Calcio
JUVENTUS - L'ex Tacconi: "Non condivido l'idea che il portiere deve saper giocare con i piedi, il calcio di oggi non è più veloce"
06.10.2024 10:54 di Napoli Magazine

Stefano Tacconi, ex portiere della Juventus, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Messaggero in cui è tornato a parlare dell'aneurisma cerebrale che lo ha colpito nel 2022 e da cui è uscito qualche mese fa: "Mi sentivo invincibile, ora conosco i miei limiti. Non ricordavo cosa avessi fatto prima di perdere conoscenza, nei giorni successivi dimenticavo quello che mangiavo. Piano piano è tornata la normalità. Smesso di guardare partite? Assolutamente no, il calcio è una parte di me. Anche se avrei da ridire: il gioco dal basso penso sia una iattura, non si può vedere il portiere che gioca con i piedi. Ha già così tanto da fare durante la partita stando in porta. Mi sembra troppo. C'è chi dice che il calcio di oggi sia più veloce, ma non è vero. Guardate quante partite di oggi ci sono: in passato nel nostro campionato c'erano grandissimi campioni, agli allenatori bastava fare un po' di tattica perché poi la differenza la faceva la qualità".

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JUVENTUS - L'ex Tacconi: "Non condivido l'idea che il portiere deve saper giocare con i piedi, il calcio di oggi non è più veloce"

di Napoli Magazine

06/10/2024 - 10:54

Stefano Tacconi, ex portiere della Juventus, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Messaggero in cui è tornato a parlare dell'aneurisma cerebrale che lo ha colpito nel 2022 e da cui è uscito qualche mese fa: "Mi sentivo invincibile, ora conosco i miei limiti. Non ricordavo cosa avessi fatto prima di perdere conoscenza, nei giorni successivi dimenticavo quello che mangiavo. Piano piano è tornata la normalità. Smesso di guardare partite? Assolutamente no, il calcio è una parte di me. Anche se avrei da ridire: il gioco dal basso penso sia una iattura, non si può vedere il portiere che gioca con i piedi. Ha già così tanto da fare durante la partita stando in porta. Mi sembra troppo. C'è chi dice che il calcio di oggi sia più veloce, ma non è vero. Guardate quante partite di oggi ci sono: in passato nel nostro campionato c'erano grandissimi campioni, agli allenatori bastava fare un po' di tattica perché poi la differenza la faceva la qualità".