Calcio
L'ANALISI - Febbrari: "Giocare alle 12:30? E' l'orario più difficile da gestire, ti mette in confusione"
15.03.2025 00:49 di Napoli Magazine

Nel corso di "Bordocampo – II Tempo", trasmissione in onda sulle frequenze di Radio Capri, è intervento Luigi Febbrari, l’ex preparatore atletico del Napoli: “Ho sempre un momento di nostalgia quando mi chiamano da Napoli. Con Reja il primo mattone di questo Napoli? Ci siamo trovati lì con quello che avevamo. All’inizio proprio non avevamo i campi, si girava in provincia, non era sempre molto opportuno perché c’erano queste invasioni di campo a fine allenamento. Siamo arrivati in sordina a Marano ma ad un certo punto non siamo riusciti più ad andare perché c’erano 4000-5000 tifosi e ci siamo spostati a Gricignano e lì eravamo tranquilli. Siamo stati anche a Sant’Antimo. Avevamo un furgone come magazzino, non avevamo la palestra e avevamo un solo campo che usavamo con grande cautela. Dal secondo anno poi abbiamo iniziato a lavorare come si deve, le cose sono sempre state in progressione e le cose sono venute bene. Però è stata molto goliardica la storia, eravamo tutti contenti comunque perché c’era affiatamento e i risultati arrivavano, soprattutto in Serie C. In Serie B abbiamo fatto un po’ più fatica perché c’erano altre squadre come Juventus e Genoa, però siamo arrivati secondi”.

Sul giocare alle ore 12.30: “Indubbiamente è l’orario più difficile da gestire. Ti mette in confusione perché gestire una situazione anomala. La regola vuole che ti svegli, ti alimenti e il lasso di tempo che intercorre tra l’alimentazione e la partita è di circa tre ore, tre ore e mezza, c’è anche chi ne fa passare due e mezza. Dunque quando l’orario della partita è alle 12.30 quando deve mangiare un calciatore?! Dovrebbe alle 9.30 ma qualche ragazzo mi diceva: “Non mi prende lo stomaco” e lo comprendevo perché è l’abitudine. Quindi per chi non riesce a fare il pasto adeguato come indicava i nutrizionisti, può fare un mini pasto alle 7.30-8.00 e poi fare un altro pasto, più consistente, alle 9.30. Una volta arrivati al campo ci sono gli integratori che compensano ma sicuramente è un disagio incredibile. Tutti gli altri orari invece sono compatibili con l’alimentazione. Per quanto riguarda invece l’allenamento non cambia molto. Per esempio quando si gioca alle 20.45 si fanno anche delle sedute mattutine, si fa quello che viene chiamato “risveglio neuromuscolare”. Tante volte non si va neanche sul campo. Se c’è un hotel capiente si trova un salone o una terrazza e si fa”.

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L'ANALISI - Febbrari: "Giocare alle 12:30? E' l'orario più difficile da gestire, ti mette in confusione"

di Napoli Magazine

15/03/2025 - 00:49

Nel corso di "Bordocampo – II Tempo", trasmissione in onda sulle frequenze di Radio Capri, è intervento Luigi Febbrari, l’ex preparatore atletico del Napoli: “Ho sempre un momento di nostalgia quando mi chiamano da Napoli. Con Reja il primo mattone di questo Napoli? Ci siamo trovati lì con quello che avevamo. All’inizio proprio non avevamo i campi, si girava in provincia, non era sempre molto opportuno perché c’erano queste invasioni di campo a fine allenamento. Siamo arrivati in sordina a Marano ma ad un certo punto non siamo riusciti più ad andare perché c’erano 4000-5000 tifosi e ci siamo spostati a Gricignano e lì eravamo tranquilli. Siamo stati anche a Sant’Antimo. Avevamo un furgone come magazzino, non avevamo la palestra e avevamo un solo campo che usavamo con grande cautela. Dal secondo anno poi abbiamo iniziato a lavorare come si deve, le cose sono sempre state in progressione e le cose sono venute bene. Però è stata molto goliardica la storia, eravamo tutti contenti comunque perché c’era affiatamento e i risultati arrivavano, soprattutto in Serie C. In Serie B abbiamo fatto un po’ più fatica perché c’erano altre squadre come Juventus e Genoa, però siamo arrivati secondi”.

Sul giocare alle ore 12.30: “Indubbiamente è l’orario più difficile da gestire. Ti mette in confusione perché gestire una situazione anomala. La regola vuole che ti svegli, ti alimenti e il lasso di tempo che intercorre tra l’alimentazione e la partita è di circa tre ore, tre ore e mezza, c’è anche chi ne fa passare due e mezza. Dunque quando l’orario della partita è alle 12.30 quando deve mangiare un calciatore?! Dovrebbe alle 9.30 ma qualche ragazzo mi diceva: “Non mi prende lo stomaco” e lo comprendevo perché è l’abitudine. Quindi per chi non riesce a fare il pasto adeguato come indicava i nutrizionisti, può fare un mini pasto alle 7.30-8.00 e poi fare un altro pasto, più consistente, alle 9.30. Una volta arrivati al campo ci sono gli integratori che compensano ma sicuramente è un disagio incredibile. Tutti gli altri orari invece sono compatibili con l’alimentazione. Per quanto riguarda invece l’allenamento non cambia molto. Per esempio quando si gioca alle 20.45 si fanno anche delle sedute mattutine, si fa quello che viene chiamato “risveglio neuromuscolare”. Tante volte non si va neanche sul campo. Se c’è un hotel capiente si trova un salone o una terrazza e si fa”.