La Juventus piange la scomparsa di Francesco Morini.
Francesco Morini, nato a San Giuliano Terme il 12 agosto 1944, è stato qualcosa di più dello stopper bianconero per molti anni, come una volta venivano definiti i centrali difensivi. Lui è stato l'elemento di sicurezza, il giocatore straordinariamente affidabile sempre presente e particolarmente efficace ogni qualvolta la partita assumeva toni agonistici elevati. Non a caso, per tutti Francesco era Morgan, il nome di un pirata, per come riusciva a sottrarre il pallone ai centravanti avversari. Ed erano proprio i duelli con i grandi bomber dell'epoca – Boninsegna e Riva su tutti – ad esaltarlo nei duelli corpo a corpo: Morini diventava l'ombra dell'attaccante di turno, non lo faceva respirare, lo marcava a uomo dal primo all'ultimo minuto.
Alla Juventus ha vissuto un decennio che definire splendido è riduttivo. Francesco arriva dalla Sampdoria quando ha 25 anni. É il 1969, sta nascendo una nuova Juve ricca di gioventù e lui, che in Serie A ha già fatto il suo esordio nella stagione 1963-64, regala un contributo d'esperienza e di energia. Vince molto, Morini: 5 campionati, 1 Coppa Italia, 1 Coppa Uefa. Il totale è di 372 partite, senza mai segnare un gol – cosa sulla quale ironizzava spesso quando ricordava i suoi trascorsi – perché il suo compito istituzionale era impedirli, non farli.
GIOCATORE E DIRIGENTE
Alla Juventus Morini ha regalato ancora competenza e passione dopo avere abbandonato la carriera da giocatore. Ne è stato direttore sportivo e poi team manager, vivendo in prima linea un periodo straordinario di successi, dal 1981 al 1994.
Da aggiungervi vi è la sua simpatia. Chi lo ha conosciuto, sa quanto ricchi fossero i suoi racconti, quanto piacere sapeva esprimere nell'essere stato un grande protagonista del calcio e della Juventus.
Ci ha lasciato un pezzo di noi. Grazie di tutto, Morgan
di Napoli Magazine
31/08/2021 - 12:49
La Juventus piange la scomparsa di Francesco Morini.
Francesco Morini, nato a San Giuliano Terme il 12 agosto 1944, è stato qualcosa di più dello stopper bianconero per molti anni, come una volta venivano definiti i centrali difensivi. Lui è stato l'elemento di sicurezza, il giocatore straordinariamente affidabile sempre presente e particolarmente efficace ogni qualvolta la partita assumeva toni agonistici elevati. Non a caso, per tutti Francesco era Morgan, il nome di un pirata, per come riusciva a sottrarre il pallone ai centravanti avversari. Ed erano proprio i duelli con i grandi bomber dell'epoca – Boninsegna e Riva su tutti – ad esaltarlo nei duelli corpo a corpo: Morini diventava l'ombra dell'attaccante di turno, non lo faceva respirare, lo marcava a uomo dal primo all'ultimo minuto.
Alla Juventus ha vissuto un decennio che definire splendido è riduttivo. Francesco arriva dalla Sampdoria quando ha 25 anni. É il 1969, sta nascendo una nuova Juve ricca di gioventù e lui, che in Serie A ha già fatto il suo esordio nella stagione 1963-64, regala un contributo d'esperienza e di energia. Vince molto, Morini: 5 campionati, 1 Coppa Italia, 1 Coppa Uefa. Il totale è di 372 partite, senza mai segnare un gol – cosa sulla quale ironizzava spesso quando ricordava i suoi trascorsi – perché il suo compito istituzionale era impedirli, non farli.
GIOCATORE E DIRIGENTE
Alla Juventus Morini ha regalato ancora competenza e passione dopo avere abbandonato la carriera da giocatore. Ne è stato direttore sportivo e poi team manager, vivendo in prima linea un periodo straordinario di successi, dal 1981 al 1994.
Da aggiungervi vi è la sua simpatia. Chi lo ha conosciuto, sa quanto ricchi fossero i suoi racconti, quanto piacere sapeva esprimere nell'essere stato un grande protagonista del calcio e della Juventus.
Ci ha lasciato un pezzo di noi. Grazie di tutto, Morgan