"Il calcio è semplice" diceva qualcuno e, aggiungiamo noi, a volte lo è anche il calciomercato. Se Lautaro Martinez chiede 12 milioni di euro a stagione, magari a salire nel corso del tempo, per il rinnovo del contratto in scadenza 2026 ma l'Inter non può andare oltre i dieci, bonus (anche facili da raggiungere) compresi, non ci vuole una calcolatrice per capire che la distanza tra le parti è ampia, così ampia che non servirebbero altri cinque o dieci incontri per colmarla. Ma il calciomercato, come il calcio e come la vita, è fatto anche di sfumature e quindi Alejandro Camano, l'agente del Toro, e la dirigenza interista si rivedranno a breve, ogni giornata è buona da oggi alle ore intorno alle quali si svolgerà il nuovo CdA del club, previsto martedì. Anche perché pare Lautaro stia venendo effettivamente incontro alle richieste del club, ragionando su un accordo da 9 milioni di euro più bonus.
L'Inter dai primi incontri - datati fine 2023 - a oggi, ha sempre fatto capire come oltre i 10 milioni non si possa andare, cifra attorno alla quale l'entourage dell'argentino aveva dato un sì di massima, da qui l'ottimismo raccontato in lungo e in largo nel corso dei mesi. Però le cose sono cambiate recentemente e non c'entra la questione Zhang-Oaktree, i paletti entro cui si può muovere l'Inter si sono mossi di poco, sia in senso positivo che in senso negativo, col cambio di proprietà.
Bisogna capire se dietro la nuova richiesta di Camano ci sia un altro club, per esempio si pensa al PSG sempre alla ricerca di un nuovo bomber che sostituisca Mbappé (con Osimhen ora in orbita Chelsea e con Conte che vuole trattene Kavratkshelia a Napoli); oppure quello dell'agente è 'solo' un normale gioco delle parti al rialzo, per spuntare la migliore offerta per il proprio assistito.
Cose che il secondo incontro di questi giorni dovrà assolutamente chiarire. Perché se ieri il faccia a faccia è servito per mettere sul tavolo le carte in modo ufficiale, dopo che comunque già si era capito dove volessero parare Inter e Lautaro, questa volta si dovrà capire se davvero si vuole arrivare a un accordo. E quindi i nerazzurri ribadiranno che dieci milioni è l'approdo finale, magari ammorbidendosi sulla facilità con la quale raggiungere i bonus che portano la base fissa da 9 milioni alla doppia cifra, ma dall'altro il capitano - se davvero ama il club, i compagni, i tifosi e la città come più volte ha dichiarato - dovrà darne seguito coi fatti, abbassando le proprie richieste come trapela da queste ultime ore.
In caso di fumata nera, non si vedono molte alternative oltre l'addio. Perché l'Inter non vuole sentire parlare di iniziare la stagione 2024/25 senza un accordo col capitano, che magari un pensierino a restare altri 12 mesi con questo contratto, in modo da avere le spalle ancora più larghe in sede di trattativa la prossima estate, lo fa. D'altro canto la dirigenza nerazzurra non può ripetere un altro caso Skriniar: se Lautaro arrivasse a giugno 2025 col contratto in scadenza alla fine della stagione successiva, lo spettro di un altro addio - ancor più doloroso, non solo economicamente - a parametro zero sarebbe inconcepibile.
di Napoli Magazine
31/05/2024 - 12:41
"Il calcio è semplice" diceva qualcuno e, aggiungiamo noi, a volte lo è anche il calciomercato. Se Lautaro Martinez chiede 12 milioni di euro a stagione, magari a salire nel corso del tempo, per il rinnovo del contratto in scadenza 2026 ma l'Inter non può andare oltre i dieci, bonus (anche facili da raggiungere) compresi, non ci vuole una calcolatrice per capire che la distanza tra le parti è ampia, così ampia che non servirebbero altri cinque o dieci incontri per colmarla. Ma il calciomercato, come il calcio e come la vita, è fatto anche di sfumature e quindi Alejandro Camano, l'agente del Toro, e la dirigenza interista si rivedranno a breve, ogni giornata è buona da oggi alle ore intorno alle quali si svolgerà il nuovo CdA del club, previsto martedì. Anche perché pare Lautaro stia venendo effettivamente incontro alle richieste del club, ragionando su un accordo da 9 milioni di euro più bonus.
L'Inter dai primi incontri - datati fine 2023 - a oggi, ha sempre fatto capire come oltre i 10 milioni non si possa andare, cifra attorno alla quale l'entourage dell'argentino aveva dato un sì di massima, da qui l'ottimismo raccontato in lungo e in largo nel corso dei mesi. Però le cose sono cambiate recentemente e non c'entra la questione Zhang-Oaktree, i paletti entro cui si può muovere l'Inter si sono mossi di poco, sia in senso positivo che in senso negativo, col cambio di proprietà.
Bisogna capire se dietro la nuova richiesta di Camano ci sia un altro club, per esempio si pensa al PSG sempre alla ricerca di un nuovo bomber che sostituisca Mbappé (con Osimhen ora in orbita Chelsea e con Conte che vuole trattene Kavratkshelia a Napoli); oppure quello dell'agente è 'solo' un normale gioco delle parti al rialzo, per spuntare la migliore offerta per il proprio assistito.
Cose che il secondo incontro di questi giorni dovrà assolutamente chiarire. Perché se ieri il faccia a faccia è servito per mettere sul tavolo le carte in modo ufficiale, dopo che comunque già si era capito dove volessero parare Inter e Lautaro, questa volta si dovrà capire se davvero si vuole arrivare a un accordo. E quindi i nerazzurri ribadiranno che dieci milioni è l'approdo finale, magari ammorbidendosi sulla facilità con la quale raggiungere i bonus che portano la base fissa da 9 milioni alla doppia cifra, ma dall'altro il capitano - se davvero ama il club, i compagni, i tifosi e la città come più volte ha dichiarato - dovrà darne seguito coi fatti, abbassando le proprie richieste come trapela da queste ultime ore.
In caso di fumata nera, non si vedono molte alternative oltre l'addio. Perché l'Inter non vuole sentire parlare di iniziare la stagione 2024/25 senza un accordo col capitano, che magari un pensierino a restare altri 12 mesi con questo contratto, in modo da avere le spalle ancora più larghe in sede di trattativa la prossima estate, lo fa. D'altro canto la dirigenza nerazzurra non può ripetere un altro caso Skriniar: se Lautaro arrivasse a giugno 2025 col contratto in scadenza alla fine della stagione successiva, lo spettro di un altro addio - ancor più doloroso, non solo economicamente - a parametro zero sarebbe inconcepibile.