Ancora una volta due partite con un solo risultato possibile e un'ultima occasione per provare a rientrare nella corsa Champions. Il Milan e Conceiçao sono di nuovo di fronte a un bivio che non permette errori e, visti gli ultimi tre precedenti - Zagabria, Feyenoord e Torino - provare a essere ottimismi è un'acrobazia da stuntman. Da stuntman è la parola giusta, perché mai come in questo momento ci sarebbe da augurarsi l'ingresso in campo delle controfigure di Theo Hernandez e Leao, Maignan e Joao Felix, Musah o Thiaw, tutti giocatori finiti per diversi motivi nel mirino della critica e decisamente al di sotto del proprio, naturale, standard di rendimento. Dire che l'ultimo mese del Milan è da non credere è un eufemismo: tra autoreti goffe, papere, cartellini rossi e diavolerie varie, i rossoneri hanno esibito l'intero repertorio horror. Il che, se non altro, fa pensare che più in basso di così non si possa davvero andare e che risalire, più che un obbligo, sia il naturale rimbalzo di azioni che sono precipitate.
Se Conceiçao oggi può ancora sperare di riagganciare il treno Champions molto, se non tutto, lo deve all'andamento ballerino delle altre. Dalla Lazio alla Fiorentina, con l'eccezione della Juve, reduce da qualche buon risultato consecutivo. Per continuare a correre, però, sarà necessario trovare tre punti a Bologna nel recupero di giovedì e confermarsi domenica contro la Lazio. Vorrebbe dire intravedere il quarto posto, che tornerebbe a cinque punti, e magari dare una sterzata decisa a una stagione folle. In linea di massima, esclusi i lungodegenti, al Dall'Ara il tecnico portoghese dovrebbe avere a disposizione l'intera truppa. Walker, out contro il Torino, sarà da valutare, ma la prestazione di Jimenez su quel lato lascia piuttosto tranquilli. Per il resto bisognerà capire in che modo deciderà di giocarsela Conceiçao, se con i Fab Four immediatamente in campo dall'inizio o, più probabile, con almeno uno dei quattro inizialmente in panchina, magari Leao con Sottil al suo posto.
Certamente il doppio impegno costringerà il Milan a un mini-turnover anche se, persa la Champions, fino ad aprile questa sarà l'ultima settimana con il doppio impegno e il calendario, passate Bologna e Lazio, scende un po' e potrebbe aiutare i rossoneri a riavvicinare le avversarie (Lecce in trasferta e Como in casa prima del Napoli al Maradona). Poi sarà il momento di tirare una linea e farsi due conti in tasca cominciando anche a programmare la stagione che verrà. Il mercato in uscita, stando ai rumors, potrebbe essere molto importante, quello in entrata lo scopriremo. La certezza è che a occuparsene non saranno più gli attuali dirigenti ma un direttore sportivo che potrebbe essere ufficializzato già nel prossimo mese.
di Napoli Magazine
24/02/2025 - 21:24
Ancora una volta due partite con un solo risultato possibile e un'ultima occasione per provare a rientrare nella corsa Champions. Il Milan e Conceiçao sono di nuovo di fronte a un bivio che non permette errori e, visti gli ultimi tre precedenti - Zagabria, Feyenoord e Torino - provare a essere ottimismi è un'acrobazia da stuntman. Da stuntman è la parola giusta, perché mai come in questo momento ci sarebbe da augurarsi l'ingresso in campo delle controfigure di Theo Hernandez e Leao, Maignan e Joao Felix, Musah o Thiaw, tutti giocatori finiti per diversi motivi nel mirino della critica e decisamente al di sotto del proprio, naturale, standard di rendimento. Dire che l'ultimo mese del Milan è da non credere è un eufemismo: tra autoreti goffe, papere, cartellini rossi e diavolerie varie, i rossoneri hanno esibito l'intero repertorio horror. Il che, se non altro, fa pensare che più in basso di così non si possa davvero andare e che risalire, più che un obbligo, sia il naturale rimbalzo di azioni che sono precipitate.
Se Conceiçao oggi può ancora sperare di riagganciare il treno Champions molto, se non tutto, lo deve all'andamento ballerino delle altre. Dalla Lazio alla Fiorentina, con l'eccezione della Juve, reduce da qualche buon risultato consecutivo. Per continuare a correre, però, sarà necessario trovare tre punti a Bologna nel recupero di giovedì e confermarsi domenica contro la Lazio. Vorrebbe dire intravedere il quarto posto, che tornerebbe a cinque punti, e magari dare una sterzata decisa a una stagione folle. In linea di massima, esclusi i lungodegenti, al Dall'Ara il tecnico portoghese dovrebbe avere a disposizione l'intera truppa. Walker, out contro il Torino, sarà da valutare, ma la prestazione di Jimenez su quel lato lascia piuttosto tranquilli. Per il resto bisognerà capire in che modo deciderà di giocarsela Conceiçao, se con i Fab Four immediatamente in campo dall'inizio o, più probabile, con almeno uno dei quattro inizialmente in panchina, magari Leao con Sottil al suo posto.
Certamente il doppio impegno costringerà il Milan a un mini-turnover anche se, persa la Champions, fino ad aprile questa sarà l'ultima settimana con il doppio impegno e il calendario, passate Bologna e Lazio, scende un po' e potrebbe aiutare i rossoneri a riavvicinare le avversarie (Lecce in trasferta e Como in casa prima del Napoli al Maradona). Poi sarà il momento di tirare una linea e farsi due conti in tasca cominciando anche a programmare la stagione che verrà. Il mercato in uscita, stando ai rumors, potrebbe essere molto importante, quello in entrata lo scopriremo. La certezza è che a occuparsene non saranno più gli attuali dirigenti ma un direttore sportivo che potrebbe essere ufficializzato già nel prossimo mese.