In occasione del quarto anniversario della morte di Diego Armando Maradona, la redazione dI Calcionapoli1926 ha intervistato alcuni ex calciatori, avversari di Diego in mille battaglie. Di seguito le dichiarazioni:
Franco Baresi, bandiera del Milan, avversario di mille battaglie all'insegna della sportività, l'ha voluto ricordare così: “Ho avuto modo di affrontarlo diverse volte e averlo di fronte è stato un onore: erano sempre grandi sfide. Diego era capace di fare cose che nessuno poteva eguagliare. Giocatore leale, amato e stimato da compagni e avversari. Un mito e un uomo dal cuore grande. Ciao Diego”.
Roberto Mancini, stella della Samp negli anni di Diego, ha elogiato la sua grandezza calcistica: “Maradona è stato il migliore in assoluto! Se avesse giocato oggi, con le regole cambiate a protezione che hanno gli attaccanti di oggi e degli ultimi 15 anni, Maradona avrebbe fatto tre goal ogni partita, quindi non l'avrebbero fatto giocare per questo: sarebbe stato troppo superiore”.
Un altro grande ex calciatore, Giancarlo Antognoni ha riconosciuto la genialità di Diego e l'ha ricordato così: “Diego per la nostra generazione è stato il migliore di tutti, per tecnica, fantasia, e giocatore simbolo di una Nazionale e squadra di appartenenza. Ci siamo incontrati tante volte in campionato e in Nazionale: era quasi immarcabile, vinceva le partite da solo. Per me è il più grande che ho visto giocare, e ce n’erano in quell’epoca (Platini, Zico, Cruijff, etc.etc.)”.
Spillo Altobelli ha più volte giocato contro Maradona e lo ha ricordato così: “Quando si parla di Maradona si parla del calcio: è stato veramente il più grande giocatore di tutti i tempi. Io sono stato fortunato a conoscerlo e soprattutto anche a giocargli contro in tante partite tra Napoli ed Inter. Oppure un anno ricordo che io giocavo nella Juve e ha fatto delle cose veramente strepitose: ti faceva innamorare. Sono contento per tutti i tifosi del Napoli che hanno avuto la possibilità di ammirare e di vedere questo grandissimo giocatore. Ma soprattutto ci tengo a dire che era anche una grande persona. Diego è stato quello che ha fatto appassionare di più non solo i napoletani, ma tutti i tifosi, al calcio italiano”.
Un avversario che più volte si è trovato a difendere la porta dai tiri di Maradona è stato Gianluca Pagliuca che ne ha parlato così: "Giocatore meraviglioso, immenso, umile e sempre carino con gli avversari. Un grande veramente".
Tante sfide con Diego quando indossava la maglia della Juve e della Nazionale, questo il ricordo di Antonio Cabrini: “Inutile dire cosa significava Maradona in campo. Tutti lo vedevano giocare e sapevano cos’era: un giocatore universale amato da tutte le squadre del mondo. Un esempio calcistico inimitabile, fuori da ogni regola. Fortunatamente in campo non lo marcavo io, ma lo vedevo e notavo la differenza tra lui e qualsiasi altro avversario. Era nato per giocare a calcio. Sono legato al suo ricordo come uomo. L’ho conosciuto fuori dal campo ed era un ragazzo meraviglioso: non rispecchiava il grande giocatore, nel senso che era una persona normalissima. Questa è stata la sua grande forza”.
Tantissime le sfide epiche tra Napoli e Milan negli anni '80. L'ex difensore rossonero Filippo Galli l'ha ricordato così: “Ho avuto l’onore e l’onere di affrontare Maradona in diverse occasioni negli anni in cui Napoli e Milan si contendevano lo scudetto. È sempre stato un avversario corretto, leale e in campo mi ha sempre colpito l’attenzione che aveva per i compagni. Era sempre pronto a intervenire in loro difesa. Mi sono sempre domandato come potesse entrare in campo ed essere subito pronto alla gara, perché il suo riscaldamento si limitava a dei ‘giochi’ con il pallone: unico, fantastico, indimenticabile Diego Armando Maradona!”.
