppe Marotta ha rilasciato alcune dichiarazioni.

 

Juventus e Lazio hanno frenato, quanto rimpianto c’è per non averne approfittato prima e quanta voglia c’è adesso di provare a riaprire qualcosa?
"Il rimpianto è tanto, però, bisogna mettere, ormai, da parte la sconfitta, farne tesoro e, quindi, fare stasera una prova assolutamente di grande orgoglio e grande determinazione, per ottenere il massimo del risultato".

 

Su Lautaro, stasera inizialmente in panchina e che interessa al Barcellona: è scaduta la clausola, vi augurate che adesso il giocatore possa stare più tranquillo, almeno fino alla fine della stagione?
"Non è, sinceramente, un argomento che ci distoglie da quella che è l’attenzione verso gli impegni, come quello di stasera. Per cui, ne abbiamo già parlato anche fin troppo, credo".

 

La vostra valutazione su Eriksen: "Diciamo che quando un giocatore arriva dall’estero, ha un po’ di difficoltà. È un giocatore importante, le aspettative erano molte, sono ancora molte. Sono certo che Conte sta facendo un buon lavoro nell’inserimento tattico, dal punto di vista tattico, e direi che è la cosa più difficile, ma anche qui bisogna avere la calma, la tranquillità, per non renderlo, da una parte, eccessivamente carico di responsabilità, dall’altra di non essere tacciato come un giocatore che non ha quelle qualità che ci si aspettava".

 

Con l’arrivo di Eriksen, Conte ha dovuto cambiare sistema di giocare; può aver destabilizzato la squadra sotto il profilo tecnico-tattico?
"Non credo, anche perché la squadra ha espresso un buon gioco, a parte alcuni episodi, come la sconfitta con il Bologna, ma non c’è la responsabilità del singolo. Il fatto di aver cambiato modulo, credo che nel calcio moderno sia una delle prerogative degli allenatori e, quindi, il fatto che cambi modulo, lo ha fatto anche da altre parti, sia un fatto altrettanto fisiologico".

 

Sulle voci di Mercato che la riguardano: "Credo sia assolutamente una fake news. Sono legato all’Inter, sto bene a Milano, sto bene a lavorare in questo club, che ha degli obiettivi. Direi che sono stimolato moltissimo per crescere e raggiungere obiettivi di soddisfazione con questa società, che è una società che ha la storia dalla sua. Quindi, lo sforzo che voglio fare, dando la mia collaborazione a tutti, è di ottenere veramente dei bei risultati. Ci vuole pazienza, ci vuole calma, Questa è, forse, la cosa che manca di più di tutte. Bisogna avere tranquillità nel raggiungere obiettivi importanti. Noi stiamo crescendo di mese in mese, al di là di quelle che sono le statistiche, di quelle che sono le classifiche, perché è un lavoro difficile, lungo e gli avvicendamenti sono stati tanti e oggi la società ha bisogno di stabilità e continuità".

 

Su Kumbulla: "Devo dire che è un giocatore attenzionato da tanti club, è giovane ed è peccato abbia scelto di giocare in una nazionale diversa dall’Italia, Dal punto di vista del valore calcistico, fa parte di quei giovani estremamente interessanti, che il calcio italiano riesce ancora ad annoverare".