Simone Pafundi, attaccante dell'Udinese in prestito al Losanna, ha rilasciato una intervista a 'Cronache di Spogliatoio': "Dopo questa esperienza in Svizzera sono pronto per la A, dove ci sono tanti giovani adesso. Qui ho imparato soprattutto la fase difensiva: ci sono tanti capovolgimento di fronte. Guardando i numeri uno può dire: ‘Ma Pafundi non ha fatto bene in Svizzera’. Invece, guardando le partite, direi di no. E poi sono cresciuto fisicamente e in fiducia. L’esperienza in Under 20 mi sta confermando che sto bene. Mancini mi aveva già convocato per uno stage ma da lì a essere chiamato davvero con i grandi…". E invece è accaduto davvero: "Stavo andando in pullman a Napoli quando mi ha chiamato Corradi, che era il mio ct nelle Under. Mi dice: ‘Devi dirmi qualcosa?’. Io gli rispondo: ‘No, mister, perché?’. Lui mi fa: ‘Un uccellino mi ha detto che…’. Sono impazzito: ‘Mister ma scherzi??’. Sono arrivato in Nazionale che ero molto teso, con mille pressioni addosso. Ma sono stati i 10 giorni più belli della mia vita. Gnonto, Scalvini e Miretti mi hanno aiutato, anche i più storici. Non me lo aspettavo, chiaramente. Poi Mancini mi ha fatto esordire contro l’Albania. Incredibile". Lì la sua vita è cambiata per sempre: "Le pressioni che ne sono derivate sono state tantissime. Un po’ le ho sofferte, ma ora sono pronto".
di Napoli Magazine
12/10/2024 - 18:56
Simone Pafundi, attaccante dell'Udinese in prestito al Losanna, ha rilasciato una intervista a 'Cronache di Spogliatoio': "Dopo questa esperienza in Svizzera sono pronto per la A, dove ci sono tanti giovani adesso. Qui ho imparato soprattutto la fase difensiva: ci sono tanti capovolgimento di fronte. Guardando i numeri uno può dire: ‘Ma Pafundi non ha fatto bene in Svizzera’. Invece, guardando le partite, direi di no. E poi sono cresciuto fisicamente e in fiducia. L’esperienza in Under 20 mi sta confermando che sto bene. Mancini mi aveva già convocato per uno stage ma da lì a essere chiamato davvero con i grandi…". E invece è accaduto davvero: "Stavo andando in pullman a Napoli quando mi ha chiamato Corradi, che era il mio ct nelle Under. Mi dice: ‘Devi dirmi qualcosa?’. Io gli rispondo: ‘No, mister, perché?’. Lui mi fa: ‘Un uccellino mi ha detto che…’. Sono impazzito: ‘Mister ma scherzi??’. Sono arrivato in Nazionale che ero molto teso, con mille pressioni addosso. Ma sono stati i 10 giorni più belli della mia vita. Gnonto, Scalvini e Miretti mi hanno aiutato, anche i più storici. Non me lo aspettavo, chiaramente. Poi Mancini mi ha fatto esordire contro l’Albania. Incredibile". Lì la sua vita è cambiata per sempre: "Le pressioni che ne sono derivate sono state tantissime. Un po’ le ho sofferte, ma ora sono pronto".