Nessuno stato di insolvenza e assenza di qualsiasi reato, men che meno l'ipotizzato ostacolo alle attività degli organi di vigilanza. Per questo i pm di Milano Roberta Amadeo e Pasquale Addesso hanno chiesto l'archiviazione dell'indagine, rimasta sempre a carico di ignoti, aperta lo scorso aprile in seguito all'esposto presentato dalla fondazione Jdentità Bianconera contro l'Inter.
L'esposto in questione adombrava presunte irregolarità per l'iscrizione all'ultimo campionato. Secondo i pubblici ministeri, in base all'analisi della situazione economico finanziaria della società "si rappresenta che l'Inter continua a svolgere la propria attività secondo il principio della continuità aziendale", in quanto "il management societario non ha ritenuto sinora necessario il ricorso agli strumenti normativi previsti per la crisi di impresa".
Inoltre, dagli accertamenti non sono emerse condotte di "ostacolo all'esercizio della attività di vigilanza della Covisoc", ossia la commissione deputata a controllare le società di calcio professionistiche, o di qualsiasi altro organismo. Pertanto, la Procura non "ravvisa la necessità o utilità di effettuare ulteriori indagini in quanto il quadro probatorio acquisito è univoco nell'assenza" e, dunque, nella "infondatezza" delle accuse, poiché "il fatto non sussiste o non è previsto dalla legge come reato".
di Napoli Magazine
11/09/2024 - 20:30
Nessuno stato di insolvenza e assenza di qualsiasi reato, men che meno l'ipotizzato ostacolo alle attività degli organi di vigilanza. Per questo i pm di Milano Roberta Amadeo e Pasquale Addesso hanno chiesto l'archiviazione dell'indagine, rimasta sempre a carico di ignoti, aperta lo scorso aprile in seguito all'esposto presentato dalla fondazione Jdentità Bianconera contro l'Inter.
L'esposto in questione adombrava presunte irregolarità per l'iscrizione all'ultimo campionato. Secondo i pubblici ministeri, in base all'analisi della situazione economico finanziaria della società "si rappresenta che l'Inter continua a svolgere la propria attività secondo il principio della continuità aziendale", in quanto "il management societario non ha ritenuto sinora necessario il ricorso agli strumenti normativi previsti per la crisi di impresa".
Inoltre, dagli accertamenti non sono emerse condotte di "ostacolo all'esercizio della attività di vigilanza della Covisoc", ossia la commissione deputata a controllare le società di calcio professionistiche, o di qualsiasi altro organismo. Pertanto, la Procura non "ravvisa la necessità o utilità di effettuare ulteriori indagini in quanto il quadro probatorio acquisito è univoco nell'assenza" e, dunque, nella "infondatezza" delle accuse, poiché "il fatto non sussiste o non è previsto dalla legge come reato".