Mi chiamo Nicolò Barella, risolvo problemi. Dopo un paio di convocazioni andate a vuoto per problemi fisici, la Nazionale ha ritrovato il suo tuttofare e il ct Luciano Spalletti ha finalmente avuto a disposizione il suo Mr Wolf di tarantiniana connotazione. Contro il Belgio il centrocampista dell'Inter è sceso in campo dal primo minuto in un ruolo inedito e cucitogli addosso dal ct per l'occasione, ma non ha deluso, anzi è stato decisivo confermando tutte le sensazioni anticipate alla vigilia dallo stesso Spalletti.
"Abbiamo bisogno di un giocatore che sappia legare il centrocampo, che abbia attitudini offensive e Barella ha tutte queste caratteristiche". Vero, la dimostrazione è arrivata proprio a Bruxelles contro il Belgio di Domenico Tedesco in una gara in cui il centrocampo dell'Italia ha mandato ai matti gli avversari diretti alternando fasi di palleggio a pressing e inserimenti alle spalle dei difensori. Il gol della vittoria arrivato già all'11' con Tonali è stata la sublimazione di tutto questo.
Del resto la rivoluzione tattica di Spalletti dopo il disastroso europeo è iniziata proprio dal centrocampo, cambiato posizioni in campo ma soprattutto concetti di gioco e affidandosi a volti nuovi. Frattesi e Tonali in primis, poi Samuele Ricci - infortunato contro il Belgio - davanti alla difesa. Nomi nuovi e meccanismi da affinare in campo da cui però Barella, tra settembre e ottobre, è rimasto fuori. Il capitale del centrocampista però è troppo importante per essere sperperato e da qui la mossa tattica di Spalletti: Barella numero 10, ma anche un po' numero 8; Barella uomo ovunque nelle due fasi.
La risposta del campo è stata convincente. Spalletti ha piazzato Barella alle spalle del centravanti, ma in una posizione ibrida continuando a scambiare il proprio ruolo tra l'essere il centrocampista di raccordo nel palleggio tra mediani e punta centrale e il trequartista da inserimento che non dà punti di riferimento alla difesa avversaria. L'azione della vittoria ha restituito proprio questo all'Italia, quello immaginato e messo in pratica dal ct Spalletti: spalle alla porta Barella è tornato verso il centrocampo per farsi dare il pallone, premiando l'inserimento esterno di Di Lorenzo in profondità e allo stesso tempo lasciando campo e spazio a Tonali (come a Frattesi in altre occasioni) per farsi trovare pronto in area per concludere l'azione.
di Napoli Magazine
15/11/2024 - 14:21
Mi chiamo Nicolò Barella, risolvo problemi. Dopo un paio di convocazioni andate a vuoto per problemi fisici, la Nazionale ha ritrovato il suo tuttofare e il ct Luciano Spalletti ha finalmente avuto a disposizione il suo Mr Wolf di tarantiniana connotazione. Contro il Belgio il centrocampista dell'Inter è sceso in campo dal primo minuto in un ruolo inedito e cucitogli addosso dal ct per l'occasione, ma non ha deluso, anzi è stato decisivo confermando tutte le sensazioni anticipate alla vigilia dallo stesso Spalletti.
"Abbiamo bisogno di un giocatore che sappia legare il centrocampo, che abbia attitudini offensive e Barella ha tutte queste caratteristiche". Vero, la dimostrazione è arrivata proprio a Bruxelles contro il Belgio di Domenico Tedesco in una gara in cui il centrocampo dell'Italia ha mandato ai matti gli avversari diretti alternando fasi di palleggio a pressing e inserimenti alle spalle dei difensori. Il gol della vittoria arrivato già all'11' con Tonali è stata la sublimazione di tutto questo.
Del resto la rivoluzione tattica di Spalletti dopo il disastroso europeo è iniziata proprio dal centrocampo, cambiato posizioni in campo ma soprattutto concetti di gioco e affidandosi a volti nuovi. Frattesi e Tonali in primis, poi Samuele Ricci - infortunato contro il Belgio - davanti alla difesa. Nomi nuovi e meccanismi da affinare in campo da cui però Barella, tra settembre e ottobre, è rimasto fuori. Il capitale del centrocampista però è troppo importante per essere sperperato e da qui la mossa tattica di Spalletti: Barella numero 10, ma anche un po' numero 8; Barella uomo ovunque nelle due fasi.
La risposta del campo è stata convincente. Spalletti ha piazzato Barella alle spalle del centravanti, ma in una posizione ibrida continuando a scambiare il proprio ruolo tra l'essere il centrocampista di raccordo nel palleggio tra mediani e punta centrale e il trequartista da inserimento che non dà punti di riferimento alla difesa avversaria. L'azione della vittoria ha restituito proprio questo all'Italia, quello immaginato e messo in pratica dal ct Spalletti: spalle alla porta Barella è tornato verso il centrocampo per farsi dare il pallone, premiando l'inserimento esterno di Di Lorenzo in profondità e allo stesso tempo lasciando campo e spazio a Tonali (come a Frattesi in altre occasioni) per farsi trovare pronto in area per concludere l'azione.