"Inzaghi vive la Lazio come la sua famiglia, ha intrapreso tutto il percorso da allenatore partendo dagli allievi regionali. Si è conquistato tutto con merito, è una persona di grande qualità. Su Simone ho puntato, quando ha avuto dei momenti difficoltà come calciatore, l'ho chiamato e gli ho detto che mi sembrava giunto il momento di iniziare un percorso diverso". Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, intervenuto ai microfoni di Tg2 Italia, parla così del tecnico e del momento d'oro della squadra. Il patron ha avuto modo di soffermarsi anche sulla sua lotta contro una parte di tifoseria razzista e violenta. L'ultima trovata, la richiesta di risarcimento ad alcuni tifosi protagonisti dei saluti romani dopo una multa della Uefa: "Quando sono arrivato - specifica - la tifoseria veniva additata come fascista, razzista, paghiamo ancora lo scotto. Ho voluto dare dei segnali forti in controtendenza, ho introdotto un codice, fatto di regole molto precise. Siamo stati i primi in Italia a valorizzare i tifosi, non è giusto che anche gli altri paghino per gli errori di una minoranza. La maggior parte sono persone per bene, che vanno allo stadio a tifare".
di Napoli Magazine
23/01/2024 - 17:34
"Inzaghi vive la Lazio come la sua famiglia, ha intrapreso tutto il percorso da allenatore partendo dagli allievi regionali. Si è conquistato tutto con merito, è una persona di grande qualità. Su Simone ho puntato, quando ha avuto dei momenti difficoltà come calciatore, l'ho chiamato e gli ho detto che mi sembrava giunto il momento di iniziare un percorso diverso". Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, intervenuto ai microfoni di Tg2 Italia, parla così del tecnico e del momento d'oro della squadra. Il patron ha avuto modo di soffermarsi anche sulla sua lotta contro una parte di tifoseria razzista e violenta. L'ultima trovata, la richiesta di risarcimento ad alcuni tifosi protagonisti dei saluti romani dopo una multa della Uefa: "Quando sono arrivato - specifica - la tifoseria veniva additata come fascista, razzista, paghiamo ancora lo scotto. Ho voluto dare dei segnali forti in controtendenza, ho introdotto un codice, fatto di regole molto precise. Siamo stati i primi in Italia a valorizzare i tifosi, non è giusto che anche gli altri paghino per gli errori di una minoranza. La maggior parte sono persone per bene, che vanno allo stadio a tifare".