Alessandro Budel, ex centrocampista delle giovanili del Milan, del Parma e del Cagliari, tra le altre, è intervenuto ai microfoni di Calcio Time, trasmissione a cura della redazione di EuropaCalcio.it.
Sul caso Diarra-FIFA: “Non credo sia corretto svincolarsi e non onorare un contratto firmato e ancora valido. Credo dipenda molto dalle situazioni, perché c’è caso e caso: a Brescia, ad esempio, cercavano in tutti i modi di vendermi, nonostante io non volessi andare via, facendo pressioni per cedermi a causa della cessione della società e dello stipendio più elevato rispetto altri. Ero lì da sei anni ed ero capitano, tra l’altro. I contratti vanno onorati, in ogni caso, sia da una parte che dall’altra”.
Sulla costante crescita di Ricci: “Credo la sua evoluzione dipenda soprattutto dal cambio ruolo a Torino, con Juric. Ricci è un giocatore dinamico, a cui piace svariare: una sorta di tuttocampista. Il tecnico croato l’ha spostato da una zona in cui aveva un unico compito per poterne esaltare maggiormente le qualità a tutto campo, anche da mezzala. Ha grande dinamismo, forte fisicamente, ma le sue qualità si intravedevano già. Non credo sia naturale sostituto di Rodri al Manchester City: verrebbe limitato al posto dello spagnolo, davanti alla difesa. Uno step in più rispetto al Toro potrà farlo, assolutamente”.
Su Bernabè: “A differenza di Ricci, penso abbia più qualità da interno di centrocampo, che da mezzala. Penso possa rendere estremamente bene in una mediana tre, un po’ come Lobotka, massima espressione del ruolo in quel determinato contesto tattico. Coadiuvato un centrocampista a tutto campo, può sicuramente migliorare e credo possa, anche lui, fare uno step successivo rispetto al Parma”.
Su Fazzini: “Giocatore molto interessante: il nuovo ruolo da mezzala credo sia gli sia stato cucito addosso da D’Aversa e esalti le sue caratteristiche. Lo vedo un calciatore totalmente diverso rispetto quello già ammirato un anno fa, ma pronto per la consacrazione. Dimostra grande continuità e gli consiglierei di prediligere contesti in cui potrà acquisire sempre più consapevolezza nei propri mezzi. L’Empoli fa questo: crea e plasma talenti per poi rivenderli. Fazzini potrà sicuramente migliorare e consacrarsi in questo nuovo ruolo, da mezzala sinistra”.
Sull’eventuale esonero Gilardino a Genova: “Merita sicuramente tempo, sia per ciò che ha dimostrato l’anno scorso, sia per le vicissitudini del mercato di quest’anno. Sfido chiunque a mantenere lo stesso livello dovendo rinunciare a due calciatori del calibro di Gudmundsson e Retegui, due calciatori fondamentali della passata stagione. Non sostituendoli a dovere, credo diventi complicato per chiunque in quest’annata”.
Sulla situazione Fonseca al Milan: “Stimo molto Fonseca, lo apprezzo dai tempi in cui allenava la Roma, ma non ritengo fosse il momento giusto per allenare il Milan. In questo particolare momento storico dei rossoneri, avrei scelto una figura diversa da un Mister che, comunque, ritengo molto preparato. Probabilmente, la scelta più indicata sarebbe stata quella di Conte, anche la più naturale, mentre per l’immediato Allegri potrebbe ricompattare la fase difensiva, vero tallone d’Achille di una squadra che subisce troppe reti”.
di Napoli Magazine
15/10/2024 - 00:36
Alessandro Budel, ex centrocampista delle giovanili del Milan, del Parma e del Cagliari, tra le altre, è intervenuto ai microfoni di Calcio Time, trasmissione a cura della redazione di EuropaCalcio.it.
Sul caso Diarra-FIFA: “Non credo sia corretto svincolarsi e non onorare un contratto firmato e ancora valido. Credo dipenda molto dalle situazioni, perché c’è caso e caso: a Brescia, ad esempio, cercavano in tutti i modi di vendermi, nonostante io non volessi andare via, facendo pressioni per cedermi a causa della cessione della società e dello stipendio più elevato rispetto altri. Ero lì da sei anni ed ero capitano, tra l’altro. I contratti vanno onorati, in ogni caso, sia da una parte che dall’altra”.
Sulla costante crescita di Ricci: “Credo la sua evoluzione dipenda soprattutto dal cambio ruolo a Torino, con Juric. Ricci è un giocatore dinamico, a cui piace svariare: una sorta di tuttocampista. Il tecnico croato l’ha spostato da una zona in cui aveva un unico compito per poterne esaltare maggiormente le qualità a tutto campo, anche da mezzala. Ha grande dinamismo, forte fisicamente, ma le sue qualità si intravedevano già. Non credo sia naturale sostituto di Rodri al Manchester City: verrebbe limitato al posto dello spagnolo, davanti alla difesa. Uno step in più rispetto al Toro potrà farlo, assolutamente”.
Su Bernabè: “A differenza di Ricci, penso abbia più qualità da interno di centrocampo, che da mezzala. Penso possa rendere estremamente bene in una mediana tre, un po’ come Lobotka, massima espressione del ruolo in quel determinato contesto tattico. Coadiuvato un centrocampista a tutto campo, può sicuramente migliorare e credo possa, anche lui, fare uno step successivo rispetto al Parma”.
Su Fazzini: “Giocatore molto interessante: il nuovo ruolo da mezzala credo sia gli sia stato cucito addosso da D’Aversa e esalti le sue caratteristiche. Lo vedo un calciatore totalmente diverso rispetto quello già ammirato un anno fa, ma pronto per la consacrazione. Dimostra grande continuità e gli consiglierei di prediligere contesti in cui potrà acquisire sempre più consapevolezza nei propri mezzi. L’Empoli fa questo: crea e plasma talenti per poi rivenderli. Fazzini potrà sicuramente migliorare e consacrarsi in questo nuovo ruolo, da mezzala sinistra”.
Sull’eventuale esonero Gilardino a Genova: “Merita sicuramente tempo, sia per ciò che ha dimostrato l’anno scorso, sia per le vicissitudini del mercato di quest’anno. Sfido chiunque a mantenere lo stesso livello dovendo rinunciare a due calciatori del calibro di Gudmundsson e Retegui, due calciatori fondamentali della passata stagione. Non sostituendoli a dovere, credo diventi complicato per chiunque in quest’annata”.
Sulla situazione Fonseca al Milan: “Stimo molto Fonseca, lo apprezzo dai tempi in cui allenava la Roma, ma non ritengo fosse il momento giusto per allenare il Milan. In questo particolare momento storico dei rossoneri, avrei scelto una figura diversa da un Mister che, comunque, ritengo molto preparato. Probabilmente, la scelta più indicata sarebbe stata quella di Conte, anche la più naturale, mentre per l’immediato Allegri potrebbe ricompattare la fase difensiva, vero tallone d’Achille di una squadra che subisce troppe reti”.