Lele Adani, ex difensore, è intervenuto al podcast Viva el Futbol: "Chivu all'Inter? La scelta dovrebbe essere frutto di un percorso, di una visione chiara. O si parte da un progetto e si cerca il profilo adatto, oppure si ha in mente un allenatore e si costruisce attorno a lui. Onestamente, non ho capito questa decisione. Non metto in discussione la qualità di Chivu, che mi sembra serio, competente, appassionato e ben inserito nell’ambiente nerazzurro, ma manca, secondo me, un percorso logico e condiviso. ’analisi andava fatta con settimane di anticipo, non aspettando il fischio finale di PSG-Inter. Lo stato maggiore dell’Inter era pronto a salutare Inzaghi o ha reagito all’ultimo? Se era pronto, avrebbe potuto muoversi prima. Non parlo di telefonate, ma almeno di studiare le alternative, sondare il terreno, sviluppare idee. Per permettere a Chivu di esprimersi al meglio, serve una squadra da migliorare e ringiovanire gradualmente. Con Inzaghi, l’Inter ha avuto un’identità forte. Non ha vinto quanto meritava in Italia, ma è stata sempre competitiva, centrando due finali di Champions League in tre anni. Dopo la finale, però, tutto mi è sembrato improvvisato. L’Inter ha bisogno di un allenatore che si inserisca in un progetto strutturato, non di decidere in base a chi è libero o chi può essere liberato, come De Zerbi o Fabregas. Non ho visto una ricerca profonda, non ho visto visione. So che i dirigenti sono preparati e hanno dimostrato di saper lavorare bene nel rapporto costi-benefici, quindi magari questa scelta pagherà. Ma per ora, il percorso che ha portato a Chivu mi è sembrato confusionario. Detto questo, riconosco a Chivu passione, competenza e un buon impatto nella sua esperienza a Parma".
di Napoli Magazine
19/06/2025 - 22:15
Lele Adani, ex difensore, è intervenuto al podcast Viva el Futbol: "Chivu all'Inter? La scelta dovrebbe essere frutto di un percorso, di una visione chiara. O si parte da un progetto e si cerca il profilo adatto, oppure si ha in mente un allenatore e si costruisce attorno a lui. Onestamente, non ho capito questa decisione. Non metto in discussione la qualità di Chivu, che mi sembra serio, competente, appassionato e ben inserito nell’ambiente nerazzurro, ma manca, secondo me, un percorso logico e condiviso. ’analisi andava fatta con settimane di anticipo, non aspettando il fischio finale di PSG-Inter. Lo stato maggiore dell’Inter era pronto a salutare Inzaghi o ha reagito all’ultimo? Se era pronto, avrebbe potuto muoversi prima. Non parlo di telefonate, ma almeno di studiare le alternative, sondare il terreno, sviluppare idee. Per permettere a Chivu di esprimersi al meglio, serve una squadra da migliorare e ringiovanire gradualmente. Con Inzaghi, l’Inter ha avuto un’identità forte. Non ha vinto quanto meritava in Italia, ma è stata sempre competitiva, centrando due finali di Champions League in tre anni. Dopo la finale, però, tutto mi è sembrato improvvisato. L’Inter ha bisogno di un allenatore che si inserisca in un progetto strutturato, non di decidere in base a chi è libero o chi può essere liberato, come De Zerbi o Fabregas. Non ho visto una ricerca profonda, non ho visto visione. So che i dirigenti sono preparati e hanno dimostrato di saper lavorare bene nel rapporto costi-benefici, quindi magari questa scelta pagherà. Ma per ora, il percorso che ha portato a Chivu mi è sembrato confusionario. Detto questo, riconosco a Chivu passione, competenza e un buon impatto nella sua esperienza a Parma".