Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, ha tenuto un "clinic" di specializzazione dedicato ad allenatori (professionisti e non), addetti ai lavori del mondo del pallone e appassionati a Castiglione della Pescaia. L'ex Napoli ha risposto ad alcune domande ai presenti: "Nuno Tavares è l'unica incognita della difesa che troverò, è forte ma anarchico, se riusciamo a inquadrarlo diventa fortissimo - le parole raccolte da Tuttomercatoweb.com -. Rovella? Avevo detto che dopo 50 partite da vertice basso, sarebbe diventato un top. Gli manca un po' di palleggio ma è molto forte. Guendouzi è un animale contagioso per chi gli gioca accanto, ha bisogno del guinzaglio perché non riesce a fermarsi al 100%, deve andare oltre. Finale di Champions vinta dal PSG contro l'Inter? Il PSG ha dato una lezione al mondo, ha mandato via i top player, ha abbassato il monte ingaggi comprando dei giovanissimi con cui ha avuto coraggio e ha vinto dove Messi e Neymar non avevano vinto. La Juventus è stata la squadra più difficile da allenare perché era asimmetrica. Abbiamo vinto grazie ai più freschi, come Bentancur. Abbiamo fatto la corsa sull’Inter sempre, perché la Lazio, giocando ogni tre giorni, non aveva la rosa per concorrere".
di Napoli Magazine
15/06/2025 - 13:50
Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, ha tenuto un "clinic" di specializzazione dedicato ad allenatori (professionisti e non), addetti ai lavori del mondo del pallone e appassionati a Castiglione della Pescaia. L'ex Napoli ha risposto ad alcune domande ai presenti: "Nuno Tavares è l'unica incognita della difesa che troverò, è forte ma anarchico, se riusciamo a inquadrarlo diventa fortissimo - le parole raccolte da Tuttomercatoweb.com -. Rovella? Avevo detto che dopo 50 partite da vertice basso, sarebbe diventato un top. Gli manca un po' di palleggio ma è molto forte. Guendouzi è un animale contagioso per chi gli gioca accanto, ha bisogno del guinzaglio perché non riesce a fermarsi al 100%, deve andare oltre. Finale di Champions vinta dal PSG contro l'Inter? Il PSG ha dato una lezione al mondo, ha mandato via i top player, ha abbassato il monte ingaggi comprando dei giovanissimi con cui ha avuto coraggio e ha vinto dove Messi e Neymar non avevano vinto. La Juventus è stata la squadra più difficile da allenare perché era asimmetrica. Abbiamo vinto grazie ai più freschi, come Bentancur. Abbiamo fatto la corsa sull’Inter sempre, perché la Lazio, giocando ogni tre giorni, non aveva la rosa per concorrere".