Calcio
L'ANALISI - Magoni: "Contro il Bologna, ho visto un Napoli ritrovato dal punto di vista fisico"
26.08.2024 14:43 di Napoli Magazine

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Oscar Magoni, doppio ex di Napoli e Bologna, attuale direttore sportivo del Renate.


Quali sono gli obiettivi del Renate?
“Partecipiamo per il sedicesimo anno consecutivo in Serie C, abbiamo iniziato bene con una vittoria in trasferta. Puntiamo a rimanere in categoria ed a valorizzare i giovani. Lavoriamo per questo”


Che partita ha visto ieri sera?
“Ho visto un Napoli ritrovato sotto il punto di vista fisico, di determinazione, ho visto una squadra più viva rispetto a quella di Verona. La scoppola rimediata al Bentegodi s’è fatta sentire. C’è stato anche un buon gioco. Un alto livello di gioco. Contestualmente, il Bologna l’ho visto in difficoltà. Mi sembra che, da quel che s’è visto ieri, i giocatori che sono arrivati in luogo chi di chi è andato via, non sia all’altezza. Il Napoli ha preso la partita in mano ed ha vinto meritatamente”.


Ottima prestazione di Anguissa: cosa ne pensa?
“A livello di impatto fisico, l’ho visto molto bene. Ha fatto qualche errore banale, ma è stato un giocatore importante per portare a casa la vittoria”


Si parla dell’acquisto di due centrocampisti, Gilmour e McTominay: saranno solo rimpiazzi, o possono insidiare i titolari Anguissa e Lobotka?
“Speriamo innanzitutto che arrivino. Serve ambientamento e serve tempo. Sono giocatori che arrivano da un altro campionato. Possono dare più possibilità all’allenatore”.


Siamo alla seconda giornata: dopo quante gare è giusto esprimere i primi pareri sul gioco di Conte?
“Se ci fosse la squadra al completo, in un mese di allenamenti e di partite, si può incominciare a trovare un’identità. Il Napoli è una squadra molto incompleta. È una squadra incompleta nella qualità dei giocatori e del numero di giocatori. Adesso il Napoli sta rincorrendo velocemente gli obiettivi. È un po’ in ritardo. È vero che, come dice Conte, è una ripartenza, e va’ vista negli anni. Ma, quando c’è un risultato, l’ambiente e la tifoseria si aspettano tanto. Ma ci vuole tempo, ed il tempo, nel calcio, è un nemico. Il tempo è nemico per gli allenatori: tutti vogliono tutto e subito. Il calcio è anche emotività, spettacolo, anche dopo Verona la squadra è stata molto criticata, mentre ieri c’è stata esaltazione. Sarà sempre così. Chi è dentro deve programmare una crescita. Sa benissimo che ci vuole tempo. Nel frattempo si devono fare punti e si devono gestire tutte le situazioni. Napoli vive di emotività, e non è la città adatta per l’attesa”.


Cosa ne pensa della prestazione di Mazzocchi? Non ha mai disonorato la maglia che indossa 
“Dimostra attaccamento, che nel calcio moderno è sempre più difficile. Gli riconosco che da tutto quello che ha. A Verona non ha giocato bene. Ieri ha giocato meglio. Deve trovare una dimensione di rendimento costante. Sicuramente ci mette tanta grinta e tanto cuore”


Entrare nelle dinamiche altrui non è mai giusto, ma per fare un giochino: viste le cifre che girano, non sarebbe stato meglio vendere prima Osimhen? Non è un errore tirarla così per le lunghe?
“È un errore che parte da lontano. Si poteva vendere l’anno scorso. Il mercato, però, offre opportunità giorno per giorno. Si pensava che ci fossero acquirenti per il costo della clausola, e non ci sono state. Se un giocatore del suo valore diventa un peso, pur di levarselo, si deve scendere a compromessi. Si vedrà quanto, a De Laurentiis, converrà scendere nelle richieste. Sono cose che sono successe anche ad altre squadre. Belotti non è stato venduto per cento milioni, ai tempi del Torino, e non è mai riuscito ad esprimersi a quei livelli. Quando si fanno trattative di quel livello, tutte le parti coinvolte devono trovare un compromesso. Si deve anche capire Osimhen che cosa vuole fare. È una situazione troppo intricata, che è andata avanti per troppo tempo. Ma meglio andarci cauti” 

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L'ANALISI - Magoni: "Contro il Bologna, ho visto un Napoli ritrovato dal punto di vista fisico"

di Napoli Magazine

26/08/2024 - 14:43

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Oscar Magoni, doppio ex di Napoli e Bologna, attuale direttore sportivo del Renate.