Bandiera della Sampdoria ed ex difensore, Moreno Mannini ha battagliato tante volte con Maradona e ne ha ricordato il debutto nel calcio italiano: “La mia prima partita fuori casa con la Sampdoria nel 1984 fu l’esordio in campo di Maradona in casa a Napoli. Entrando in campo, mi sono reso conto dell’amore della città nei confronti di Diego. Quando abbiamo fatto gli ultimi gradini era una bolgia. Al di là dei gesti tecnici che conosciamo tutti, in campo era imprendibile: nessuno dirà il contrario. Porto nel cuore quell’esordio che ho vissuto in campo. Non riuscivamo a parlarci in campo dal caos che c’era sugli spalti”.
Aldo Serena ha vestito le maglie di tutte le big italiane e ha sfidato Diego in tantissime occasioni: “Maradona era un extraterrestre per noi comuni mortali. Quando lo incontravamo, avevamo una sorta di timore e ammirazione. La cosa che mi ha sempre sorpreso, e che dava all’idea della sua enorme grandezza, era che non si lamentava mai quando subiva i falli. All’epoca i difensori potevano entrare, in momenti anche difficili della partita, con la gamba alta, con spinte, e lui non l’ho mai visto lamentarsi. Segno che la sua superiorità era così netta che non guardava le piccolezze del momento per falli o falletti. Era nato nel 1960, come me, e devo dire che quella volta, in quell’anno, il Dio della tecnica e della fantasia ha guardato solo dalla parte dell’Argentina, ha rivolto lo sguardo verso Sud-Ovest e non verso il Veneto".
Altro difensore che giocò contro Diego è Fulvio Collovati: “Diego è stato un personaggio unico! Come calciatore, naturalmente, un numero uno di tutti i tempi. Ho avuto la fortuna di non di marcarlo, ma di giocarci contro: per me è stato un onore. Non c’è paragone con i calciatore di adesso: era leale e accettava i falli”.
Tante battaglie anche con un altro difensore, Giacomo Ferri: “Io ho avuto la fortuna di giocare in un periodo dove in Italia giocavano i migliori al mondo: non solo stranieri, ma anche italiani e li ho marcati tutti. Lui, MARADONA, era di tre categorie sopra tutto e tutti (stellare)”.
Un giovane Gianluca Luppi lo sfidò più volte con la maglia del Bologna e lo ha ricordato così: “Penso sia stato il più grande giocatore che abbia affrontato... Ricordo che prendergli la palla era già una vittoria per me, anche se poi la partita la perdevo comunque...”.
Tante sfide contro Diego anche per Amedeo Carboni: "I ricordi di Maradona sono solo fantastici perché, per di più, in tante occasioni ci siamo frequentati anche fuori dal campo. Era una persona generosa e fantastica. Per quanto riguarda il campo, ho tanti ricordi sia con la Samp che con la Roma. Con la Samp furono grandissimi match perché noi avevamo una grandissima squadra come loro. Ricordo una cosa che spesso si è detta, ovvero che lui non usciva mai a fare il riscaldamento e rimaneva sempre nel tunnel a palleggiare con le scarpe sciolte, le famose Puma King. E palleggiava, palleggiava... Faceva tutti i giochi e si riscaldava così. Poi dopo in campo era quello che tutti abbiamo visto: si trasformava in maniera incredibile. Poi ho un grande dilemma quando si cerca di fare dei paragoni, ma sono impossibili da fare: se Messi e Cristiano Ronaldo avessero fatto la vita fuori dal campo come quella di Maradona sarebbero stati Messi e Ronaldo? Si può fare anche il contrario: se Maradona avesse fatto la vita di Messi e Ronaldo fuori dal campo quanto sarebbe durata la sua carriera? Questo la dice lunga su quanto fosse forte: un grandissimo".
