A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, agente Fifa:
Claudio, negli ultimi giorni si è parlato con insistenza della questione relativa allo stadio Maradona. Il Comune vorrebbe una ristrutturazione dell’impianto, il club, invece, la costruzione di un nuovo stadio. Secondo lei, come si concluderà questa vicenda?
"Eh, bella domanda. Domanda da un milione di dollari. Non lo so, davvero. Il Maradona è chiaramente un simbolo, ma è anche uno stadio ormai obsoleto, non in linea con gli standard dei nuovi impianti. Quindi, piuttosto che metterci mano e provare a ristrutturarlo, io credo che il Napoli debba fare come tutte le grandi squadre europee: costruirsi la propria casa. È fondamentale. Certo, bisogna trovare una location adatta, una motivazione forte, e poi purtroppo c’è da fare i conti con la burocrazia italiana, che va snellita, altrimenti non si arriva mai a concludere nulla. Però questo, ecco, è il mio pensiero. I tempi della burocrazia sono lunghi, specialmente in grandi città. Basta guardare a quello che sta succedendo a Milano con San Siro. Questi stadi storici rischiano di diventare delle cattedrali nel deserto, se non vengono convertiti in qualcosa di utile. Serve tempo, pazienza e un iter molto lungo".
Passiamo al campo: in queste prime uscite stagionali del Milan, abbiamo visto un Leão forse più propenso al sacrificio. Secondo lei, con mister Allegri, possiamo aspettarci qualcosa di diverso da lui?
"Sì, le prime impressioni sono molto buone, anche dal punto di vista dell’empatia tra i due. Poi, sai, i veri momenti di valutazione arrivano quando ci sono le difficoltà. È lì che si vedono davvero gli allenatori e anche i giocatori. Vedremo se, in caso di qualche calo di forma, Allegri lo metterà fuori o cambierà idea. Ma Allegri è uno bravo, sa gestire queste situazioni. Per il Milan, avere Leão con la testa giusta e le motivazioni giuste sarà fondamentale".
Restando in tema ritiri: un altro calciatore che si sta mettendo in evidenza è il giovane Camarda, ex Milan, ora al Lecce. Potrebbe essere questa la piazza giusta per consacrarsi nel calcio dei grandi?
"Secondo me sì. Lecce è una piazza ideale, ha fatto molto bene negli ultimi anni. Ha un grande conoscitore di calcio come Corvino, uno degli ultimi veri competenti, che punta sui giovani e sa scoprire talenti. Per Camarda è fondamentale giocare, non solo per lui ma per tutti i ragazzi. Le grandi squadre come Milan, Inter o Juve offrono poche possibilità ai giovani. Lecce è la scelta giusta: c’è un tecnico competente, un ambiente favorevole. Certo, ora bisogna rispondere sul campo. Le amichevoli estive contano poco, ma per un attaccante fare gol è sempre importante. È ossigeno, anche in partite che valgono poco".
Secondo lei, Camarda ha davvero le stimmate del grande calciatore? È ancora giovanissimo, ma può diventare un fenomeno?
"È ancora presto per dirlo. Intanto deve dimostrare di poter stare in Serie A. Le prime uscite sono buone, anche quello che ha fatto lo scorso anno all’esordio tra i grandi è stato positivo, ed il suo background nelle giovanili è notevole. Come dicevo, segnare è sempre difficile, in tutte le categorie. Lui ha questo istinto naturale. Ora si confronterà con i grandi e lì capiremo davvero di che pasta è fatto. Ha tempo per crescere, ma è sulla strada giusta".
Parliamo ora del Como, che ha messo nel mirino Alvaro Morata. Ritiene che questo possa essere il colpo che permetta un ulteriore salto di qualità alla squadra di Fabregas?
