A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Franco Camozzi, agente FIFA.
"Secondo me il problema dipende molto dalla formula. Non mi sembra che il Napoli sia disposto a prendere un giocatore solo in prestito secco per poi restituirlo. Non credo. Però è una pista sicuramente percorribile se si trova la formula giusta".
Se il Manchester United aprisse a un diritto di riscatto, se ne potrebbe parlare?
"Sì, io credo che il Napoli, con tutto il rispetto per le altre squadre, debba investire su giocatori che vuole far crescere e tenere. Quando il Napoli punta un calciatore è perché vede in lui un futuro e vuole costruirci qualcosa. Questo è il mio pensiero. Andrebbe trovata una formula in questa direzione, non un prestito secco".
Un po’ come accadde l’anno scorso con Alejandro Garnacho, che non arrivò proprio per questo motivo?
"Esatto. Possiamo dirlo ora che è passato un anno, Garnacho non arrivò al Napoli proprio per una grande distanza tra domanda e offerta. Il Manchester United non aveva alcuna intenzione di cedere il giocatore a cifre inferiori, nemmeno per esigenze di bilancio. Alla fine se lo sono tenuto ed è una dinamica tipica dei grandi club".
Col senno del poi, l’affare lo ha fatto il Napoli a non prenderlo o lo United a trattenerlo?
"A me Garnacho piace molto come giocatore, ma gli manca ancora la continuità. È fortissimo, ha grande talento, però non si è ancora espresso con costanza. A me sarebbe piaciuto vederlo allenato da Antonio Conte e inserito negli schemi del Napoli, secondo me sarebbe cresciuto tanto. Considerando anche la confusione che c’è allo United negli ultimi anni, credo che per il ragazzo sarebbe stato meglio andare al Napoli piuttosto che restare a Manchester".
In molti paragonano Mainoo ad Anguissa, altri a McTominay. Quali sono le sue reali caratteristiche ed in cosa deve ancora crescere?
"È un giocatore fisicamente importante, che dà tanto in termini di corsa e presenza in mezzo al campo. Come tutti i calciatori può crescere in tutto, tecnicamente, tatticamente, nella fase realizzativa. La crescita di un giocatore non finisce mai, nemmeno per quelli già affermati. Tutti sono in continua evoluzione, soprattutto se inseriti nel contesto giusto".
Sarebbe pronto subito per giocare nel Napoli di Antonio Conte?
"Mainoo al Napoli solo se lo United apre al diritto di riscatto e nel caso, al ragazzo servirebbe un po’ di tempo per apprendere il calcio di Conte. Dire pronto subito, nel Napoli di Conte, significa essere un giocatore già affermato in Serie A o in un top club europeo, con continuità. Mainoo non ha ancora quella continuità. È un giocatore che deve entrare nei meccanismi di Conte e con un allenatore così meticoloso serve tempo. Non è che arrivi e giochi subito, soprattutto per un centrocampista. Serve conoscenza dei compagni, affiatamento, comprensione dei movimenti. Bisogna avere pazienza, l’importante è che il giocatore sia bravo e Mainoo lo è. Quando giocherà, sarà perché avrà capito perfettamente cosa Conte vuole da lui".
Un ascoltatore ci scrive, a parametro zero, prenderebbe Rolando Mandragora?
"No, non è un giocatore da Napoli".