Un grande bomber, Pietropaolo Virdis, ha ricordato così Diego: "Cosa aggiungere di più sul più grande? È stato fantastico poterlo ammirare da vicino e cercare di batterlo o almeno di provarci".
di Napoli Magazine
25/11/2024 - 16:36
In occasione del quarto anniversario della morte di Diego Armando Maradona, la redazione dI Calcionapoli1926 ha intervistato alcuni ex calciatori, avversari di Diego in mille battaglie. Di seguito le dichiarazioni:
Franco Baresi, bandiera del Milan, avversario di mille battaglie all'insegna della sportività, l'ha voluto ricordare così: “Ho avuto modo di affrontarlo diverse volte e averlo di fronte è stato un onore: erano sempre grandi sfide. Diego era capace di fare cose che nessuno poteva eguagliare. Giocatore leale, amato e stimato da compagni e avversari. Un mito e un uomo dal cuore grande. Ciao Diego”.
Roberto Mancini, stella della Samp negli anni di Diego, ha elogiato la sua grandezza calcistica: “Maradona è stato il migliore in assoluto! Se avesse giocato oggi, con le regole cambiate a protezione che hanno gli attaccanti di oggi e degli ultimi 15 anni, Maradona avrebbe fatto tre goal ogni partita, quindi non l'avrebbero fatto giocare per questo: sarebbe stato troppo superiore”.
Un altro grande ex calciatore, Giancarlo Antognoni ha riconosciuto la genialità di Diego e l'ha ricordato così: “Diego per la nostra generazione è stato il migliore di tutti, per tecnica, fantasia, e giocatore simbolo di una Nazionale e squadra di appartenenza. Ci siamo incontrati tante volte in campionato e in Nazionale: era quasi immarcabile, vinceva le partite da solo. Per me è il più grande che ho visto giocare, e ce n’erano in quell’epoca (Platini, Zico, Cruijff, etc.etc.)”.
Spillo Altobelli ha più volte giocato contro Maradona e lo ha ricordato così: “Quando si parla di Maradona si parla del calcio: è stato veramente il più grande giocatore di tutti i tempi. Io sono stato fortunato a conoscerlo e soprattutto anche a giocargli contro in tante partite tra Napoli ed Inter. Oppure un anno ricordo che io giocavo nella Juve e ha fatto delle cose veramente strepitose: ti faceva innamorare. Sono contento per tutti i tifosi del Napoli che hanno avuto la possibilità di ammirare e di vedere questo grandissimo giocatore. Ma soprattutto ci tengo a dire che era anche una grande persona. Diego è stato quello che ha fatto appassionare di più non solo i napoletani, ma tutti i tifosi, al calcio italiano”.
Un avversario che più volte si è trovato a difendere la porta dai tiri di Maradona è stato Gianluca Pagliuca che ne ha parlato così: "Giocatore meraviglioso, immenso, umile e sempre carino con gli avversari. Un grande veramente".
Tante sfide con Diego quando indossava la maglia della Juve e della Nazionale, questo il ricordo di Antonio Cabrini: “Inutile dire cosa significava Maradona in campo. Tutti lo vedevano giocare e sapevano cos’era: un giocatore universale amato da tutte le squadre del mondo. Un esempio calcistico inimitabile, fuori da ogni regola. Fortunatamente in campo non lo marcavo io, ma lo vedevo e notavo la differenza tra lui e qualsiasi altro avversario. Era nato per giocare a calcio. Sono legato al suo ricordo come uomo. L’ho conosciuto fuori dal campo ed era un ragazzo meraviglioso: non rispecchiava il grande giocatore, nel senso che era una persona normalissima. Questa è stata la sua grande forza”.
Tantissime le sfide epiche tra Napoli e Milan negli anni '80. L'ex difensore rossonero Filippo Galli l'ha ricordato così: “Ho avuto l’onore e l’onere di affrontare Maradona in diverse occasioni negli anni in cui Napoli e Milan si contendevano lo scudetto. È sempre stato un avversario corretto, leale e in campo mi ha sempre colpito l’attenzione che aveva per i compagni. Era sempre pronto a intervenire in loro difesa. Mi sono sempre domandato come potesse entrare in campo ed essere subito pronto alla gara, perché il suo riscaldamento si limitava a dei ‘giochi’ con il pallone: unico, fantastico, indimenticabile Diego Armando Maradona!”.