"Sicuramente sì. Morata secondo me è sempre stato sottovalutato. Mi piace molto per il modo in cui sta in campo e per quello che dà alla squadra. Chiaro, non è uno da 25 gol a stagione, ma è uno che ti fa salire la squadra, che lavora, che sa giocare. E poi, il Como sta facendo le cose sul serio. Hanno un grande allenatore, idee chiare e stanno spendendo cifre importanti. Credo siano già oltre i 100 milioni in questa sessione di mercato. Non vogliono essere dei comprimari, e l’arrivo di Morata sarebbe la conferma".
Chi sarà il portiere titolare del Napoli nella prossima stagione? Due giorni fa è stato ufficializzato l’arrivo di Vanja Milinkovic-Savic, con un contratto quinquennale. Alex Meret, invece, ha avuto spesso rinnovi annuali, tranne l’ultimo, che è stato biennale.
"È un’operazione che non riesco a comprendere del tutto. Tu avevi in casa un portiere giovane, Caprile, di grandissima prospettiva, e l’hai venduto per otto milioni. E hai preso Milinkovic-Savic, che non è più giovanissimo, credo per una cifra oltre i 20. E tutto questo per fargli fare il secondo portiere? Non lo so, è questo che mi lascia perplesso. Alex e Vanja, in effetti, hanno solo un mese di differenza d’età. Tuttavia, a Meret è stato proposto un rinnovo biennale a contratto scaduto, mentre a Milinkovic-Savic un quinquennale. Questo può significare che il Napoli voglia puntare su di lui nel lungo termine, i contratti parlano chiaro. Però, ripeto, avevi Caprile, un portiere giovane, affidabile, su cui potevi continuare a lavorare. L’hai venduto per otto milioni e hai speso oltre venti per prenderne un altro. O è stata una scelta della parte tecnica – magari di Conte – per alzare il livello anche tra i pali, oppure c’è qualcosa che non ci viene detto. Forse è un messaggio a Meret. Non lo so. So solo che qualcosa in questa operazione mi lascia molto perplesso. Ma, come sappiamo, con Antonio Conte nulla è scontato".
di Napoli Magazine
28/07/2025 - 14:40
A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, agente Fifa:
Claudio, negli ultimi giorni si è parlato con insistenza della questione relativa allo stadio Maradona. Il Comune vorrebbe una ristrutturazione dell’impianto, il club, invece, la costruzione di un nuovo stadio. Secondo lei, come si concluderà questa vicenda?
"Eh, bella domanda. Domanda da un milione di dollari. Non lo so, davvero. Il Maradona è chiaramente un simbolo, ma è anche uno stadio ormai obsoleto, non in linea con gli standard dei nuovi impianti. Quindi, piuttosto che metterci mano e provare a ristrutturarlo, io credo che il Napoli debba fare come tutte le grandi squadre europee: costruirsi la propria casa. È fondamentale. Certo, bisogna trovare una location adatta, una motivazione forte, e poi purtroppo c’è da fare i conti con la burocrazia italiana, che va snellita, altrimenti non si arriva mai a concludere nulla. Però questo, ecco, è il mio pensiero. I tempi della burocrazia sono lunghi, specialmente in grandi città. Basta guardare a quello che sta succedendo a Milano con San Siro. Questi stadi storici rischiano di diventare delle cattedrali nel deserto, se non vengono convertiti in qualcosa di utile. Serve tempo, pazienza e un iter molto lungo".
Passiamo al campo: in queste prime uscite stagionali del Milan, abbiamo visto un Leão forse più propenso al sacrificio. Secondo lei, con mister Allegri, possiamo aspettarci qualcosa di diverso da lui?
"Sì, le prime impressioni sono molto buone, anche dal punto di vista dell’empatia tra i due. Poi, sai, i veri momenti di valutazione arrivano quando ci sono le difficoltà. È lì che si vedono davvero gli allenatori e anche i giocatori. Vedremo se, in caso di qualche calo di forma, Allegri lo metterà fuori o cambierà idea. Ma Allegri è uno bravo, sa gestire queste situazioni. Per il Milan, avere Leão con la testa giusta e le motivazioni giuste sarà fondamentale".
