Libero si è soffermato sulle parole in conferenza stampa di Antonio Conte, allenatore del Napoli: "L’appendice al discorso in cui Conte «non voleva rientrare perché sarebbe stupido» è decisamente più pesante. «Quando hanno toccato alcune squadre, i media si sono schierati. Quando ne ho parlato io non ho visto questa solidarietà – spiega -. Fa capire la discrepanza quando sei a Napoli rispetto alle altre». Detto che Conte si lamentava della poca protezione anche quando allenava la Juventus o l’Inter, sono frasi rumorose. Sembra che la critica sia rivolta ai cosiddetti “media del nord” ed è così, ma c’è anche l’altro lato della medaglia: non è forse una critica anche ai media che dovrebbero sostenere questa squadra che sta facendo un miracolo? È di mouriniana memoria questa strategia del “noi contro tutto e tutti”, nulla di nuovo. Il mondo esterno da cui isolare la squadra, quindi, non è solo quello dei rivali. Sembra anche quello più vicino, quello teoricamente amico. «Se il Napoli è primo, è solo grazie ai giocatori e a nessun altro». Precisazione: «Non è grazie a me, ma a loro. E a nessun altro», ribadito più volte. «La barca è in navigazione e noi siamo in alto mare. Abbiamo dovuto cambiare tre moduli…», altra sottolineatura delle difficoltà. Difficoltà dovute al mercato: «Che facevamo, a gennaio vendevamo anche Raspadori? Non lo so, in qualche modo dovevamo pur finire il campionato…»".
di Napoli Magazine
15/02/2025 - 11:43
Libero si è soffermato sulle parole in conferenza stampa di Antonio Conte, allenatore del Napoli: "L’appendice al discorso in cui Conte «non voleva rientrare perché sarebbe stupido» è decisamente più pesante. «Quando hanno toccato alcune squadre, i media si sono schierati. Quando ne ho parlato io non ho visto questa solidarietà – spiega -. Fa capire la discrepanza quando sei a Napoli rispetto alle altre». Detto che Conte si lamentava della poca protezione anche quando allenava la Juventus o l’Inter, sono frasi rumorose. Sembra che la critica sia rivolta ai cosiddetti “media del nord” ed è così, ma c’è anche l’altro lato della medaglia: non è forse una critica anche ai media che dovrebbero sostenere questa squadra che sta facendo un miracolo? È di mouriniana memoria questa strategia del “noi contro tutto e tutti”, nulla di nuovo. Il mondo esterno da cui isolare la squadra, quindi, non è solo quello dei rivali. Sembra anche quello più vicino, quello teoricamente amico. «Se il Napoli è primo, è solo grazie ai giocatori e a nessun altro». Precisazione: «Non è grazie a me, ma a loro. E a nessun altro», ribadito più volte. «La barca è in navigazione e noi siamo in alto mare. Abbiamo dovuto cambiare tre moduli…», altra sottolineatura delle difficoltà. Difficoltà dovute al mercato: «Che facevamo, a gennaio vendevamo anche Raspadori? Non lo so, in qualche modo dovevamo pur finire il campionato…»".