Bandiera della Sampdoria ed ex difensore, Moreno Mannini ha battagliato tante volte con Maradona e ne ha ricordato il debutto nel calcio italiano: “La mia prima partita fuori casa con la Sampdoria nel 1984 fu l’esordio in campo di Maradona in casa a Napoli. Entrando in campo, mi sono reso conto dell’amore della città nei confronti di Diego. Quando abbiamo fatto gli ultimi gradini era una bolgia. Al di là dei gesti tecnici che conosciamo tutti, in campo era imprendibile: nessuno dirà il contrario. Porto nel cuore quell’esordio che ho vissuto in campo. Non riuscivamo a parlarci in campo dal caos che c’era sugli spalti”.
Aldo Serena ha vestito le maglie di tutte le big italiane e ha sfidato Diego in tantissime occasioni: “Maradona era un extraterrestre per noi comuni mortali. Quando lo incontravamo, avevamo una sorta di timore e ammirazione. La cosa che mi ha sempre sorpreso, e che dava all’idea della sua enorme grandezza, era che non si lamentava mai quando subiva i falli. All’epoca i difensori potevano entrare, in momenti anche difficili della partita, con la gamba alta, con spinte, e lui non l’ho mai visto lamentarsi. Segno che la sua superiorità era così netta che non guardava le piccolezze del momento per falli o falletti. Era nato nel 1960, come me, e devo dire che quella volta, in quell’anno, il Dio della tecnica e della fantasia ha guardato solo dalla parte dell’Argentina, ha rivolto lo sguardo verso Sud-Ovest e non verso il Veneto".
Altro difensore che giocò contro Diego è Fulvio Collovati: “Diego è stato un personaggio unico! Come calciatore, naturalmente, un numero uno di tutti i tempi. Ho avuto la fortuna di non di marcarlo, ma di giocarci contro: per me è stato un onore. Non c’è paragone con i calciatore di adesso: era leale e accettava i falli”.
Tante battaglie anche con un altro difensore, Giacomo Ferri: “Io ho avuto la fortuna di giocare in un periodo dove in Italia giocavano i migliori al mondo: non solo stranieri, ma anche italiani e li ho marcati tutti. Lui, MARADONA, era di tre categorie sopra tutto e tutti (stellare)”.
Un giovane Gianluca Luppi lo sfidò più volte con la maglia del Bologna e lo ha ricordato così: “Penso sia stato il più grande giocatore che abbia affrontato... Ricordo che prendergli la palla era già una vittoria per me, anche se poi la partita la perdevo comunque...”.
Tante sfide contro Diego anche per Amedeo Carboni: "I ricordi di Maradona sono solo fantastici perché, per di più, in tante occasioni ci siamo frequentati anche fuori dal campo. Era una persona generosa e fantastica. Per quanto riguarda il campo, ho tanti ricordi sia con la Samp che con la Roma. Con la Samp furono grandissimi match perché noi avevamo una grandissima squadra come loro. Ricordo una cosa che spesso si è detta, ovvero che lui non usciva mai a fare il riscaldamento e rimaneva sempre nel tunnel a palleggiare con le scarpe sciolte, le famose Puma King. E palleggiava, palleggiava... Faceva tutti i giochi e si riscaldava così. Poi dopo in campo era quello che tutti abbiamo visto: si trasformava in maniera incredibile. Poi ho un grande dilemma quando si cerca di fare dei paragoni, ma sono impossibili da fare: se Messi e Cristiano Ronaldo avessero fatto la vita fuori dal campo come quella di Maradona sarebbero stati Messi e Ronaldo? Si può fare anche il contrario: se Maradona avesse fatto la vita di Messi e Ronaldo fuori dal campo quanto sarebbe durata la sua carriera? Questo la dice lunga su quanto fosse forte: un grandissimo".
Un grande bomber, Pietropaolo Virdis, ha ricordato così Diego: "Cosa aggiungere di più sul più grande? È stato fantastico poterlo ammirare da vicino e cercare di batterlo o almeno di provarci".