Quali sono gli obiettivi del Renate?
“Partecipiamo per il sedicesimo anno consecutivo in Serie C, abbiamo iniziato bene con una vittoria in trasferta. Puntiamo a rimanere in categoria ed a valorizzare i giovani. Lavoriamo per questo”


Che partita ha visto ieri sera?
“Ho visto un Napoli ritrovato sotto il punto di vista fisico, di determinazione, ho visto una squadra più viva rispetto a quella di Verona. La scoppola rimediata al Bentegodi s’è fatta sentire. C’è stato anche un buon gioco. Un alto livello di gioco. Contestualmente, il Bologna l’ho visto in difficoltà. Mi sembra che, da quel che s’è visto ieri, i giocatori che sono arrivati in luogo chi di chi è andato via, non sia all’altezza. Il Napoli ha preso la partita in mano ed ha vinto meritatamente”.


Ottima prestazione di Anguissa: cosa ne pensa?
“A livello di impatto fisico, l’ho visto molto bene. Ha fatto qualche errore banale, ma è stato un giocatore importante per portare a casa la vittoria”


Si parla dell’acquisto di due centrocampisti, Gilmour e McTominay: saranno solo rimpiazzi, o possono insidiare i titolari Anguissa e Lobotka?
“Speriamo innanzitutto che arrivino. Serve ambientamento e serve tempo. Sono giocatori che arrivano da un altro campionato. Possono dare più possibilità all’allenatore”.


Siamo alla seconda giornata: dopo quante gare è giusto esprimere i primi pareri sul gioco di Conte?
“Se ci fosse la squadra al completo, in un mese di allenamenti e di partite, si può incominciare a trovare un’identità. Il Napoli è una squadra molto incompleta. È una squadra incompleta nella qualità dei giocatori e del numero di giocatori. Adesso il Napoli sta rincorrendo velocemente gli obiettivi. È un po’ in ritardo. È vero che, come dice Conte, è una ripartenza, e va’ vista negli anni. Ma, quando c’è un risultato, l’ambiente e la tifoseria si aspettano tanto. Ma ci vuole tempo, ed il tempo, nel calcio, è un nemico. Il tempo è nemico per gli allenatori: tutti vogliono tutto e subito. Il calcio è anche emotività, spettacolo, anche dopo Verona la squadra è stata molto criticata, mentre ieri c’è stata esaltazione. Sarà sempre così. Chi è dentro deve programmare una crescita. Sa benissimo che ci vuole tempo. Nel frattempo si devono fare punti e si devono gestire tutte le situazioni. Napoli vive di emotività, e non è la città adatta per l’attesa”.


Cosa ne pensa della prestazione di Mazzocchi? Non ha mai disonorato la maglia che indossa 
“Dimostra attaccamento, che nel calcio moderno è sempre più difficile. Gli riconosco che da tutto quello che ha. A Verona non ha giocato bene. Ieri ha giocato meglio. Deve trovare una dimensione di rendimento costante. Sicuramente ci mette tanta grinta e tanto cuore”


Entrare nelle dinamiche altrui non è mai giusto, ma per fare un giochino: viste le cifre che girano, non sarebbe stato meglio vendere prima Osimhen? Non è un errore tirarla così per le lunghe?
“È un errore che parte da lontano. Si poteva vendere l’anno scorso. Il mercato, però, offre opportunità giorno per giorno. Si pensava che ci fossero acquirenti per il costo della clausola, e non ci sono state. Se un giocatore del suo valore diventa un peso, pur di levarselo, si deve scendere a compromessi. Si vedrà quanto, a De Laurentiis, converrà scendere nelle richieste. Sono cose che sono successe anche ad altre squadre. Belotti non è stato venduto per cento milioni, ai tempi del Torino, e non è mai riuscito ad esprimersi a quei livelli. Quando si fanno trattative di quel livello, tutte le parti coinvolte devono trovare un compromesso. Si deve anche capire Osimhen che cosa vuole fare. È una situazione troppo intricata, che è andata avanti per troppo tempo. Ma meglio andarci cauti”