Restando in tema ritiri: un altro calciatore che si sta mettendo in evidenza è il giovane Camarda, ex Milan, ora al Lecce. Potrebbe essere questa la piazza giusta per consacrarsi nel calcio dei grandi?
"Secondo me sì. Lecce è una piazza ideale, ha fatto molto bene negli ultimi anni. Ha un grande conoscitore di calcio come Corvino, uno degli ultimi veri competenti, che punta sui giovani e sa scoprire talenti. Per Camarda è fondamentale giocare, non solo per lui ma per tutti i ragazzi. Le grandi squadre come Milan, Inter o Juve offrono poche possibilità ai giovani. Lecce è la scelta giusta: c’è un tecnico competente, un ambiente favorevole. Certo, ora bisogna rispondere sul campo. Le amichevoli estive contano poco, ma per un attaccante fare gol è sempre importante. È ossigeno, anche in partite che valgono poco".
Secondo lei, Camarda ha davvero le stimmate del grande calciatore? È ancora giovanissimo, ma può diventare un fenomeno?
"È ancora presto per dirlo. Intanto deve dimostrare di poter stare in Serie A. Le prime uscite sono buone, anche quello che ha fatto lo scorso anno all’esordio tra i grandi è stato positivo, ed il suo background nelle giovanili è notevole. Come dicevo, segnare è sempre difficile, in tutte le categorie. Lui ha questo istinto naturale. Ora si confronterà con i grandi e lì capiremo davvero di che pasta è fatto. Ha tempo per crescere, ma è sulla strada giusta".
Parliamo ora del Como, che ha messo nel mirino Alvaro Morata. Ritiene che questo possa essere il colpo che permetta un ulteriore salto di qualità alla squadra di Fabregas?
"Sicuramente sì. Morata secondo me è sempre stato sottovalutato. Mi piace molto per il modo in cui sta in campo e per quello che dà alla squadra. Chiaro, non è uno da 25 gol a stagione, ma è uno che ti fa salire la squadra, che lavora, che sa giocare. E poi, il Como sta facendo le cose sul serio. Hanno un grande allenatore, idee chiare e stanno spendendo cifre importanti. Credo siano già oltre i 100 milioni in questa sessione di mercato. Non vogliono essere dei comprimari, e l’arrivo di Morata sarebbe la conferma".
Chi sarà il portiere titolare del Napoli nella prossima stagione? Due giorni fa è stato ufficializzato l’arrivo di Vanja Milinkovic-Savic, con un contratto quinquennale. Alex Meret, invece, ha avuto spesso rinnovi annuali, tranne l’ultimo, che è stato biennale.
"È un’operazione che non riesco a comprendere del tutto. Tu avevi in casa un portiere giovane, Caprile, di grandissima prospettiva, e l’hai venduto per otto milioni. E hai preso Milinkovic-Savic, che non è più giovanissimo, credo per una cifra oltre i 20. E tutto questo per fargli fare il secondo portiere? Non lo so, è questo che mi lascia perplesso. Alex e Vanja, in effetti, hanno solo un mese di differenza d’età. Tuttavia, a Meret è stato proposto un rinnovo biennale a contratto scaduto, mentre a Milinkovic-Savic un quinquennale. Questo può significare che il Napoli voglia puntare su di lui nel lungo termine, i contratti parlano chiaro. Però, ripeto, avevi Caprile, un portiere giovane, affidabile, su cui potevi continuare a lavorare. L’hai venduto per otto milioni e hai speso oltre venti per prenderne un altro. O è stata una scelta della parte tecnica – magari di Conte – per alzare il livello anche tra i pali, oppure c’è qualcosa che non ci viene detto. Forse è un messaggio a Meret. Non lo so. So solo che qualcosa in questa operazione mi lascia molto perplesso. Ma, come sappiamo, con Antonio Conte nulla è scontato".